[Semplici domande] Tra FRODE e FINANZA
martedì 4 novembre 2008 | Scritto da Redazione - 846 letture |
di Giuseppe Lavalle
Ora che il grande clamore è passato finalmente si può ragionare.
Era un pò che ci rimuginavo sopra, ma poi, leggendo i giornali e guardando i vari tg, mi convincevo: parlano di CRISI, finanziaria per giunta, salvataggi di banche, iniezioni di liquidità, sedute di borse altalenanti.
Ed “è la domanda il nostro chiodo fisso”. Allora io, tanto per non sbagliare, me ne sono fatte un paio: ma alla fine i costi di questa CRISI chi li paga? E la domanda successiva è: ma sarà poi corretto usare il termine “crisi” o forse è meglio chiamarla “FRODE”?
Già, perché, se le parole per molti hanno un senso, per me, in questo caso, hanno anche un bel peso… L’altro giorno ero in banca, una grande banca, di quelle che danno fiducia per intenderci, e prima di infilarmi nell’ufficio dove ero atteso, mi accorgo che subito, lì, ci sono almeno una ventina di giovani anzianotti, in fila, che parlottano tra di loro, e di fianco ad ognuno di loro ci sono altre persone, probabilmente i figli, scuri in volto, quasi da quiete, prima della tempesta però.
Ne ho aspettati un paio di fuori. Uno si era fumato 20.000 euro, l’altro ben 65.000, e i rispettivi figli che inveivano contro di loro. Ad uno di questi la banca aveva proposto un fondo vincolato fino al 2013, in cui non era rimasto più nulla. Oh, badate che il giovane aveva 83 anni, e nel 2013 ne avrebbe avuti 88.
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