[G8] No Promesse No Summit. Noi rimaniamo in attesa
mercoledì 15 luglio 2009 | Scritto da Redazione - 984 letture |
articolo di Alessio Bardelli
In uno scenario insolito e quanto mai infuocato (dal caldo), in una città ricostruita parzialmente per ospitare i grandi del mondo, si tiene all’Aquila il summit del G8. Gli obiettivi del vertice sono molteplici: dalla risposta alla crisi economico-finanziaria globale, alla lotta al protezionismo per la liberalizzazione del commercio internazionale, dalla sicurezza alimentare alla lotta ai cambiamenti climatici.
Partecipano, oltre alle 8 potenze mondiali, anche i paesi in via di sviluppo, i paesi emergenti dell’Africa e le principali organizzazioni internazionali.
Andando oltre l’utilità o l’inutilità del vertice ( se ne potrebbe parlare per giorni) sono stati ottenuti importanti risultati. Raggiunto l’accordo sull’ambiente: limite di 2 gradi per quanto riguarda l’aumento della temperatura globale; taglio del 50% delle emissioni entro il 2050 (80% per i paesi industrializzati). Manca però l’accordo definitivo con la Cina e l’India, accordo che si spera di trovare al prossimo vertice di Copenaghen.
Approvata la dichiarazione sull’acqua. È “necessario attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate per proteggere i più vulnerabili” si legge nella dichiarazione approvata tra i paesi G8 e i paesi africani. Ancora oggi però 9 milioni di persone hanno accesso a una fonte d’acqua potabile e 2.5 miliardi non dispongono di servizi igienici di base. 2 milioni di bambini inoltre muoiono ogni anno per problemi legati alla carenza di acqua e di servizi igienici.
I Grandi promettono una cifra dai 15 ai 20 miliardi di dollari da versare entro 3 anni per i paesi in via di sviluppo per finanziare un’agricoltura più sostenibile.
I paesi Africani chiedono ai grandi di rispettare gli aiuti presi e di onorare le promesse passate (aumento di 50 miliardi di dollari degli aiuti finanziari annui)
Si domandano se le cifre promesse in questi giorni siano o no fondi nuovi. O se si tratta semplicemente delle solite raccomandazioni. Questo è quello che succede al summit.
Poi c’è chi, come me, guardando la TV di stato ( chiedo scusa il TG1 di Minzolin) si chiede se questo G8 non sia stato un grande palcoscenico nonché un inutile spreco di denaro. Basti pensare al regalo fatto dall’Italia paese ospitante ai Big del vertice: 10 preziosi libri d’arte su Antonio Canova dal peso di 25 kg per un valore di 100mila euro ciascuno.
Tutto questo avviene quando a pochi metri da lì intere famiglie hanno perso da pochi mesi la casa, il lavoro gli affetti.
Eccoli qui i terremotati. Sembrano quasi pezzi di museo, recintati nelle loro tendopoli.
Tutti passano e si commuovono, vedi Carla Bruni. “È terribile”dice sfilando tra le macerie.”Ammiro il vostro coraggio” rivolta a chi non ha più niente.
C’è anche chi promette di girare un film per rilanciare l’economia locale. No promesse no party.
Come le bestie di un circo sono compianti dai liberatori che promettono di fare qualcosa per loro.
Ma la nostra cara televisione parla anche di un grande cestista quale Barack Obama: “Palleggio, stop, tiro in sospensione”. Come non dimenticare le azioni del presidente Usa: raccoglie persino una bottiglietta a un signore che l’aveva persa. Fa le foto e scambia sorrisi e strette di mano con tutti.
E oltreoceano milioni di persone lottano con la vita ogni giorno. E guardano Obama come il salvatore dell’umanità.
Bello il mio G8. Bravi tutti.
E intanto nella giornata di ieri le ONG sostengono come molte aspettative siano state deluse penalizzando come sempre l’Africa.
“I grandi della Terra hanno solo ribadito le promesse di Gleaneagles e anche se hanno raggiunto un accordo sui 15 miliardi di dollari destinati alla sicurezza alimentare, rimane ancora da vedere se si tratta di nuovi fondi o dei finanziamenti annunciati cinque anni fa”.
C’era una volta un continente povero. C’era un volta un vertice di Grandi nazioni che promettevano soldi per sfamare milioni di persone, che rassicuravano tutti sulla crisi.
Questa realtà non è fantasia.
Un G8 all’insegna della speranza e delle promesse. Staremo a vedere.
Tag: accordi, africa, aiuti internazionali, Barack Obama, cina, clima, commercio internazionale, copenaghen, g8, l'aquila, promesse, silvio berlusconi, vertice
E un grande benvenuto nella squadra di Labouratorio al giovane Alessio che si presenta con questo bel pezzo sul G8