[CraxiLab]per Craxi e la sinistra che non abbiamo
lunedì 26 gennaio 2009 | Scritto da Lorenzo Passerini - 1.971 letture |
C’è un problema di moralizzazione della vita pubblica che deve essere affrontato con serietà e con rigore, senza infingimenti, ipocrisie, ingiustizie, processi sommari e grida spagnolesche
(B.Craxi, Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000)
Nell’attuale dibattito politico ed in particolare nell’analisi dello stato della sinistra raramente si propone una lettura approfondita del passato recente, vuoi per ignoranza, vuoi per ragioni di opportunità. Penso invece sia fondamentale conoscere e meditare la storia per comprendere il presente ed evitare la ripetizione di errori già commessi.
Althusser, filosofo francese vissuto nel secolo scorso, scriveva: “Le cause di un errore durano fino a che non sono state affrontate e trasformate (…) Come è possibile andare alla radice degli errori senza una ricognizione storiografica non vincolata dall’obbligo di mantenere una immagine edificante della propria tradizione?”. Ecco perché è necessario far luce sulla distruzione dei partiti storici della democrazia italiana, partiti, che, a differenza di quelli che oggi dominano la scena, avevano dei corrispettivi in Europa. L’esistenza del finanziamento illecito era largamente conosciuta ed accettata. I partiti presentavano ogni anno i loro bilanci, palesemente falsi, alla Presidenza della Camera, che gli avvallava senza muovere la minima obiezione.
Scrive Peppino Caldarola, ex deputato DS, sul Riformista del 16 dicembre 2008: “il voto socialista si è disperso, in gran parte è finito a destra, molti leader socialisti sono a destra, qualcuno minaccia di andarci ora, (…) l’adesione del Pd al socialismo europeo provocherebbe una scissione degli ex democristiani. Stiamo parlando di cose vive, non di fatti e sentimenti di un secolo fa. Per molti ex socialisti il nodo da sciogliere è il giudizio su Craxi. L’anatema contro la sinistra socialista è l’ingombro maggiore tra la famiglia socialista dispersa e il resto della sinistra”.
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