Esistono diverse anomalie italiche rispetto all’Europa, e di elezioni europee si è da poco trattato, alcune risalenti altre invece più moderne. Sono dati fattuali che hanno sedimentato l’identità nazionale alcuni ritardi storici come la recente formazione dello stato unitario, per tacere poi della mancata riforma protestante le cui conseguenze sono ancora vive e brucianti.
Un altro capitolo importante, e qui ci avviamo alla sostanza più politica, riguarda la diversità italiana rispetto alla sinistra europea: la mancanza di una grande formazione socialista o socialdemocratica o liberalsocialista in grado di alternarsi al governo del paese rispetto ai partiti conservatori o popolari o liberaldemocratici. Da noi la sinistra è stata rappresentata da quel corpaccione grande e burocratico costituito dal Pci.
Infine un anomalia ulteriore, questa volta meno politica, rispetto ai nostri vicini francesi o spagnoli o tedeschi, l’assenza prolungata di un grande campione di tennis. Coincidenze? Ragioniamoci sopra.
[La racchetta nel pugno] ovvero: Di Adriano Panatta e della anomalia politica italiana
mercoledì 15 luglio 2009 | Scritto da carlo magnani - 2.483 letture |
[A Sinistra … senza farsi illusioni] Il nuovo ordine può essere peggio del vecchio … guardate la Formula1!
giovedì 2 aprile 2009 | Scritto da carlo magnani - 1.726 letture |
Non facciamoci illusioni, dalla crisi economica non si esce necessariamente a sinistra. La crisi finanziaria non produrrà automaticamente nuove politche socialiste, la ri-regolamentazione dei mercati da tutti più o meno richiesta può avere esiti molto deludenti. Le riforme possono rivelarsi pessimi provvedimenti, e semmai peggiorare le cose.
La prova di tutto questo è nel campionato mondiale di Formula Uno che è appena partito. Doveva essere un nuovo inizio pieno di promesse, con regole nuove di zecca per grantire costi bassi, prestazioni competitive, gare aperte a più vincitori potenziali, decretando così la fine del duopolio Ferrari McLaren degli ultimi anni.
La rivoluzione quasi totale insomma, così profonda da consigliare i rinnovatori ad accontentarsi di quanto già in opera rinviando l’adozione del nuovo regolamento per i punti, quello che intende assegnare il titolo al pilota che vince più gare a prescindere dai punti complessivi ottenuti (così come inevece è previsto ora). Un atto di moderatismo che non si può non salutare con un sospiro di sollievo dopo il primo Gran premio australiano di domenica scorsa. Già, perchè alla bandiera a scacchi ognuno ha pensato, cavolo qui ci mancavano solo i punti nuovi eppoi eravamo a posto!
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