[Sinistra, Libertà, varie ed eventuali] Scacco alla Sinistra del ‘900
venerdì 20 marzo 2009 | Scritto da Redazione - 2.648 letture |
articolo di Socialista Eretico
Per riflettere su una Sinistra moderna , credo sia necessario prende atto di due cose:
a) il 900 ha visto in Italia la resistenza vittoriosa della società tradizionale italiana (familistica,patriarcale,semi-feudale, quiestista) sulle moderne concezioni socio-politiche (liberali,socialdemocratici): il biennio rosso, il fascismo, la repubblica dominata dal duo DC-PSI con una discreta presenza missina , infine il governo Berlusconi con un Parlamento privo di reale presenza liberale e socialista.
b) Una Sinistra moderna deve uscire dal 900 : non si deve cioè scegliere tra l’essere filo-palestinesi o filo-israeliani, filo-Stato o filo-liberomercato , si deve negare che abbiano ancora senso i paradigmi stessi del 900.
Mentre le Sinistre hanno ripetuto e continuano a ripetere le proprie litanie che sanno sempre più di vuoto latinorum, il duo Lega-Berlusconi sente il polso reale del Paese o meglio: sente la sua pancia, le sue pulsioni più nascoste ed attribuisce ad essi una legittimità politica. Le destre hanno avuto la capacità di accettare , come questioni politiche, le problematiche che la popolazione sentiva importanti d’istinto. La Sinistra le ha sostanzialmente ignorate.
E così problemi reali come : un apparato statale ingombrante vissuto come luogo di favoritismi ed inefficienza, la difficoltà di chi vive in aree ad alta densità criminale od ad alta densità di immigrazione, le problematiche dei “penultimi” sono (state?)snobbate dalle Sinistre mentre vengono affrontate dalle destre italiane con l’unico modo che un’espressione politica di una società tradizionale conosce: la reazione(al cambiamento). La rifeudalizzazione del Paese attraverso un rafforzamento di quelle barriere/gerarchie/istituzioni che contraddistinguono la società italiana tradizionale(il Nord sul Sud, l’ italiano sull’immigrato, il maschio sulla donna, il ricco sul povero, il dirigente pubblico come “proprietario” del bene pubblico, la Chiesa come Stato sociale).
La Sinistra deve ritornare a riflettere sul dato reale e ad elaborare una strategia solidale per risolvere ,in maniera libertaria, i problemi sociali.
La nuova formazione fusionista corrisponde a questo?
Per ora essa sembra più che altro lo scacco allla Sinistra novecentesca italiana.
L’ammissione che nessuna delle forze è in grado di puntare ad un risultato elettorale di per se modesto(una formazione in linea con i tempi, un 4% non lo vedrebbe neanche) e, nelle modalità con cui è stata costruita, l’ammissione che vi è ancora troppo suicida autorefernzialità tra le sue formazioni partitiche. Non credo che sia necessario chiarire il perchè una formazione che nasce dopo l’ufficializzazione dello sbarramento sia tacciabile di mero cartello elettorale nè credo sia necessario mostrare le ostilità tra l’area (post?)comunista e quella socialista quando, già subito dopo le elezioni, c’era chi proponeva il superamento di antiche divisioni ed odi novecenteschi(ostilità che continuano ancor oggi in pieno cartello).
Vediamo però i vari casi:
1) Se la nuova Sinistra avesse successo e si continuasse con il processo fusionista , quanto detto sugli attegiameni pre-sbarramento costituirebbe una completa delegittimazione dei gruppi dirigenti e di parte dei militanti ostili o miopi all’alleanza vincente . Un doveroso cambio generazionale (non inteso come semplicemente anagrafico) dovrebbe quindi seguire ad un eventuale successo perchè la nuova formazione possa avere una possibilità di rappresentare la modernità.
2) Se la nuova Sinistra avesse successo e non si continuasse con il processo fusionista, sarebbe evidente la cialtroneria di chi si tirerà indietro. Cialtroneria doppia: far fallire un progetto elettoralmente vincente ed aver chiesto il voto per un progetto a cui non si credeva. Anche in questo caso sarebbe delegittimazione per la Sinistra novecentesca.
3) Nel caso di sconfitta elettorale (e considerando il contemporaneo svolgersi delle ammministrative) vi sarebbe lo strangolamento mediatico ed economico dei partiti partecipanti ad essa. Si può immaginare anche una migrazione di capetti vari e militanti verso il PD(e per i socialisti anche verso il PdL) e , qualora avesse successo elettorale, verso Rifondazione. Magari rimarrebbero in piedi le strutture partitiche grazie all’azione di qualche dirigente interessanto a (s)vendere una storia politica per una poltrona ma sarebbero ormai gusci vuoti come lo è il PRI di Nucara nel PdL o magari si avrebbe, da parte di qualche giovane , una rifondazione microscopica ed anti-Sistema in attesa di ormai sempre più irrealizzabili cambiamenti politici come lo sono gli sclerotici partiti settari comunisti (PMLI,bordighisti…).
Tag: cartello, comunisti, elettorato, novecento, sbarramento, sinistra, Sinistra e Libertà, socialista eretico, socialisti
quel “dominata dal duo DC-PSI” voleva essere un “dominata dal duo DC-PCI”
Sono sostanzialmente d’accordo.