[LABOURACOULTURA] Esoterismi devianti e rockeggianti – Intervista a Luca Leonello Rimbotti
mercoledì 18 giugno 2008 | Scritto da Redazione - 4.173 letture |
a cura di Antonello Cresti
“Persino in parlamento c’è un’aria incandescente, si scannano su tutto e poi non cambia niente!”… Con queste parole il grande Giorgio Gaber irrideva quell’Italietta in cui qualsiasi argomento diviene una accesa rissa ideologica…
Luca Leonello Rimbotti è un sulfureo scrittore e pensatore che, sia pur da uomo libero, è sempre stato vicino alla galassia dell’estrema destra. Naturalmente chi scrive ha una storia all’estremo opposto, ma pur contrastando gran parte delle tesi di questo autore dobbiamo riconoscerne la qualità formale, la lucidità, la capacità intertestuale. Come fare a non essere incuriositi da un libro che si intitola “Rock duro antisistema” (ed. Settimo Sigillo)?
Dal momento che riteniamo la censura la prova della sconfitta delle idee dominanti non possiamo che incrociare la spada con Rimbotti e muovergli cortesemente i nostri dubbi.
Una prova di infantile incoerenza? Non del tutto dal momento che assieme a Rimbotti ritengo che la storia delle produzioni musicali espresse dalla cultura “popular” rappresentino, in un lungo momento di grave decadenza, uno straordinario momento di kultur espresso in Europa e negli Stati Uniti.
L’invito che giunge da questa intervista è dunque univoco: rendiamo la cultura pop e rock degna della più alta attenzione e, soprattutto, al di là di tante discussioni, riascoltiamoci i capolavori che questa musica popolare ed aristocratica al contempo ha saputo esprimere.
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