[Labouratorio n.42]Labouratorio alla ricerca della democrazia perduta
martedì 3 febbraio 2009 | Scritto da Plex - 933 letture |
Tutta la redazione di Labouratorio si stringe attorno al “colonnello” Antonio Albano nel momento della scomparsa del suo papa’
Dov’è la democrazia?Cos’è la democrazia?Come di tutti i concetti dei quali tutti discutono e di tutte le parole che vengono ripetute troppo spesso (do you remember Riformismo?) il significato sembra divenire man mano sempre più evanescente.
I nostri dotti etimologi ci suggeriscono che significhi potere al popolo. Poi subentra la nostra equipe di liberal democratici a ribadirci come l’unica forma possibile plausibile e accettabile sia quella rappresentativa. Ed ecco che le cose si complicano, fai presto a dire rappresentanza. Di idee? Dei territori?Etnica, razziale, sessuale, generazionale?Le quooooooteeee direbbe qualche compagna combattiva!
Ma veniamo alla realizzazione pratica di questa benedetta democrazia. Bisogna scegliere la legge elettorale?Porcellum o europorcellum?E gli sbarramenti?Leciti o illeciti?Criminali atti di oltraggio al democratico senso del pudore?Giusti tentativi di uccidere nella culla gli insopportabili poteri di veto dei micropartitini?
E quali sono le condizioni perchè la democrazia sia davvero garantita?Pari diritti e pari opportunità tra i concorrent?E i soldi?Convincere costa miei cari, e se volete essere rappresentativi avete bisogno di molti sghei. E chi li deve mettere questi soldi?Come è lecito procurarseli?
A queste domande proviamo a rispondere in questo numero in cui Labouratorio va alla ricerca della democrazia perduta. Tenendo ben fermi due punti. Il primo è che l’aggettivo democratico ci inquieta un pò. E non solo perchè l’ha scelto quel beota di Walter per denominare il suo partito, ma perchè è appunto vago e indefinito, non qualifica in nessun modo l’offerta politica di chi ci si professa. Per questo a noi chi è partito democratico non ci riesce proprio a rappresentare. Anzi addirittura cerca di impedirci di trovare una rappresentanza.
Ma siccome noi siamo ganzi il problema non ci tange. Ci togliete la rappresentanza?noi ci autorappresentiamo. Come, chiederete?Ma è ovvio: candidiamo il nostro creatore! Il nostro rappresentante si chiama Tommaso Ciuffoletti, e ci ha creati. Ha lavorato sodo per farci e ora continua a lavorare sodo da un’altra parte. Fa il segretario del Partito Socialista di Firenze, povero lui. Si è candidato alle primarie per le elezioni provinciali della sua città. Si è fatto un mazzo tanto e ha fatto un programma che a leggerlo ci ha fatti diventare strenui difensori dell’esistenza delle provincie. Lo trovate qui.
Per cui chiamate i vostri nonni fiorentini, le vostre amanti di San Frediano, i vostri commissari tecnici di Coverciano, e votatelo, votateci, votatevi. Aiutatelo, aiutateci, aiutatevi. Siamo la sua/nostra/vostra unica speranza.
SOMMARIO N°42
- [It’s democracy baby?]L’Europorcellum tra analisi giuste e contromisure folli (Isidoro Niola)
- [It’s democracy, baby]Consenso e Rappresentanza (tomasoboyer)
- [It was democracy, baby]Il pomo della discordia (Nicola Carnovale)
- [Roba che tocca]Moscate d’inverno
- [Congresso FGS]Da Salerno ripartono i giovani socialisti? (Andrea Natalini)
- [Scomunicazioni]Una tragedia e una sconfitta per la chiesa (Salvatore Gentile)
- [L’embrione clericale]Parte 2: il capitalismo eugenetico (Socialista Eretico)
Commenti recenti