[Labouratorio n.47] Prima di pregiudicare Sinistra e Libertà
giovedì 2 aprile 2009 | Scritto da Tommaso Ciuffoletti - 2.632 letture |
. Premessa di metodo
Il dibattito su Sinistra e Libertà ha già preso piede sulle pagine di Labouratorio. Lo ha fatto qua e da poche altre parti. Abbiamo, in altre parole, il monopolio del dibattito ed è un monopolio di cui faremmo volentieri a meno, ma visto che ci tocca cerchiamo di svolgere al meglio il nostro compito.
Tra schifati ed esaltati di fronte alla nuova proposta elettorale, è fin troppo facile giocare il gioco delle parti, assai più difficile è tenere dritta la barra delle ragioni di ciascuno. Nelle poche righe che seguono useremo la ragion politica per difendere la ragion d’essere di Sinistra e Libertà, ma vi avvisiamo subito che nel prossimo editoriale saremo altrettanto rigorosi nel valutare se oltre alla ragion d’essere vi siano anche ragioni per dar fiducia (e voto) a Sinistra e Libertà.
. Vivano i cartelli elettorali!
“E’ un cartello elettorale”, con questo assunto si tende a liquidare pregiudizialmente la stessa idea che Sinistra e Libertà possa esistere. Ebbene, mai pregiudizio fu più idiota e, si badi bene, trattasi di assunto idiota non perché SeL non sia un cartello elettorale, ma proprio perché E’ un cartello elettorale. Sinistra e Libertà è infatti il cartello elettorale messo in piedi in fretta e furia dopo che una modifica alla legge elettorale per le europee ha imposto una soglia di sbarramento del 4%. Il problema però non è la soglia, il problema, o meglio l’infamia, è la scorrettezza antidemocratica di quella modifica. Essa è stata infatti approvata il 18 febbraio 2009, a meno di 4 mesi dalla data delle elezioni, a poche settimane dalla presentazione delle liste e dall’inizio della campagna elettorale. L’Unione Europea aveva chiesto che non si apportassero modifiche alla legge elettorale a meno di 6 mesi dalle elezioni, per garantire a partiti e cittadini la conoscibilità effettiva della legge. E invece il Parlamento italiano con unanime calcolo partitocratico (ad eccezione delle astensioni Radicali) ha votato la modifica; dall’Italia dei Valori, all’Udc, passando per la Lega e il Partito Democratico. Di fronte a tale scorrettezza il cittadino può accompagnare quel calcolo di dubbia legalità e d’indubbia scorrettezza partitocratica con il proprio menefreghismo. Può ritenere che questi siano problemi che non lo interessano, che sian questioni che riguardano l’infame casta dei politici, solo e soltanto essa. Può farlo, sì, ma a patto d’aver presente che un paese che ritiene degno di menefreghismo il dato delle regole del gioco democratico è paese che si mette a disposizione di derive le più pericolose.
Se Sinistra e Libertà nasce prioritariamente per cercare una risposta di sopravvivenza a questa infamia, allora viva Sinistra e Libertà, vivano i cartelli elettorali, perché non sono loro a condannare il paese. A condannarlo è il menefreghismo che quello stesso paese mostra per le regole della sua vita democratica.
. LETTERA AI MIEI COMPAGNI – Mantenere la dignità, non “conservare la storia”
Alle considerazioni generali di cui sopra voglio far seguire delle brevi riflessioni dedicate ai compagni socialisti. Ai miei compagni socialisti; e per capire a chi mi stia rivolgendo vi segnalo semplicemente questo link, senza bisogno di aggiungere altro.
Ebbene, proprio a voi, compagni, voglio chiedere qual è il compito di un partito. Son certo che la gran parte di voi risponderà correttamente: fare politica, dare risposte a domande sociali di cambiamento, di giustizia, di libertà. E allora perché i socialisti organizzati in partito, qualsivoglia partito, dal 1992 in avanti tutto hanno fatto tranne che politica? Ve lo dico io perché. Perché erano impegnati a fare altro; erano impegnati a fare ciò che non è compito di un partito che si voglia chiamare socialista. La mission dei micro-partiti socialisti sopravvissuti dal 1992 in avanti è stata da un lato quella di conservare una storia e dall’altro quella di mantenere in vita una famiglia sempre più sterile e ridotta di ceto politico, arrivando al paradosso di con-fondere questi due obiettivi in uno solo e di giustificare la pochezza politica (per quanto legittima) del secondo, con la nobiltà morale del primo. Il mix di questo grandioso fraintendimento e del suo vuoto di politica è stata una marginalizzazione costante e progressiva. Un farsi etnia in via d’estinzione, mentre altrove socialisti senza più patria promuovevano politiche vincenti e riforme utili al paese (non ultimo il Brunetta di quella lotta ai fannulloni che con Lanfranco Turci, su ispirazione di Ichino, cercammo di promuovere ai tempi del primo governo Prodi).
A voi, miei compagni, a voi chiedo di smettere di pensare ad un partito come strumento per conservare una storia, per quanto nobile ed ingiustamente infangata. La storia la conservi ciascuno, anzi, la tramandi. Allo stesso compito si dedichino associazioni, riviste, fondazioni, convegni. Ma le cicatrici che ciascuno si porta appresso non possono essere la ragione del nostro fissarci su esse. Sarebbe la nostra più grande sconfitta, la più sciocca resa alla violenza stupida e pecorona dei lanciatori di monetine.
Torniamo a pensare ad un partito in termini politici, in termini di proposta politica. Con quella misuriamoci, tranquilli del fatto che la nostra dignità non ha bisogno di esserci riconosciuta da alcuno che non ne sia all’altezza. Cerchiamo però almeno d’essere noi all’altezza della dignità che richiede il dirsi ancora oggi socialisti (e liberali aggiungo io!).
Se questa Sinistra e Libertà è da bocciare lo si deve stabilire usando la bilancia della politica. Noi di Labouratorio ci stiamo provando e ci torneremo con puntualità anche nel prossimo editoriale … certo una cosa vi e ci concediamo: se lo sponsor di Sinistra e Libertà continuerà ad essere Achille Occhetto, allora la gioiosa micromachine da guerra avrà ben poco da difendere e ancor meno per cui essere difesa!
LABOURATORIO n.47
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Tag: achille occhetto, cartello elettorale, dibattito, elezioni europee, labouratorio, lanfranco turci, Partito Socialista, Pietro Ichino, PSI, renato brunetta, sinistra, Sinistra e Libertà, soglia di sbarramento, storia, Tommaso Ciuffoletti
Tommaso,
credo tuttavia che sia doveroso non menare il can per l’aia e dare quantomeno alla “base” PS una risposta alla seguente domanda:
Nelle intenzioni della dirigenza PS SeL e’ un cartello unificato dalla lotta contro la “mossa antidemocratica” della soglia last-minute, oppure un primo passo verso una rielaborazione della strategia e prospettiva dei socialisti italiani?
Perche’ e’ giusto che ci si assuma le proprie responsabilita’ politiche e su quelle si venga giudicati, non si puo’ cambiare direzione ad ogni mutare di vento…
Veramente questo era oggetto del prossimo editoriale!!!
Vabbè, anticipo la risposta (senza però articolare oltre). Trattasi dell’unica risposta sincera, possibile e “giusta” che si possa dare: Sinistra e Libertà è una proposta politica, un’offerta, un’opportunità. Può diventare qualcosa di più se i cittadini elettori vorranno coglierla.
Ma qui sta il punto: i socialisti italiani una loro prospettiva e un loro percorso che non sia balia degli eventi ce l’ hanno o no? E qual e’? Perche’ dal congresso ad oggi non hanno lavorato nella direzione “SeL”, per dirla tutta.
Altrimenti, caro Tommaso, si da’ l’ impressione che questi offrano una volta il Girasole, una volta l’ Ulivo, una volta la RnP, una volta la “purezza” PS, un’ altra volta SeL… provando a vedere se e quando gli va bene. L’ invariante pare essere la salvezza della poltrona, non un obiettivo politico. E’ per questo che non li voto piu’. Ora pare che sia colpa degli elettori!
SeL NON è una proposta politica, è un cartello tenuto in piedi dal terrore delle classi dirigenti di PS, SD, Vendoliani e Verdi di rimanere senza poltrone…ovvero SENZA UN POSTO DI LAVORO.
Finora quello che si è visto è un rimpasto della Sinistra Arcobaleno…i toni mi sono sembrati quelli…se poi pensiemo che il nostro “leader” è quel Vendola…no comment!
Sto pastrocchio elettorale mi è assolutamente indigesto!è una roba inguardabile, almeno dal mio punto di vista!
La prospettiva di un futuro partito della sinistra riformista va immediatamente a farsi benedire se nel futuro SeL non sceglierà un’unica collocazione europea, ovvero quella del Socialismo Europeo.
PdCI e RC coerentemente corrono insieme per il gruppo GUE.
PD finalmente ha deciso di stare in un unico gruppo…che non esiste…però almeno si è tolta questa ambiguità, confluendo nel gruppo CHE NON ESISTE! 😆
SeL?coerentemente segnala i simboli dei 3 gruppi…ma in futuro cosa farà?
Scommetto 5 euro che finite le elezioni il cartello pian piano si smonterà, con o senza euro-parlamentari eletti…chi scommette con me? 😀
Nei direttivi socialisti molti intervengono criticamente su SeL e affiorano spesso tutta una serie di questioni che gratta gratta rimandano alla guerra civile a sinistra degli anni’80… non avendo vissuto quella stagione per ragioni anagrafiche ho uno sguardo piú vicino allo spirito che propone l’editoriale… forse questo è il vantaggio di quei neo-socialisti che con la Rnp hanno maturato una posizione di un certo tipo, allora perchè non provare… lasciate che i pargoli vengano!
condivido in pieno il metodo per costruire un serio dibattito. bravo tom
Quella di Tom è un’analisi lucida, impietosa, realistica ed intelligente sulla questione Sinistra e Libertà.
Le mie sole piccole ma fondamentali riserve le esprimo sul suo frettoloso accostamento “en passant” Brunetta-Turci-Ichino in merito alla questione “fannulloni” e sull’eccessiva considerazione dello zombie Occhetto.
Sinistra e Libertà nasce in seguito ad un accidente democratico ben ricordato e delineato in quest’articolo…. e su questo penso non vi sia dubbio alcuno.
Tuttavia io mi sento di dire in questa fase che non tutti i mali e gli accidenti vengono per nuocere.
Il PS aveva ormai una serie di strade sbarrate dinanzi a sè, inutile ed ozioso ripercorrerne i “perchè” (la materia – per chi segue – è stata già ampiamente e degnamente sviscerata): un’alleanza col PD e coi Radicali era storia chiusa già in partenza, con l’Udc peggio ancora. Andare da soli o stare fermi un giro, realisticamente improponibile per un partito come l’attuale PS.
Cercare di riprendere il filo del discorso a Sinistra (approfittando anche della scelta CORAGGIOSA di Vendola che ha finito con lo smuovere anche Sinistra Democratica e galassie afferenti) era, a mio modo di vedere, l’unica ed al tempo stesso più intelligente e costruttiva occasione che si potesse coltivare.
Personalmente sto lavorando, e finora bene ed in totale sintonia, con altri compagni della mia realtà territoriale affinché questo “cartello” non si limiti a tale “condizione” ma si evolva (e si APRA), all’indomani delle elezioni europee, in un vero e serio e stabile progetto politico di respiro moderno, nazionale ed europeo. A Sinistra, ovviamente.
Penso ci sia poc’altro da aggiungere in merito: o ci si crede o meno. Io ci credo.
Rispetto chi non condivide il mio punto di vista (senza peraltro offrire alternative più realistiche, convincenti e percorribili) e tuttavia non posso farci niente: io, da socialista, vado ed andrò avanti per la mia strada assumendomene tutte le responsabilità ed immancabili difficoltà, come sempre.
Dicevo prima di alcune piccole riserve sull’articolo in questione:
Brunetta, a sostanziale differenza di Ichino e Turci, ha mostrato chiaramente di non voler riformare alcunché della P.A., essendo suo preciso, esclusivo ed ormai plateale intento quello del taglio dei fondi “a senso unico” usando ed assecondando la diffusa scusa dei fannulloni individuati ed indicati qualunquisticamente, ipocritamente e strumentalmente nelle sole parti più deboli e gerarchicamente subordinate della elefantiaca e verticistica – e lì si vergognosissima, indolente e sprecona – macchina burocratica nazionale.
Quanto ad Occhetto, il pensare che lui possa essere fatto passare o diventare lo sponsor di Sinistra e Libertà è cosa che può venire in mente solo ad un ambizioso redattore capo di un quotidiano “di regime consociativo” quale il Giornale, Libero o anche Repubblica.
Ed il motivo di questa presumibile “pensata” sarebbe facile intuirlo.
In tal senso mi adoperei piuttosto a sollecitare Nencini, Vendola, Fava e Francescato ad essere più attenti alle operazioni “distruttiviste” dei tanti avversari, esterni ed interni, che Sinistra e Libertà si troverà necessariamente ad affrontare in questo Paese da quattro soldi.
io avrei una proposta indecente per il PS: per tutta la durata della campagna elettorale , piazzare banchetti nei pressi degli stadi (dove si giocano partite) con il simbolo PS, il simbolo SeL ed ESCLUSIVAMENTE due proposte di legge ( tariffe energetiche/telefoniche, precariato).
OT, curiosità : ma come fa Sansonetti ad avere già fondato un nuovo quotidiano mentre il PS è senza da una vita!? e soprattutto: il PS non potrebbe parteciparvi?
DAL SITO DI MPS:
——–
Dopo Liberazione, nuovo impegno per Piero Sansonetti: domani, in occasione della manifestazione nazionale della Cgil a Roma, sarà presentato il numero zero del nuovo quotidiano l’Altro, diretto da Sansonetti, le cui uscite regolari partiranno dal prossimo primo maggio. Stampato in 100 mila copie e distribuito gratuitamente, il numero zero dell’Altro sarà di quattro pagine, con editoriale di Guglielmo Epifani e presentazione del quotidiano. All’interno articoli, tra gli altri, di Maria Luisa Boccia, Bifo, Maria Rosa Cutrufelli e Pippo Del Bono, ma anche un reportage dalla Piaggio di Pontedera e uno dagli Usa.
A leggere le quattro righe che hai postato, lo finanzia la CGIL. Ecco come ha fatto ad aprire un nuovo quotidiano. Bella forza!
Aggiungiamo altre quattro righe, va’, prima di sparare sulla malvagia Spectre-CGIL:
“Tra gli editori, oltre alla società che già pubblica la rivista Loop, una serie di piccole imprese che operano nel mercato equo e solidale.”
“Per quanto riguarda la proprietà, si sta mettendo insieme un consorzio ampio di piccoli e medi imprenditori romani: ognuno dovrebbe partecipare con una finanziamento piccolo (circa trentamila euro). Già si sono chiusi accordi pubblicitari e per la stampa e la carta, ancora da definire invece quelli per la distribuzione.”
(Questa è dal Manifesto del 5/04/09)
L’editoriale di Epifani è apparentemente dovuto solo alla presenza della manifestazione CGIL.
Tommaso Inoz Ciuffoletti Says:
martedì 1 gennaio 2008 alle 19:53
io i socialisti che stanno nella Cosa arcobaleno non li considero compagni che sbagliano … per la gran parte non li considero proprio …
Avevo ragione! Del resto non son stati considerati molto nemmeno dagli elettori. Ecco non vorrei che fosse lo stesso per SeL.
OT, c’è qualche compagn* della fgs salernitana che parteciperà al 25 aprile ed eventuali iniziative collegate a salerno?
Oh tommy allora stasera passate???
oe’ non e’ che labouratorio e’ il luogo dove prendere accordi per la sera eh?c’e’ gia’ facebook per quello!se no mi metto a organizzare festini alcolici con natalini nei commenti all’articolo su Di Pietro…
Pisauro, non faccia il fazioso!
Labouratorio is DEAD (?)