[Maggianate] Un uomo solo al comando
domenica 23 gennaio 2011 | Scritto da Alessandro Maggiani - 1.403 letture |
Caro Presidente,
chi le scrive non ha la lingua biforcuta e la mani umidicce di un Gad Lerner eccitato di fronte ai suoi baccanali, non prova morbosa curiosità nel sapere se questa novella Maria Goretti fosse minoranne o meno (ci pare fosse abbastanza scaltra…), non è turbato dalla sua amicizia con Mora e Fede, coppia discutibile certo, ma della quale ha tutta la libertà di essere amico.
Chi le scrive, caro Presidente, è consapevole che parlare di moralità in un paese in cui gia’ 80 anni orsono si scrivevano lettere al Cav. Benito Mussolini offrendo le figlie minorenni e illibate, è operazione superflua e inutile. Questo magazine, il suo direttore e in particolare questo scriba sono notoriamente totalmente privi del moralismo cattolitico o comunista che in questi giorni la sta assalendo. Stia sereno dunque Presidente, siamo tra amici, sinceri e riconoscenti amici.
Si, Presidente, le siamo profondamente riconoscenti per aver formato la cultura erotico-sessuale della generazione nata negli anni ’80. A lei dobbiamo le coscie di Lory del Santo a Drive In, a lei dobbiamo lo sdoganamento televisivo del cinema trash erotico anni ’70 in calde nottate estive della seconda serata di Rete 4, a lei caro Presidente dobbiamo Colpo Grosso, la trasmissione che attivò i nostri primordiali ormoni.
La riconoscente amicizia presuppone però sincerità, sentimento che ci costringe a esprimere la nostra preoccupazione.
Vede Presidente, Lei ci appare oramai come un uomo sempre più solo e privo di speranza, circondato da amici fasulli e da nemici immaginari, un uomo perso, senza piu coscienza di se’.
Nei suoi monologhi televisivi Lei chiede continuamente amore, parla sempre e solo di amore, ci ricorda quanto dovremmo amarla per le migliaia di posti di lavoro creati con le sue attività, ci scongiura di amarla perchè Lei sarebbe il bene. L’amore appunto. Perchè ha questa disperata necessità di riconoscenza,di buoni sentimenti? Quanto è profonda la sua solitudine e il dispezzo di se stesso?
Temiamo troppo.
Un suo vecchio caro amico, Marco Pannella, parlando di Lei ha ricordato un detto popolare secondo il quale un uomo disperato e deluso non può che ”andare a puttane”. Crediamo abbia ragione, crediamo lei stia sperimentando la totale impotenza dell’uomo apparentemente piu potente d’Italia.
Ha 75 anni, lo striscione del traguardo si avvicina, potrebbe decidere delle vita e della morte di persone, ma non fa nulla, non può concretamente decidere nulla… Abbarbicato alla poltrona come un politicante qualunque, assediato dalle procure, senza più una moglie, senza un amico, odiato da metà del paese e amato solo da molti servi sciocchi, Lei sta sperimentando l’impotenza del potere.
La sera allora va a puttane, 20, 30, 40 alla volta, non con la gioia libertina che splendeva nelle sue trasmissioni di un tempo, ma con l’assenza di speranza di un uomo senza amore, disperato e immerso in un profondo squallore.
La morte aleggia su di Lei Presidente, aleggia su tutti noi, se ne faccia una ragione. Lei lo nega, Lei la esorcizza tirandosi le pelli e finanziando il San Raffaele affinchè scopra l’elisir dell’eterna giovinezza. Lei paga per vivere, Lei pensa davvero che sodomizzando giovini fanciulle nel rituale del Bunga Bunga una qualche energia giovanile risorga in Lei.
Lei non può comprarsi l’eternità presidente.
Si dice che spesso la morte si sconti vivendo, temiamo sia il suo caso. Non pretenda però che sia l’intera nazione a scontare le sue sofferenze.
La Storia, unica dispensatrice dell’eternità che va cercando, non glielo perdonerebbe.
Alessandro Maggiani, buon uomo religioso ed onesto, è mantenuto dai suoi genitori per assenza di speranze. Campione di polemica ai giochi della gioventù del 1997, ha come unico hobby la contemplazione delle donne. Bombarolo mancato, ha sbagliato epoca in cui nascere.
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