[LABOURACOULTURA] Intervista a Vittorio Marinelli
lunedì 10 novembre 2008 | Scritto da Redazione - 889 letture |
Vittorio Marinelli, avvocato, è un uomo libero dalla straordinaria energia. Da anni si batte attivamente a favore di una serie di battaglie difficilmente classificabili. Dal momento che egli ben conosce l’adagio secondo cui “le cose si cambiano dall’interno” non ha mai avuto paura di sporcarsi le mani; seppur figlio della mitica controcultura degli anni ’70 è iscritto al Partito Radicale da tanti anni e parallelamente si è candidato alle Europee e alle Comunali di Roma con l’Italia dei Valori prima e con i Verdi poi. L’ultima esperienza sempre con Di Pietro.
Sempre sopportato dai partiti ha combattuto una battaglia contro tutti senza riuscire a conquistarsi il mitico “posto”. Continueremo ad appoggiarlo perché è persona onesta, vulcanica… Ci farebbe davvero piacere trovarlo come compagno delle battaglie di Labouratorio. Questo è un invito Vittorio!
Antonello Cresti
D – Dato che tutte le volte che uno si candida per una carica pubblica l’italiano medio pensa che questa mossa sia fatta per interesse personale, ti chiedo, perché Vittorio Marinelli si è candidato al consiglio comunale di Roma?
R- Caro Antonello, in senso lato, un interesse personale ce l’ho…Ho fatto l’attivista nel Codacons per sette anni, quando era un’associazione molto attiva nella difesa dei diritti civili. Anni fa sono stato addirittura il legale rappresentante firmando le denunce più importanti d’Italia, tra cui una anche a Radio Vaticana. Cessata quest’attività -non per mia scelta ma perché ho dovuto subire un allontanamento forzato-, ora, facendo, sempre per così dire, il semplice avvocato, non ho più quelle soddisfazioni, almeno momentaneamente, che prima avevo…
D- L’italiano medio obietterebbe “E tu cosa ci guadagni”?
R- Guarda, sono e faccio l’avvocato con soddisfazione, e sono titolare insieme al mio socio di uno studio abbastanza avviato: se io svolgessi questa professione a tempo pieno, non dedicandomi più al volontariato, avrei certamente delle soddisfazioni economiche maggiori. Non è quello il punto, però. Essendo una persona abbastanza spartana, non ho bisogno di grandi spese per avere soddisfazioni, soprattutto in un’era come quella low -cost dove, da Roma, viaggi con poche lire. Poi ho pure appena cambiato moto, ho il mio mitico Renault 4 giallo col quale giro l’Europa, abito a casa di mia nonna in 70 metri quadri e non pago molto d’affitto, insomma, sto a posto come grana!
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