[Invadeteci] Lettera aperta al Segretario Generale delle Nazioni Unite.
venerdì 25 marzo 2011 | Scritto da Michele Morrocchi - 1.255 letture |
Ok, autoproporsi per essere invasi dai propri vicini non è il massimo per festeggiare un compleanno. E si, è vero, l’aveva già fatto quel saltinbanco di Beppe Grillo, quanto tempo fa. Ma il Morrocchi scrive meglio, è più divertente e soprattutto sa scegliersi gli interlocutori. Purtroppo temiamo che la Terza Guerra Mondiale non annovererà invasioni del suolo patrio, principalmente per assenza di paesi volenterosi, tutti impegnati in Libia o in qualunque altro buco di culo più semplice da sistemare del vecchio e malandato stivale.
Caro Segretario,
le scriviamo perché ormai la misura è colma. L’Italia non è ormai che un’entità geografica, un’escrescenza litica che prolunga l’Europa verso le coste africane. Nulla ormai fa pensare che vi possa essere futuro in quello che fu il bel paese. Dunque noi italiani, dopo 150 anni, stiamo prendendo atto che fu errore pensarsi liberi e non come dicono quelli della Lega pensarsi “uni”. Per questo siamo a volgerle questa precisa richiesta: affidi il governo dell’Italia a una qualche potenza straniera. Scelga lei quale. A noi da secoli di Franza o Spagna ci accontentiamo.
Come forse avrà visto siamo un Paese governato in modo ridicolo, il Parlamento che una volta fu sordo e grigio è oggi simile a un mercato del pesce, in cui però manca il pesce visto che ormai si fanno leggi delega al governo persino sulla coltura dei funghi. Per non parlare dei decreti diventati ordinari o all’uso di mettere un commissario ad acta per gestire l’ordinaria emergenza anche laddove l’emergenza non c’è. Un Paese in cui tutti hanno merito e nessuno colpa, che riduce il proprio discorso pubblico a rissa, deieizione di insulti, smargiassata.
Così abbiamo un ministro della guerra che da’ ragione a Marx sulla teoria del secondo tempo della storia in forma di farsa, un ministro degli esteri che passa dal lodare Gheddafi al riconoscere i suoi avversari con la stessa disinvoltura con cui si cambia d’abito, mantenendo però costumi di foggia dozzinale e la postura del cameriere di turno. E non parliamo del leader che ha passato mesi ad organizzare festini e oggi ne passa altrettanti a difendersi dai processi.
Mi potrà chiedere, evidentemente distratto da cose più importanti per il destino del mondo, ma l’opposizione? Si figuri, il PD è oltre. Non si sa cosa, probabilmente sé stesso e , per dirla con uno dei suoi più bravi giovani dirigenti, oscilla tra seguire quelli che parlano male di Berlusconi e quelli che parlano male del PD.
Certo ci sarebbe Di Pietro e la “zazzamaglia” movimentista ma per ora paiono più concentrati a salvaguardare Berlusconi e il “regime” che a scalzarlo, anche perché da quello derivano gran parte delle loro fortune. Comunque stia tranquillo, quando Berlusconi sarà caduto troveranno un altro “nemico” da fustigare con il loro zelo inquisitorio e sopravviveranno nei secoli.
Certo Ella potrà oppormi che anche il Belgio non ha un governo da mesi eppure campano benino lo stesso, certo ma quelli un governo non ce l’hanno, mica hanno un governo a far danni!
E poi fosse solo il governo. Qui, mi perdoni il francesismo, a puttane va di tutto. Vogliamo parlare dell’economia? Ci stupiamo se gli stranieri vengono a fare shopping nelle nostre imprese dopo che per anni abbiamo detto che “piccolo è bello”, abbiamo di fatto favorito chi non reinveste nell’impresa, e non abbiamo creato alcuna alternativa al capitalismo dinastico, con la conseguenza che quando le dinastie sono finite (per evidenti ragioni di selezione della specie), non c’era nessun capitalismo diffuso a sostituirle.
Ma parliamo della stampa? Nessun editore puro, giornali e tv colluse e collose col sistema di potere politico ed economico, aggrappati agli aiuti di stato. La Rai che si dice, con gioia di tutti, incapace di garantire pluralismo e pari opportunità nell’informazione. E Murdoch che qui da noi è considerato un padrino della libertà di stampa.
Non le aggiungo niente su scuola, università e ricerca, perché altrimenti non prenderebbe in considerazione nemmeno più l’invasione straniera ma direttamente la polverizzazione nucleare.
Ecco caro Segretario generale, oggi che i caccia stranieri sono già sul nostro suolo, sarebbe semplicissimo per lei decretare un’azione umanitaria contro l’Italia.
Russi e cinesi non farebbero nemmeno troppe storie, stia tranquillo. Qui non c’è petrolio, non passano oleodotti e di metalli per superconduttori non se ne vede l’ombra.
Sulla potenza occupante non abbiamo grandi pretese. Ci basta che sia ferma e decisa. Imponga la legge marziale, la censura totale della politica su quotidiani e televisioni. Tuttavia se proprio possiamo esprimere una preferenza eviti i francesi. Popolo che amiamo per molti versi, ma l’idea di essere governati dagli Albano e Romina che attualmente risiedono all’Eliseo un po’ ci inquieta.
Comunque sappiamo che la sua saggezza prevarrà.
In attesa che scatti l’invasione le porgo i nostri più distinti saluti.
Michele Morrocchi
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