[Sociopatie] Feisbuc? Una Smemoranda in mano ad una classe fuori controllo (emotivo)
martedì 13 ottobre 2009 | Scritto da Redazione - 2.425 letture |
Labouratorio e la sua redazione feisbucchiana, la discussion board, lo” share” e il “like this” … Ma alla fine della fiera: dove si trova questo Facebook? O per dirla alla toscana: indove gliè codesto Feisbuc? Per avere una risposta brillante abbiamo chiesto un contributo ad una donna che la sa lunga!
di Angela Peccerini
Complice lo sfasamento da cambio di stagione, può accadere di aprire l’account di Facebook con un’insolita maldisposizione. La solita “questione privacy” stavolta non c’entra. L’allusione è a quanto sia irritante, alla lunga, il mood da Smemoranda in mano ad un’enorme classe delle medie (superiori, inferiori… medie). Le battute di molti son proprio le stesse lette allora.
Non solo: chi al tempo istoriava le proprie e altrui pagine di diario con i testi delle canzoni, adesso ne pubblica i link. Chi annotava dettagliatamente i ricordi del pomeriggio precedente, completi di elenco dei presenti, tipo e gusto delle merendine consumate, autori e titoli delle canzoni ascoltate, adesso racconta con precisione cos’ha mangiato nella pausa caffè, cos’ha bevuto la sera prima e carica le foto della cena. Quelli che ci attaccavano le figurine di Baggio, adesso hanno in bacheca conversazioni a venti commenti sui gomiti di Gilardino.
Che dei trentenni, o dei quarantenni, sentano il bisogno di rappresentarsi agitando il burattino di sé stessi quindicenni, è un effetto distorto, una prospettiva sconsolante, e fa molto 883. Nell’intima natura di certi capitoli esistenziali, ci sono l’archiviazione e la compressione, senza tanti backup. Non quest’infinito dejà vu. Se perdersi di vista in passato è stato tanto ineluttabile, forse dovrebbe poterlo essere anche adesso. Il social network, invece, cancella la naturale stratificazione delle relazioni, rendendo tutto presente, accessibile.
A bilanciare l’iniziale entusiasmo di ripescare personaggi del proprio passato, interviene così la tremenda difficoltà a rimetterceli.
Angela Peccerini _ Fiorentina, ha combattuto nella missione Somatoline contro la cellulite. Nota tra le amiche per i suoi cd di musica inascoltabile. Ex manager rampante dell’industria del giocattolo (Area manager Italia del Retail Trudi, ndA), con l’hobby del bricolage e dell’astrologia, sogna di aprire gelaterie in Portogallo ma aspetta di avere Mercurio in trigono. E’ l’idolo del Ciuffoletti.
Trovo che sia molto illuminante per questo l’utilizzo di Facebook: avere la conferma che se hai smesso di frequentare certe persone, un motivo c’è.
Un tempo ti chiedevi: “Ah, chissà che fine ha fatto Tizio, chissà se è ancora quel cretino di un tempo, chissà se col passare degli anni è cresciuto e ha fatto qualcosa di buono, ricordo che eravamo un po’ spietati con lui, poverino, magari non era cattivo o superficiale come sembrava”, ed una certa curiosa nostalgia a volte ti sfiorava…
Adesso invece puoi saperlo con certezza.
Che è sempre il cretino di un tempo e che non ha assolutamente fatto niente di buono 😀
Per la serie “Un giorno il cinismo salverà il mondo”…
;)BUT I absolutely agree!!!!!!!!
Ma vogliamo dire qualcosa sul fatto che su Facebook sembrano diventati tutti fighi e fighe poi se li rivedi fanno cacare come un tempo?
Quest’articolo è un’ottima istantanea scattata sul social network più popolare della rete. Anzi, più che a una fotografia lo paragonerei ad un ritratto d’autore…
E mi perdoni la brillante artista, se fra pochi giorni leggerà nelle mie parole (scritte prima di leggere il suo articolo) una stroncatura senza appello.
Anch’io mi sono esercitato sul tema in questione, ma ho utilizzato la vanga invece del pennello.
Oh, no problem Filippo. Tanto la ritrattista è schizofrenica, per cui s’offenderà solo in minima parte.
Perfetta, Angela. la tua descrizione.E capita anche di peggio.Persone che soffrono e “condovidono”, “postano” messaggi angosciati cui ricevono risposte manifestamente inadeguate, E se gli invii un messaggio sincero anche se generico, perchè di questi amici spesso conosci solo il nome e se va bene una foto, ti riongraziano commosse perchè forse hanno dimenticato che fuori dalla rete ci sono altre persone capaci di sostenerli e aiutarli nel dolore
le ricerche di mercato costano un monte di denari e così invece diventano a gratis, avere così tante informazioni su un quantitativo così elevato di persone è una vera manna che rende moltissimo anche sotto forma di controllo sociale.
Gino Ancona