[Giovani Socialisti]Labouranti per l’Unità
venerdì 26 dicembre 2008 | Scritto da Peppe Potenza - 1.066 letture |
E pur si muove! Non è la presunta frase pronunciata da Galileo Galilei come abiura al sistema eliocentrico, ma è il lento movimento che l’universo dei giovani socialisti italiani sta compiendo in questi mesi. Un movimento, quello che si è messo in moto nel caldo autunno, che ha bisogno di accelerare, calamitando a se tutti coloro i quali giovani socialisti sono stati, sono e vorranno esserlo. Un movimento che dovrà navigare in mare aperto, imparare a conoscere tutti i poeti e i pazzi che incontrerà per strada, facendo tesoro di ogni volto, di qualche lacrima o qualche risata.
Le tetri nubi della crisi economica che da qualche tempo hanno iniziato ad avvolgere ogni angolo del mondo, lasceranno cadere a pioggia la voglia di nuove conquiste sociali, il desiderio di essere artefici del proprio futuro, la necessità di diritti che si devono ad ogni essere umano, come il poter scegliere dove, quando e con chi condividere i propri sentimenti. Non è lontana la stagione in cui queste rivendicazioni dei cittadini saranno pressanti e si accentueranno di giorno in giorno quando la lente verrà puntata sull’incapacità di amministrare, spesso legata a doppio filo a vicende di malaffare. E allora, quando quel momento arriverà noi, giovani socialisti, dovremo essere pronti; pronti con la nostra politica, pronti con una idea ben precisa di come mettere in campo quelle riforme di struttura che oggi più che mai si presentano indispensabili per una Nazione che voglia avere un futuro. Dal canto nostro dovremo fare un’attenta autocritica su ciò che ha impedito al movimento giovanile di essere linfa vitale per il socialismo italiano. Dovrà essere un’analisi corale, dove tutti dovranno assumersi oneri e onori. Oggi più che mai occorre ripartire dall’anno zero, mettendo in rete tutti coloro i quali vogliano dar vita ad un movimento caratterizzato da una forte spinte ideale, l’ideale socialista. Quello che andremo a svolgere a gennaio dovrà essere il congresso della Federazione dei Giovani Socialisti Italiani, l’erede storico di quella fondata nel 1903, quella di cui nel 2003 festeggiavamo i suoi primi 100 anni di storia. Discontinuità, innovazione e collegialità dovranno essere i tre postulati di fondo su cui erigere un nuovo modus operandi. Dunque non una nuova organizzazione giovanile, ma un’organizzazione giovanile nuova al cui interno ci siano tutti e ripeto tutti quei giovani compagni e quelle giovani compagne che hanno sempre avuto e vorranno avere il coraggio di essere socialisti in Italia, in Europa e nel Mondo. Il socialismo italiano nel XXI sec. sarà vivo soltanto se noi riusciremo con una matita ed un album a disegnare un sogno, il sogno di un futuro possibile. Non dobbiamo farlo per noi, ma per tutti quegli uomini e quelle donne che giorno dopo giorno hanno smesso di guardare oltre il proprio naso per la paura di vedere il baratro. E allora lavoriamo per costruire una prospettiva politica che con forza riporti all’esterno la nostra identità e che ci faccia avviare una rivoluzione nella società italiana e che ci consenta di travolgere i connotati del centro-sinistra. Insomma la rivoluzione di un autentico riformismo. Di spunti già ne abbiamo tanti, molti dei quali sono racchiusi nelle tante pagine web della area socialista, altri dovranno essere messi nero su bianco! Facciamolo, facendo diventare la giovanile socialista e i nostri spazi web, i naturali punti di riferimento per quel popolo young che pensa sia possibile una sinistra diversa: la sinistra socialista.
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