[Maggianate] Perde Berlusca, ma chi vince?
lunedì 16 maggio 2011 | Scritto da Alessandro Maggiani - 2.099 letture |
In un intervento sul noto social network facebook il nostro fondatore e direttore onorario( il nostro Eugenio Scalfari…) Tommaso Ciuffoletti esprime le proprie difficoltà nell’attribuire a una specifica forza politica la palma del vincitore in questo primo turno delle amministrative. La stessa questione è posta più o meno confusamente anche nelle edizioni odierne dei vari quotidiani,che con varie gradazioni di ambiguità designano gli uni o gli altri come quasi vincitori o quasi perdenti.
Se la democrazia è un gioco che richiede regole chiare e esiti elettorali chiari il problema di comprendere chi sia vinto o meno non può essere derubricato a questione marginale. Appare quindi opportuno stabilire alcuni punti di metodo e di contesto per comprendere i risultati e quindi quali conseguenze politiche dedurre.
1 Non si sono svolte elezioni politiche ma amministrative. Lapalissiano? Non in Italia,non con Berlusconi, ma se il tentativo è quello di essere razionali e analitici non possiamo che partire da questa considerazione e stabilire questo punto di partenza:le elezioni ammnistrative sono vinte dalla coalizione che alla fine dei due turni avrà conquistato più presidenze o sindaci alla parte avversa.Pensare che il voto ammnistrativo si trasferirà nel voto politico è un errore di analisi da matita blu.
2 Berlusconi ha perso,vinto o pareggiato? Ha personalmente perduto pesantemente, lo dicono i numeri, non le analisi dei politologi a la carte che infestano le tv.Crollo delle preferenze personali a Milano con annesso fallimento di Lassini,sconfitto a Olbia dove per ragioni edilizie si era personalmente speso con tanto di comizio, ballottaggio a Crotone dove si recò settimana scorsa ( vedi comizio sulla puzza sinistra) vittoria solo a Latina dove ha rischiato lo svenimento pur di presenziare a un comizio pecoreccio. Una debacle epocale a livello personale.
3 Ha quindi perduto il centro destra? Non è ancora detto,ma quasi.Partita è finita quando arbitro fischia tre volte diceva a ragione il vecchio Vujadin Boskov.Come da punto uno i conti si faranno tra due settimane con una banale differenza tra numero di amministrazioni perse e conquistate dagli schieramenti. Intanto stiamo 12 a 5 per il centro sinistra.
Più complessa l’analisi sul fronte opposto dove le variabili da considerare aumentano.Due in particolare sono gli aspetti che rendono complessa la valutazione : l’assenza di un leader nazionale mediatico e la selezione dei candidati attraverso primarie.
1.2) Bersani e il Pd hanno vinto perso o pareggiato? Difficile da dire fino al termine del ballottaggio ma alcune considerazioni sono gia possibili. Bersani ha personalmente vinto su alcuni punti politici. Toni bassi, pancia a terra, concretezza e organizzazione leninista del partito hanno fruttato molto. Se il Pd ad oggi a Milano è a un decimale dal PDL e nel nord torna a essere forza credibile lo si deve al lavoro da formica operaia del suo segretario
2.2) Il Pd non vince perchè i candidati del centro sinistra non sono di sua espressione? Falso e assurdo,una volta accettato il sistema delle primarie di coalizione chiunque le vinca diventa candidato anche del Pd. A Milano quindi si può dire che anche il Pd abbia vinto la prima partita,mentre a Napoli dove non ha accettato il sistema delle primarie ha pesantemente perso.Il Pd ha in definitiva gia vinto,come partito, a Milano,Torino e Bologna e pesantemente perso a Napoli. Il bilancio è di 3 a 1.
3.2) Sinistra e Libertà e l’Italia dei Valori hanno vinto? Falso, hanno vinto, momentaneamente, le persone di Pisapia e De Magistris candidati molto caratterizzati a livello personale,abbastanza da non essere percepiti dall’elettorato come estremista l’uno o mero giustizialista l’altro. I loro partiti di riferimento al contrario, non fanno una grande figura complessiva con Sel che si conferma incapace di sfondare a Nord e l’Idv impegnata in una guerra a chi la spara più grossa con Beppe Grillo
Se cinque anni fa l’analisi poteva cosi terminare ,visto che i candidati delle due maggiori coalizioni spesso ottenevano in totale il 99% dei voti, questa volta si è costretti ha considerare anche il ”terzo polo” e le liste.
1.3) Casini e Fini hanno vinto o perso? Hanno perso al Nord ma a sud sono decisivi.
Hanno perso a Milano, per ”colpa” della Moratti cosi bassa da far risultare non utile i voto del terzo polo al ballottaggio (la somma pdl lega udc fli non arriva a 50%), hanno perso molto pesantemente a Bologna, la città di Casini e Fini. Possono dire la loro solo a Napoli, facendo intravedere, come era previsto, la loro importanza al sud in eventuali elezioni politiche.
2.3) I grillini sono la novità politica del momento e ”veri vincitori”? Falso,sono solo la cartina al tornasole delle difficoltà del Pd in qualche zona. Dove il PD,come in Emilia Romagna ,è percepito come partito di regime affaristico mediante cooperative alcune frange giovanilistiche protestatarie ambientaliste tendono ad organizzarsi autonomamente sotto le insegne del comico. Dove ”sfondano” però non possono usare i loro voti,come a Bologna e Torino e a sud sono totalmente assenti. A Grillo poi va il premio per aver sparato la più grossa cazzata della campagna elettorale quando dichiarò che la Moratti avrebbe certamente vinto; una sparata che ogni esponente del centro sinistra dovrebbe continuamente ricordare.
Da qua, partendo da questo è a mio avviso possibile portare avanti valutazioni,ipotesi e delineare prospettive, consapevoli che il sistema elettorale per le politiche ha caratteristiche molto diverse e richiede coalizioni strutturate,amplie e dal forte leader.
Senza queste considerazioni il centro sinistra in particolare rischia di fare la stessa fine del 1993 quando dopo aver vinto le comunali pensò che bastasse una ‘gioiosa macchina da guerra” per conquistare il paese.Non bastò e non basta. Guardare razionalmente la realtà senza affascinazioni per chicchesia è prima buona regola per evitare nuovi 1994.
Alessandro Maggiani: non c’e’ bisogno di aggiungere altro
il solito radical chic palandrana del ca..o
ottimo articolo anche se ti sei dimenticato di dire che è colpa di prodi
Ottima analisi, lucida chiara ed esaustiva.Manca forse un punto sulla lega. A mio avviso Bossi pensava che smarcandosi da Silvio a Milano avrebbe retto il terremoto e guadagnato voti sugli alleati del pdl. Così non è stato e nemmeno a Gallarate (indicato da Bossi come il test match) la lega fa un buon risultato arrivando terza dopo PDl e PD. Tuttavia la lega una strategia (a differenza per ora del PdL) potrebbe avercela se proseguirà nello smarcarsi da B. a favore di Tremonti. Un modo, probabile, per riprendere i voti persi.
si ma…smarcarsi da B. vuol dire una sola cosa: far cadere il governo
ma il governo non deve necessariamente cadere e non dobbiamo avere ansie in questo senso. per questo invito nuovamente a valutare,analizzare e quindi prospettare con calma e razinalità.o andremo a sbattere se non tra 13 giorni tra un anno o due.
no Ale, dicevo dal loro punto di vista. Quale altro segnale di discontinuità possono dare? Mancava poco che dichiaravano guerra all’Italia al fianco della Libia!
Aggiungo un punto. C’è troppa esaltazione a sinistra tanto da dire che il berlusconismo è al tramonto e Berlusconi politicamente morto.L’errore – a mio avviso – è non aver capito che Berlusconi è come tutti gli altri politici (D’Alema, Fini, Casini, ecc.) nonostante i tentativi da parte dei suoi di farlo apparire l'”homo novus” della politica italiana e quindi non il solito “professionista della politica”. Il Cavaliere nel tempo ha assunto proprio quel profilo da politicante medio italiano per il quale perdere una tornata elettorale non significa niente. Berlusconi ha solo perso (forse) le elezioni…non è nè morto nè finito…Perse le Regionali già nel 2005 ma l’anno dopo si ripresentò alle elezioni e fece quasi pareggio con Prodi.
Maggiani: OTTIMO. Molto meglio di Giannini!
A me pero’ sembra che SEL abbia avuto un risultato tutto sommato positivo. Non sfonda al Nord se si raffrontano le percentuali ottenute con quelle ipotizzate nei sondaggi nazionali, che come tu mi insegni, riflettono tutta un’altra realta’. Pero’ se si raffrontano le percentuali con i voti ottenuti localmente a Europee e Regionali, si vede che SEL cresce quasi ovunque.
Inoltre c’e’ un aspetto che trascende la personalita’ di Pisapia (e c’e’ anche Zedda a Cagliari). SEL ha vinto un punto politico importante: reimpostare l’asse della coalizione che ruota attorno al PD alla sua sinistra invece che alla sua destra. Il mezzo per il raggiungimento di questo obiettivo sono state le primarie e il sostegno e la promozione di candidature intelligenti, come Pisapia e Zedda.
Ma e’ stata una strategia politica vincente, e come tale va riconosciuta.
al di la di simpatie e antipatie provo a essere oggettivo e però anche cosi non sono d’accordo.sel se si esce dal sud è un fallimento profondo perchè continua a non essere ne carne ne pesce ma solo la lista di vendola e di personaggi che qua e la hanno specificità personali.sel non ha una sola proposta politica che riesca a andare oltre il fascino del suo leader.o ci dicono cosa vogliono essere o la marginalità è il loro destino.
l’asse a sx il pd se l’è spostato da se con la segreteria bersani,uno che in ogni intervista tra metafore da mercato delle granaglie di piacenza infila una parolina magica: LAVORO.
pare poco? evidentemente non lo è se il pd ha mezzo demolito il muro di milano.
bersani inoltre ha abbandonato le logiche della vocazione maggioritaria e sta strutturando un csx ulivista con perno pd consistente e strutturato e satelliti liberi di promuovere per via primaria un sindaco.
vendola non ha spostato l’orbita di nessuno,non ha la massa per farlo.il pd la sua massa invece l’ha aumentata con i metodi del PCI che bersani conosce:l’organizzazione come teorizzava Lenin a inizio 900.Sembra un pirla quando va a ballare il liscio alla festa dello gnocco fritto di Rho.Non lo è.
ora i problemi sono alcuni..
1 il sistema eletorale delle elezioni politiche richiede leader forte ma coalizione eterogenea. bersani la coalizione eterogenea la sta costruendo da formica partendo dal perno pd.per leader tocca trovare un prodi,un monti..uno a cui nessuno possa rompere i coglioni.
2 i democristi/veltroni possono fal saltare bersani attaccandosi a quelche pretesto,che so,napoli.
3 il caos può nascere dalla scelta del suddetto leader.
obbiettivo primo mi appare dunque far cadere questo governo il 12 giugno,quando come face ( suicidandosi) craxi,silvio dirà ”andate al mare” per i referendum.
se perde quello del legittimo impedimento deve dimettersi a furor di popolo,altrimenti si attribuira una vittoria fondata sul’astensionismo.
poi vedremo,ma bersani un 6.5 in pagella lo merita.
vendola mi sembra uno di quelli che da solo si da un ottimo voto…dopo aver portato alla prof il compito in classe compilato da pisapia..
Intendiamoci, io sono d’accordo con te nel giudizio positivo su Bersani. Pero’ l’articolo era di commento ai dati elettorali, e io a quel commento replicavo. Tu invece ribatti con un giudizio politico, per carita’ legittimo, ma non dice nulla sul voto.
Quanto all’asse del PD, per quanto sicuramente Bersani abbia fatto il suo, il PD a Milano voleva fare il candidato unico col terzo polo senza primarie. Ripiegati sulle primarie, il candidato del PD era molto piu’ centrista di Pisapia. Insomma, se SEL non avesse rotto i coglioni e puntato forte su candidature intelligenti, a quest’ora staremmo ancora a dibattere del sesso degli angeli, o di quello delle puttane di B.
Per il resto rimango d’accordo con la tua analisi.
cazzate,i dati elettorali di sel in tutto il nord sono osceni.se questi sono l’alternativa al pd il pd può dortmire sereno.sel è un fallimento a nord di firenze.
lo dicono i numeri.non maggiani.
Milano SEL passa in due anni da 2,97% alle europee (con verdi e socialisti) a 2,91% alle regionali a 4,70% alle comunali.
Dati analoghi in tutti gli altri territori.
A Torino 2,94% due anni fa, 2,02 l’anno scorso, 5,65% quest’anno.
Altrove trend analoghi.
In termini di analisi politica questo si chiama raddoppiare i propri voti.
Tutto il resto sono valutazioni interessanti e utili, ma che non hanno nulla a che vedere con i numeri.
Non stiamo discutendo se SEL sia o meno alternativa al PD,e come debba dormire il PD, ma se le elezioni per SEL siano andate bene o male.
a proposito di numeri c’e’ questo bell’articolo
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-18/nord-lega-perde-berlusconi-224636.shtml?uuid=Aaj6AQYD
ora che uno che studia i ratti mi venga a insegnare i ”termini di analisi politica” fa ridere.il giorno che ti parlerò di circuiti neuronali di sorci sarai autorizzato a sbeffeggiarmi,forse.nel frattempo stai al tuo posto che è meglio.il tutto col massimo rispetto,come premette sempre Borghezio.:D
Ora,passando a robe serie,visto che l’hai voluto tu,Sartori,mica un pirla,ma colui che ha inventato la scienza politica moderna in italia,sostiene che un partito sia ”rilevante” quando sia decisivo per una coalizione e quando ha potere di ricatto su una maggioranza presente o eventuale.
Sel ha entrambi risponde a entrambi i criteri.
Ma qual’è la qualità di questi poteri se in definitiva si esprimono attraverso una ossessiva richiesta di primarie nazionali?
Cosi come fu di pessima qualità Mastella che ricattò prodi per collegi marginali ma decisivi è di pessima qualità l’idea Vendoliana di usare la sua persona mediante primarie come moltiplicatore di un partito che stenta a crescere,a strutturarsi e a costruire una identità che vada oltre il suo leader. Sel ha la rilevanza politica di un giocatore di prestigio,uno che tenta di vendere un prodotto potenzialmente ottimo ma ancora incompleto,monco.
Mi vieni a parlare di ”raddoppio di voti”. Pescare sempre nel solito stagno non è raddopiare,è riportare a casa quelli del voto utile. La rifondazione comunista di Bertinotti in confronto era una potenza,a Torino,Milano,Venezia..la rifondazione comunista di bertinotti aveva identità e organizzazione e leadership.Non solo leadership.
Quando i flussi elettorali mi dimostreranno che solo 100 degli elettori che per una volta sola nella propria vita hanno votato Silvio Berlusconi saranno passati a SEL,ti dirò che sel è un progetto nuovo,vincente e di governo.
Se cosi sarà SEL sarà un partito,sarà al 10% ovunque,sarà la forza italiana del socialismo riformista nato a Milano con tale Turati,non a napoli con Masaniello.
Ma vendola vuole questo? non mi pare..chiede le primarie nazionali quando c è da stare uniti per i ballottaggi,..manco veltroni è mai arrivato a intempestività simili!
non è pertinente tutto questo? tra di noi cerchiamo di non essere ipocriti.grazie e buonanotte.
Non è minimamente pertinente con la tua analisi elettorale, che cercavo di prendere sul serio fino in fondo.
Quanto a quello che dici, visto che, come dici tu, studio i ratti, non mi sono andato a studiare i flussi per capire da dove arrivino i “nuovi” voti di SEL. Vecchi elettori di Rifondazione?Possibile. Però Rifondazione di Bertinotti nn c’è più da tre anni, quindi nello specifico mi sembra più plausibile che quei voti tornino
a)dall’astensione
b)dal PD
c) da Di Pietro
tutte e tre queste opzioni mi sembrano comunque positive.
Io poi sulla richiesta di primarie non ho nulla da eccepire e mi sembrano uno strumento davvero utile per rimettere in moto la stantia politica italiana, quindi ben vengano, locali o nazionali che siano. Non mi sembra nemmeno particolarmente intempestivo, avendo letto l’intervista e vedendo l’aria che tira a destra. Sono sicuro che prima dei ballottaggi Vendola darà un ulteriore spinto al candidato che tu tanto apprezzi e che da lui è stato tanto voluto.
Non sono un fan dell’oltranzismo e non mi metto qui nè a dirti che SEL è bella e con un profilo politico netto e lindo, ma nemmeno che è messa peggio di tanti altri, direi tutti gli altri, ivi compreso il PSI, partiti della sinistra italiana. Ha difficoltà a costruirsi un’identità, siamo d’accordo.
Ora aspettiamo, vediamo e speriamo, le risposte non arriveranno da nessuno più illuminato di altri, che sia Vendola o Bersani. C’è da ricostruire e ogununo deve fare la sua parte, senza idisioncrasie e smanie di protagonismo.
Grazie e buona giornata.
Cmq, visto che mi citi Sartori, e fermo restando il massimo rispetto a un’autorità mondiale della scienza politica, mi riservo il gusto di citarti due articoletti del nostro.
Et voilà, 19 Gennaio 2005 dove Sartori proclama la regola “che chi vince le primarie perde le elezioni”
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/01_Gennaio/19/sartori.shtml
E uno più recente, in cui, immemore della precedente performance, la replica sullo scenario nazionale
http://www.corriere.it/editoriali/11_gennaio_03/sartori_8fc7510a-16ff-11e0-b956-00144f02aabc.shtml