Home
» LabDownload » [Labouratorio 67] In diretta da Trento
[Labouratorio 67] In diretta da Trento
giovedì 31 maggio 2012 | Scritto da Redazione - 9.620 letture |
Companerossss. Adelante adelante, adunata generale. Il nostro sempiterno assalto ai palazzi del potere ha finalmente prodotto qualcosa. Siamo riusciti a crackare il portale di economia di mamma RAI e da domani in forma del tutto clandestina saremo noi labouranti a raccontarvi in diretta le mirabolanti e interessanti discussioni che andranno in scena in quel di Trento, al festiva dell’Economia. Qui sotto il programma del festival, voi intanto per seguire la diretta piaciate a piacimento qui!
SOMMARIO n.67
- [Labouratorio 67] In diretta da Trento
- [In diretta da Trento] Festival dell’Economia
- [Governi tecnici] Il Governo Monti e la costruzione di una legittimazione politica costituente
VOTO DI PUPPATO IN DIREZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DEL 13 FEBBRAIO DEL 2014.
Nonna Puppato arriva in ritardo alla direzione del PD perché diventata nonna, come informa nella cronaca di Montebelluna il cronista della Tribuna di Treviso, Enzo Favero, ma in tempo per unirsi al coro renziano che ha liquidato il governo Letta.
Mentre Civati ed i suoi sostenitori hanno votato no, compreso l’ altro veneto Casson, Puppato, civatiana fino a ieri, ha votato si alla proposta di Renzi, probabilmente alla ricerca di un incarico politico. Va sottolineato che Puppato alle ultime primarie del PD, non ha ottenuto i voti necessari per essere eletta all’Assemblea Nazionale, ma è stata messa in direzione come parte della quota spettante a Civati.
Nonna Puppato non si smentisce, dice delle cose e poi ne fa altre.
PUPPATO, FUTURA MINISTRA DELL’ AMBIENTE?
Puppato sostenitrice alle primarie del PD di Civati ora sostiene Renzi alla ricerca del Ministero dell’Ambiente. Ma gli ambientalisti vogliono Puppato ministra dell’ambiente e verde Puppato è stata un’ambientalista coerente?
Puppato difensora dell’ ambiente.
Puppato fa continua professione di una fede ecologista, va anche in visita in Val di Susa ed altro, ma vi sono alcuni episodi del suo curriculum vitae che sono in contraddizione con un’ impegno ambientalista coerente.
Il WWF di Montebelluna ricorre al Tar contro il suo ex presidente Puppato. Il 29 aprile 2010 l’associazione ambientalista ha depositato al tribunale amministrativo regionale un documento che voleva bloccare i lavori in corso nell’area di Villa Cicogna, considerata di pregio storico, ma allora coinvolta in un profondo cambiamento. «Stanno rivoluzionando un’area vincolata», affermava il WWF. Il ricorso al Tar era considerata una delle ultime carte disponibili per contrastare una serie di interventi allora contestati dagli ambientalisti. Vogliamo veder riconosciuti i diritti di tutti e far capire al sindaco Puppato che questo non è un bel modo per concludere il proprio mandato – così spiegava Alessandra Tura, presidente della sezione montebellunese del WWF- Bisogna ripristinare l’area storico-ambientale della villa ed evitare l’alienazione della strada.» L’ associazione ambientalista elaborò il ricorso paradossalmente proprio contro l’ex presidente del WWF ed allora, come ora sembra, presidente del forum nazionale per l’ambiente del del Partito Democratico, contestando l’intervento in corso che prevede la realizzazione di un percorso perdonale nel parco di villa Pagnan per poi scambiare la passeggiata con via San Liberale, che entrerebbe a far parte dell’area di villa Cicogna. Secondo il Wwf, i lavori hanno valore pubblico e derivano da un falso storico. «Sono tre anni che diciamo che questa ricomposizione è basata su un documento che non ha alcun valore giuridico – spiegava sempre Tura – la carta del Prati che disegna i percorsi dei canali, sulle strade è approssimativa. Via San Liberale è riconoscibile con precisione nelle carte dell’estimo trevigiano del 1712 e in quelle del catasto napoleonico del 1812. Anche quella mura, in parte abbattuta, esisteva fin dal 1712». La realizzazione della pista ciclabile è quasi finita, con il cantiere ancora al lavoro: un percorso largo 4-5 metri che attraversa il parco. «Non per questo ci fermiamo – continuava Tura – così si rovina il parco e si mette a rischio la viabilità. Chiediamo che almeno via San Liberale non vengo alienata: hanno già abbattuto alberi secolari e rischiano di devastare un parco tutelato dal prg. Se volevano valorizzare villa Cicogna era sufficiente interdire al traffico via San Liberale, trasformandola in pista ciclopedonale». Il Tar come molte volte diede torto agli ambientalisti e ragione alla speculazione, ma il WWF di Montebelluna era dalla parte giusta.
Quella di Villa Cicogna a Montebelluna non fu l’unica contraddizione di Puppato con quella che lei indica come la stella polare della sua azione ambientalista, il WWF. L’oggetto della differenza in un altro caso, ben più drammatico fu la la Centrale Enel di Porto Tolle, la cui riconversione a carbone fu ed è osteggiata dagli ambientalisti basandosi anche sulla art. 30 della legge regionale istitutiva del Parco che stabilisce che gli impianti di produzione all’interno del Parco dovranno essere alimentati a gas, metano o da altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale. Gli ambientalisti chiedono che la riconversione sia fatta per combustibili a energia rinnovabile. Oltre Greenpeace, Lipu e Lega ambiente il WWF è in prima fila nell’opposizione al carbone. Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia afferma “ Il carbone è il combustibile fossile che maggiormente contribuisce alle emissioni di anidride carbonica e, quindi, ad aggravare il fenomeno dei cambiamenti climatici. È inoltre molto dannoso per la salute delle popolazioni e per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo. È ora che la politica energetica italiana si affranchi dagli interessi di parte, che siano il nucleare o il carbone. Il futuro è è nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili”
In un articolo apparso ne Il Manifesto di novembre 2012 Il responsabile energia di Greenpeace, Andrea Boraschi, afferma che il più grosso progetto di impianto a carbone che c’è in Italia una centrale dell’ Enel in pieno delta del Po a Porto Tolle in Veneto è stato prima bocciato dal Consiglio di Stato, ma poi salvato da due leggi ad hoc: una del governo Berlusconi e l’altra del governatore Zaia. Nello stesso articolo Boraschi critica anche l’atteggiamento di Puppato.
Martedì 26 luglio , quando il Consiglio Regionale Veneto si è pronunciato a favore della riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle, Puppato capogruppo del PD non si è opposta come hanno fatto altri, per esempio Bertolissi eletto nella stessa lista, ma si è astenuta, facendo passare questo come una critica / atto di accusa alla politica veneta (sic!).
PUPPATO IERI OGGI E DOMANI.
Puppato vuole il mare e non una pozzanghera? Mah
Puppato, prima puppattiana autocandidatasi per la premiership e la segreteria nazionale del PD, un tonfo. Poi bersaniana per una poltrona in parlamento. Anche grillina, ma respinta dal M5s, infine civatiana, ma senza raccogliere i voti necessari per essere eletta all’ Assembla Nazionale del PD.
Dal 13.02.2014 renziana.
What’s next? Diventerà demenechiana, occhettiana, barchiana o altro? Se il senato, come vuole Renzi, verrà abolito, dove andrà Puppato? Ancora a Venrzia, a Bruxelles, cimitero degli elefanti, o ritornerà a Crocetta del Montello?
Invio una nota critica su Puppato, un caso eclatante di ipocrisia politica. In continuazione dice una cosa e poi ne fa un’altra.
Grazie per l’attenzione.
Un caro saluto e buon lavoro,
Francesco