[Chianciano Pannelliano] Non ci vado ma faccio il tifo
mercoledì 30 aprile 2008 | Scritto da Danilo Di Matteo - 2.771 letture |
Il mondo radicale e liberalsocialista è tanto spesso relegato ai margini da non percepire l’attenzione e le aspettative che suscita.
In fondo i “mille” che si riuniranno a Chianciano dal 2 al 4 maggio appaiono intenzionati a “provarci” per rilanciare le sfide di uno sviluppo sostenibile, di un approccio non più proibizionista ai problemi, della globalizzazione dei diritti, di un’Italia più europea, di una grande riforma in grado di risollevare il Paese. Solo che un eventuale fallimento o mezzo fallimento sarebbero vissuti da molti come fonte di grave smarrimento e frustrazione. L’iniziativa ha il pregio di essere vera, aperta; non vi sono copioni e conclusioni già scritte. Proprio in ciò, però, è l’insidia: che tanti autorevoli personaggi vomitino milioni di parole senza avvertire la responsabilità che portano.
Per alcuni urge dare voce e anima a un’area liberalsocialista all’interno del Partito democratico; per altri occorre una robusta presenza autonoma: in ogni caso siamo in molti, ormai, a sentire, fin nelle viscere, il bisogno di tale filone nella politica italiana. E non più in posizione subalterna o minoritaria.
Come leggere la discrepanza fra i risultati elettorali e tale esigenza? Il fatto è che ormai i cittadini vogliono trovarsi dinanzi percorsi credibili e praticabili, non chimere. È giusto e vincente evocare sogni, ma senza smarrire un solido rapporto con la realtà e con l’aritmetica.
Ecco: Chianciano dovrà rappresentare la grande occasione del liberalsocialismo possibile.
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