[Divine confusioni] Scienza ed etica
mercoledì 22 ottobre 2008 | Scritto da Federico Boem - 2.506 letture |
Qualche giorno fa così si è espresso Papa Ratzinger: “[…]La scienza non è in grado di elaborare principi etici. Può solo accoglierli in sé e riconoscerli come necessari per debellare le sue eventuali patologie.[…]”
Al solito la Chiesa Cattolica confonde la scienza con tecnologia.
La scienza ha come fine la conoscenza e come tale rappresenta una delle attività, anche nella sfera etica, che potremmo definire più nobili, nell’orizzonte dell’agire umano. La tecnologia invece è l’applicazione pratica e tecnica delle conoscenze che la scienza ci offre.
Questo tipo di mistificazione – e conseguente confusione – non è nuova da parte della riflessione sul sapere scientifico all’interno della Chiesa Cattolica. Crediamo anzi che non sia affatto casuale ma che nasca da un progetto preciso, dal sapore oscurantista, (evoca i più nefasti ricordi del Sillabo di Pio IX) che vuole vedere ogni forma di esercizio del pensiero critico (scienza moderna in primis) sottoposta al magistero della Chiesa stessa. L’obiettivo che qui ci proponiamo è quello di confutare le affermazioni del papa e mostrare l’invalidità di tale mistificazione.
Al solito divideremo il discorso in punti per una trattazione più chiara possibile. La prima parte sarà dedicata a mostrare come la scienza abbia apportato contributi fondamentali alla sfera dell’etica sia direttamente che indirettamente. La seconda invece argomenterà contro la pretesa della Chiesa di essere l’unica autorità morale in grado di fornire un’etica alla scienza e alla società.
Commenti recenti