[Coppie di fatti] Quanto dura la luna di miele fra Silvio e gli italiani?
martedì 23 settembre 2008 | Scritto da Redazione - 2.020 letture |
di Nicola Carnovale
Se l’esito delle elezioni dello scorso aprile, era dato per scontato dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori del mondo politico e di tutto ciò che in torno ad esso gravita, decisamente non si avevano certezze riguardo gli indici di gradimento di cui il nuovo governo avrebbe goduto nei mesi avvenire. La domanda che riecheggiava (e che riecheggia) – visti i trascorsi non certo idilliaci dei precedenti governi – è quanto duratura potesse essere “la luna di miele” tra Berlusconi ed il paese. Ma soprattutto, che tipo di reazioni si sarebbe manifestata innanzi ai primi provvedimenti di una stagione difficile che lo stesso premier, accortamente, annunciò essere contrassegnata da sacrifici.
L’esito elettorale univoco, conquistato dall’accoppiata Pdl – Lega (e marginalmente Mpa) è maturato più in un clima di esasperazione e di delusione collettiva generato dal Governo Prodi, con il complice incremento di fobie – alimentate e gestite saggiamente dall’allora opposizione – ma decisamente meno sulla reale conoscenza e consapevolezza da parte degli elettori sulla natura delle riforme che quella maggioranza avrebbe portato avanti in caso di vittoria. Tale situazione rappresentava e rappresenta a tutt’oggi una grande incognita per il futuro. I dati dei sondaggi, quelli governativi e finanche quelli di opposizione, segnalano allo stato un forte e consistente gradimento dell’azione governativa. Ma quanto questa sia stabile e duratura non è dato saperlo. L’incognita sopraccitata né rappresenta una discriminante importante.
L’azione riformatrice del governo è pressoché in stand-by, bloccata ieri dalla questione rifiuti, oggi da quella Alitalia. Non è certo né ipotizzabile, né auspicabile, che questa situazione di stallo si protrai oltremodo. Delle riforme strutturali annunciate – che costituiranno il vero banco di prova per il gradimento dell’azione di governo – nessuna, ovviamente anche in virtù dei tempi necessari, è ancora andata in porto o ha spiegato in pieno i suoi effetti. La grande riforma istituzionale ancora è in fase di concepimento, pur potendo contare su accordi di massima con le opposizioni, riscontrati anche nella Commissione Riforme della scorsa legislatura. I provvedimenti in materia di riordino del sistema giudiziario (cosa diversa dallo Scudo Alfano) sono pressoché dei pour parler. L’innovativa manovra finanziaria su base triennale, non può essere ancora correttamente giudicata nel suo complesso e per i suoi effetti, impercettibili allo stato dai cittadini. Il giudizio positivo sull’operato del governo, sembra essere quindi dovuto più ad una importante e non banale capacità comunicativa dello stesso premier, ed alle numerose circolari ministeriali ad effetto – specie quelle del Ministro Brunetta – piuttosto che ad una incisiva azione riformatrice.
Solo l’entrata a pieno regime dei primi reali provvedimenti, quali quello in materia d’istruzione del Ministro Gelmini – allo stato molto discusso – e l’approvazione definitiva della riforma fiscale, potranno segnalarci la vera ed effettiva sintonia tra l’azione del governo Berlusconi ed il paese. In particolare il provvedimento fiscale, una volta approvato definitivamente, dovrà convincere in profondità e fare i conti con un elettorato meridionale, che se bene si è pronunciato e sembra ancora orientarsi in favore del centrodestra, non potrà certo accogliere benevolmente un provvedimento fortemente penalizzante nei suoi confronti. La mobilità elettorale presente nel Mezzogiorno, non è certo cosa da poco, se si pensa che è l’unica area geografica del paese che ha dimostrato nel corso dell’ultimo ventennio, di avere comportamenti marcatamente opposti di volta in volta. La durata della luna di miele dipende anche e soprattutto da questo. Ma se sarà realmente un matrimonio duraturo, solo l’arduo e necessario banco di prova delle riforme di struttura potrà darci risposte concrete.
EUROPEE: FAMIGLIA CRISTIANA BOCCIA PROPOSTA MODIFICA DI BERLUSCONI
(ASCA) – Roma, 23 set – ”Per le elezioni europee della prossima primavera, sara’ servita la ‘porcata numero due’ (come la chiamo’ il suo creatore, il leghista Calderoli), ovvero una copia delle disposizioni piu’ antidemocratiche della legge elettorale con cui abbiamo votato nelle ultime elezioni politiche”.
E’ la valutazione di Famiglia Cristiana che questa settimana dedica il suo editoriale di apertura alle scelte del governo per le prossime tornate elettorali europee: niente preferenze e sbarramento al cinque per cento.
”Le leggi elettorali -sottolinea il settimanale- sono un tema delicatissimo, da cui dipende la qualita’ della democrazia. Abolire le preferenze equivale a scippare i cittadini di un diritto di rappresentanza democratica.
Berlusconi sostiene che ‘il sistema delle liste bloccate permette d’avere professionisti che possono autorevolmente rappresentare il Paese in Europa’. Il che e’ un insulto all’intelligenza degli elettori -afferma Famiglia Cristiana-, considerati incapaci di compiere scelte mature e responsabili. Meglio, dunque, trattarli da sudditi chiamati a ratificare le scelte del ‘principe”’. Principe, aggiunge il settimanale, ”che, pero’, tanto ‘illuminato’ finora non s’e’ dimostrato. Basta fare un giro tra Camera e Senato per vedere le aule affollate di portaborse, segretari, cortigiani e figli di papa’. In questo, anche il Pd non s’e’ fatto scrupolo di spedire in Parlamento figlie di ex ministri, addetti stampa, segretarie e dintorni”.
Bocciatura anche sullo sbarramento al cinque per cento.
”Lo sbarramento elettorale, si dice, lo si fa per ridurre il numero dei partiti e favorire la stabilita’ dei Governi.
Giusto -rileva Famiglia Cristiana-, ma il salto da una miriade di partiti e partitini a due soltanto ci pare un’eccessiva (e pericolosa) semplificazione. A pensar male si fa peccato, ma non sara’ che si vogliano regolare conti personali (ovvero, ”vendicarsi”) con l’Udc di Casini, il ”traditore”, o si tema che gli amici di An, piu’ organizzati sul territorio, portino in Europa piu’ deputati di Forza Italia?”.
e la risposta:
FAMIGLIA CRISTIANA: GIRO, IL SETTIMANALE CI LASCIA A BOCCA APERTA
(ASCA) – Roma, 23 set – ”Il linguaggio di Famiglia Cristiana ci lascia a bocca aperta. Non comprendiamo l’odio politico profuso dall’attuale direzione della rivista che ancora una volta si esibisce in un attacco ingiustificato utilizzando toni della piu’ aspra polemica politica.
Siamo affezionati a questa rivista, della quale in passato abbiamo riconosciuto la missione pastorale, ma che oggi viene tradita pur di recuperare lettori perduti che pero’ in questo modo non torneranno mai piu”’.
Cosi’ Francesco Giro (Pdl), sottosegretario ai Beni Culturali, replica al settimanale Famiglia Cristiana per il suo giudizio negativo sulla riforma elettorale per le europee proposta dalla maggioranza e da Berlusconi.
min/mar/rob
Nicola che si dice giù? Mancini JR? dammi delle news succulente…
Evvai! Domani faccio un salto da mia nonna a dare un’occhiata a FC!
Guarda che ci sto pensando anche io seriamente…
quoto l’articolo.
aggiungerei anche che si stanno coprendo situazioni davvero indecenti in Sicilia
e che la questione rifiuti campani non è risolta nei termini che si vuole far credere(potrebbe anche riesplodere verso gennaio ma in questo caso potrebbero uscirsene dando la colpa a Bassolino)