[Giovanili Primarie … democratiche] Intervista a Giulia Innocenzi
mercoledì 19 novembre 2008 | Scritto da Filippo Modica - 2.587 letture |
Giulia Innocenzi, 24 anni, coordinatrice degli Studenti Luca Coscioni e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, è candidata alle primarie del 21 novembre che eleggeranno il primo segretario dei Giovani Democratici.
Cura il blog www.giuliainnocenzi.com attraverso il quale è possibile conoscere il programma e le varie iniziative intraprese durante la campagna elettorale.
Il 14 novembre scorso abbiamo avuto modo di realizzare questa intervista che vi proponiamo di seguito.
D – Una radicale che si candida alla segreteria di una federazione giovanile di partito potrebbe sembrare un paradosso… Per i radicali, che non hanno mai avuto tale organismo perché ritenuto fonte di ghettizzazione dei giovani, è cambiato qualcosa?
R – No, per la leadership radicale non è cambiato nulla. I radicali sono contro la ghettizzazione dei giovani all’interno di una determinata sezione come può essere un’organizzazione giovanile proprio perché preferiscono che essi abbiano lo stesso spazio garantito a tutti gli altri per fare politica, la politica vera. Quindi qualsiasi iscritto a Radicali Italiani può presentarsi come candidato segretario e, infatti, abbiamo una lunga storia di segretari a 19-20 anni… In realtà, le primarie dei Giovani Democratici permettono di affrontare un’altra questione: la non democraticità di alcuni partiti (il PD stesso, per esempio) nei quali è difficile dare spazio ai soggetti più emarginati come le donne piuttosto che i giovani. Queste stesse primarie rappresentano formalmente un’iniziativa lodevole in quanto l’art.1 del Regolamento prevede siano aperte. In realtà, però, non si sono verificate finora come erano previste nella lettera del Regolamento ed io ho continuato a denunciare tutte le irregolarità che ho riscontrato.
Per un Partito Democratico così macchinoso e burocratico, un’organizzazione giovanile potrebbe fungere da stimolo per una politica innovatrice, ma solo se sarà salvaguardata la sua autonomia.
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