[Lab con Quelli della Rosa] Berlusconi, D’Alema, l’amico Gheddafi e i 5 miliardi della vergogna.
domenica 27 febbraio 2011 | Scritto da Redazione - 881 letture |
Diciamolo con tutta sincerità: dopo le rivolte popolari in Tunisia e in Egitto (e prima ancora in Iran e in Algeria), non ci aspettavamo che, anche nella Libia del dittatore Gheddafi, la gente riempisse spontaneamente le piazze per rivendicare democrazia e libertà. (Labouratorio in verità un pochino se lo aspettava, come testimonia la copertina di Labouratorio 55, n.d.r.)
E non abbiamo visto volti di fondamentalisti islamici bruciare bandiere israeliane o americane. Si tratta dunque di persone che hanno capito una cosa semplice: i nemici delle loro libertà sono i capi dei governi dei loro Paesi e spesso si tratta di sanguinari dittatori.
Che Gheddafi fosse il Mussolini, il Fascista del Mediterraneo già negli anni Ottanta, quando ancora ragionava politicamente, ce lo aveva detto Oriana Fallaci. Che fosse feroce annientatore dei suoi oppositori lo sapevamo e bisogna dare atto ai Radicali di Pannella che lo dicevano in tutti i luoghi, istituzionali e non, dove lo potevano dire. Che ora, viste le migliaia di persone protestare contro il loro tiranno, Gheddafi questi fosse capace di far sparare per ammazzare la sua gente e riempire le fosse comuni di cadaveri, non più vivi cittadini libici, c’era da aspettarselo.
Chi gli si oppone, è lui che lo dice, è un topo da annientare.
E il Governo italiano che fa? Non brillando in politica interna, come volete che si distingua in politica estera?
Silvio Berlusconi dichiara che non può “disturbare” il suo amico dittatore, anzi! -ma questo non lo dice, ce lo fa semplicemente capire- prova per i suoi amici dittatori un’irresistibile attrazione: sembra proprio rispecchiarsi in quel modo poco nobile nella gestione del potere.
I nemici di Berlusconi? Sono solo i comunisti (cioè i fantasmi) e le toghe rosse (ma come mai non si è permesso di fare serie riforme per migliorare in senso democratico l’azione giudiziaria della magistratura?). Forse qualcuno ricorda qualche sua parola di sdegno contro il suo vero amico comunista Putin? Eppure sa benissimo che in Russia molti giornalisti non allineati finiscono per crepare ammazzati da ignobili ignoti. Avete mai sentito il nostro ammiratore e finanziatore di escort (ama solo guardarle, senza chiedere loro la Carta di Identità!?) prendere posizione contro le ingiustizie e i crimini politici subiti dai Ceceni da parte delle truppe sovietiche? Quali altri nemici per il nostro Premier? La Costituzione democratica e, diciamolo!, la Legge che in uno stato democratico deve essere uguale per tutti. Tranne per lui che sforna Lodi in continuazione.
Ora, gli Stati Uniti condannano il genocidio attuato da Gheddafi con voce piuttosto flebile.
E l’Europa? Si limita a ricordarci che ciò che sta accadendo in Libia viola ogni principio politico e umano e non può essere accettato da nessuno degli Stati membri.
“Nessuno?” Si domanda giustamente Furio Colombo. E poi aggiunge (si legga il suo interessante editoriale sul “Fatto Quotidiano” del 22 febbraio 2011):
«Ma l’Italia è legata alla Libia del dittatore che sta sterminando il suo popolo da un Trattato che la vincola al punto che – si dice all’articolo 4 – “L’Italia si impegna ad astenersi da qualunque forma di ingerenza, diretta o indiretta, negli affari interni o esterni che riguardano la giurisdizione dell’altra parte. L’Italia non userà mai, né permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile alla Libia” ».
E sapete quanto costa questo Trattato agli Italiani? Cinque miliardi di dollari!
…continua a leggere su Quelli della Rosa
Giuseppe Di Salvo
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