[Labouratorio n.29] Berlusconiani di Sinistra
giovedì 3 luglio 2008 | Scritto da Tommaso Ciuffoletti - 2.186 letture |
Ormai ci siamo convinti che la più sincera forma di opposizione al governo Berlusconi sia quella di farci berlusconiani. Un paradosso? Un gioco di parole? Nient’affatto. Siamo berlusconiani antiberlusconisti. Siamo, in altre parole, elettori convinti che la sinistra può ritrovare se stessa solo stringendo Silvio in un abbraccio mortale e rigeneratore. E lodo Alfano sia.
Un abbraccio che liberi entrambi dalle logiche perverse dello scontro (im)politico centrato sulla figura del Silvio dittatore. Che lasci quest’ultimo misurarsi con il difficile compito di governare un paese che è abbastanza maturo da non temere il regime – almeno non ora e non questo regime narrato dai Travaglio di turno – e sufficientemente consapevole delle difficoltà crescenti per i lavoratori, i piccoli e medi imprenditori, i disoccupati, le famiglie, i giovani e gli anziani. Che costringa la sinistra a tornare a misurarsi con questi stessi problemi, studiando e proponendo ricette diverse e, speriamo, più efficaci, che la preparino a tornare quanto prima al governo in maniera consapevole e non improvvisata come successo l’ultima volta.
Una Liberazione plurima: per Silvio, per la sinistra e per il paese tutto. Una Liberazione che non vogliono coloro che invece dalla rissa sterile hanno da guadagnare, perché altrimenti dovrebbero misurarsi su un terreno che non è loro congeniale: quello del riformismo. Chi siano costoro lo scriviamo tanto per far capire che noi non facciamo come quelli di Repubblica, che tacciono i nomi dei destinatari delle loro accuse; ci riferiamo all’ex pm Antonio Di Pietro e ai girotondanti vari che lo accompagneranno lunedì in una manifestazione che per come si sta mettendo punterà il dito (pulito, ovviamente) anche contro il Quirinale, nel più totale spregio delle istituzioni democratiche.
Antonio Polito ha scritto qualcosa di simile, anche se in maniera più argomentata e meno provocatoria, venerdì scorso in un editoriale sul Riformista che gli è costato la scomunica da parte di quel grande giacobino di Eugenio Scalfari. Noi siamo pronti a ribadire ed estremizzare le ragioni del direttore del quotidiano arancione senza tema di scomuniche, ché tanto non avrebbe senso scomunicare chi si fa vanto della propria eresia.
Siamo berlusconiani di sinistra. Berlusconiani per la sinistra.
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