[Nuove generazioni riformiste] Eppur qualcosa si muove …
mercoledì 3 settembre 2008 | Scritto da Tommaso Ciuffoletti - 1.507 letture |
Domenica, Firenze, festa del PD. Platea non troppo numerosa, causa concomitanza con Fiorentina-Juventus. Va in onda dibattito sul futuro della sinistra, intervengono Giorgio Tonini, Riccardo Nencini e Claudio Fava. Di Nencini non dico, ché sono militante del Partito Socialista, ma sul resto mi siano permesse alcune osservazioni generali. Stimo Tonini come riformista lucido e onesto, ma domenica mi è parso l’emblema del coraggio smarrito del PD, perso tra reiterate citazioni obamiane in inglese (“eit iars is inàf”), che in sala avranno colto in 15, e notazioni un po’ capziose sulla laicità giusta (e vorrei vedere che si sostenesse la laicità sbagliata!). Uno smarrimento nel quale le argomentazioni di Claudio Fava vecchie e polverose, ma conosciute al pubblico della ex-Festa dell’Unità, affondavano con una facilità disarmante.
Pur con tutte le mie riserve sul PD lo giudicavo un importante passo avanti per liberare la sinistra italiana da tante sue arretratezze culturali. Purtroppo dubito che l’attuale classe dirigente del PD sia all’altezza del compito e se i veltroniani non brillano, non è che i dalemiani stiano meglio (vedi, sempre a Firenze, Bersani contro Tremonti). Prima che per la sinistra italiana tornino i tempi delle fave sarebbe bene che una nuova generazione riformista, ammesso che ci sia, inizi la sua battaglia per prendere in mano e far crescere quanto il di buono il PD ha fatto sperare. Altrimenti per la sinistra non rimarrà che la condanna alla “minoranza strutturale”.
Scrivo e spedisco al Riformista. Poi pubblico sul blog dove ricevo una risposta che vale la pena segnalare. Vale la pena segnalarla perchè a sua volta segnala che c’è vita “ggiòvane” sul Pianeta Democratico. Una vita che cerca di organizzare, più che stessa, qualche proposta che vale la pena prendere in considerazione.
Qua trovate il testo di un appello indirizzato al segretario del PD Walter Veltroni e ambiziosamente intitolato: Per una nuova etica politica. Vi si affrontano temi legati principalmente alla giustizia e a quel delicato rapporto che passa tra politica ed etica … con qualche concessione alla morale. Vale la pena segnalare che nel documento si fa diretto ed esplicito riferimento alla responsabilità civile dei magistrati e che similmente vengono avanzate una serie di proposte concrete riguardanti le “regole di carattere etico fondamentali nell’impegno civile e politico”.
Dateci un’occhiata e se vi va, firmate qua: http://tuttopuocambiare.it. Un’ultima raccomandazione: perdonate il dominio troppo veltroniano
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