[n.31] Morire per Tblisi? No, noi vogliamo: Vivere con Tblisi!
mercoledì 3 settembre 2008 | Scritto da Redazione - 2.570 letture |
Editoriale di ALBERTO BENZONI
Il Cavaliere, come sempre, ci ha messo del suo; “parlerò con Vladimir – ha detto – e allora la crisi del Caucaso sarà superata, anzi sarà come se non ci fosse mai stata”. Ma il parlamento non si è comportato meglio: “dialogo, dialogo dialogo”, “non isoliamo la russia” è stato il grido unanime che ha accomunato destra e sinistra in uno spirito bipartisan del tutto inconsueto.
Conosciamo le radici antiche di questo atteggiamento: un terzo di antiamericanismo pavloviano, un terzo di interessi EN(I)ergetici e un terzo di buonismo con connotati un tantino furbastri.
Non possiamo che prenderne atto. Salvo però aggiungere che prima di dialogare con qualcuno sarebbe bene cercare di capire quello che dice, che fa e che ha in mente di fare.
Ora nel caso della Russia il quadro è chiarissimo. Si vuole impedire l’allargamento della Nato ad est, liquidando o neutralizzando i protagonisti locali di questo disegno, e nel contempo ci si propone in prospettiva di spaccare l’alleanza giocando sulle divisioni fra Europa dell’Est e dell’Ovest, così come tra Europa e Stati Uniti. Obiettivo discutibile, ma legittimo e però significativamente portato avanti con la forza o con la minaccia di uso della forza; e soprattutto con la violazione sfacciata delle regole più elementari della convivenza internazionale.
Come definire altrimenti lo smembramento di stati esistenti? Oggi la Georgia, domani la Moldova, dopodomani Ucraina e paesi baltici; il tutto attraverso promozione, con l’aiuto fraterno dell’armata russa, e successivo “riconoscimento” di nuove realtà statuali.
Per inciso gli osseti sono dei curiosi candidati all’indipendenza! Hanno ardente bisogno di un nuovo stato a sud del Caucaso, mentre a nord sono ben felici di “vivere” come i ceceni … all’interno della Federazione russa! In buona sostanza la Russia non riconosce un nuovo stato indipendente, piuttosto lo inventa, a suo vantaggio e sulla pelle di un altro. E allora è normale che le vittime attuali e potenziali di questo procedimento si rivolgano all’Occidente per avere sostegno e protezione. Vogliamo, noi europei, noi italiani fare quanto è necessario per garantirli? e non solo evidentemente sul terreno degli aiuti umanitari? Sì o no?
Di questo si tratta: e non delle “sanzioni” o dell’isolamento, frettolosamente evocati nei nostri dibattiti, ma al fine e col risultato di essere ancor più frettolosamente accantonati.
“Morire per Tblisi?” è la versione attuale del sempiterno interrogativo di tanti pacifisti cialtroni. Per quanto ci riguarda il problema non si pone; noi, piuttosto, “vogliamo vivere con Tblisi!”.
SOMMARIO DEL N.31
- [n.31] Morire per Tblisi? No, noi vogliamo: Vivere con Tblisi!
- [Partiture Riformiste] Socialisti fra realpolitìk e principi universali
- [Nuove generazioni riformiste] Eppur qualcosa si muove …
- [Polemicamente autoreferenziale] Ma che cazzo stamo a fà?
- [Storia e Dossier] I protagonisti dell’anarchismo in Italia – Carlo Pisacane
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmh …. Io sto con Besostri sulla questione …
Io sono d’accordo con Markov grande politologo russo: qua si sta cercando (da parte USA) di cambiare le sorti delle elezioni politiche americane che danno vincente Obama in questo momento, quindi per essere sicuri si riporta il tutto ad una situazione neocon e precisamente a rapporti di guerra fredda. Poi si sta cercando di ampliare la Nato, ma così facendo si rischia di creare un mondo intero americano che molti stati, in primis Cina e Russia ma anche India, non vogliono. La Russia ha sempre avuto un animo imperialista e coloniale, l’Usa con il suo atteggiamento sta facendo riuscire dal letargo l’orso russo. Mi sembra che la Russia stia adesso prendendo la palla al balzo in questo momento. ovvio atteggiamento da condannare assolutamente.
mmh io non so cosa dica besostri ma sto decisamente con benzoni. Sono stato in Georgia e ho visto coi miei occhi la voglia di apertura all’occidente e all’europa. così come ero al corrente dei decennali tentativi russi di destabilizzare il regime georgiano tramite le regioni indipendentiste. Allo stesso modo mi sembra che la Russia tutto abbia fatto meno che prendere palle al balzo e da tempo ormai stia rinvigorendo politiche imperialiste che forse invece, proprio negli states, sono state date per sopite troppo velocemente.
Plex, secondo te gli States come avrebbero reagito se la Russia avesse piazzato dei missili in Venezuela e finanziato un regime-change ad Haiti ?
La voglia di apertura all’Occidente e all’Europa non può diventare la scusa per tirarli in beghe tra Saakhasvili e le sue minoranze etniche maltrattate. Sopratutto se si pretende di scatenare la Terza Guerra Mondiale per Tsikhinvali.
In più, ribadisco, finchè non smetteremo di accerchiare militarmente la Russia e isolarla diplomaticamente (ricordo che i baltopolacchi volevano sanzioni, che ci sono basi americane in tutta l’Asia Centrale, che in Georgia si sono addestrati 2000 soldati americani per 4 anni, che l’Ucraina sta violando scientemente i suoi impegni pattizi con la Russia per fare un piacere alla Georgia e last but not least che nei lontani anni ’90 ci si era impegnati a non allargare la NATO all’Est).
A proposito, a cosa serve la NATO ? Non sarebbe ora di parlare di dispositivi militari comunitari, come previsto dalla clausola di mutua assistenza militare del Trattato di Lisbona ?
Su questa sega dell’isolare la Russia andrà fatta un po’ di chiarezza, perchè la retorica del “non isoliamo poverini” è ormai stantìa.
La Russia ci pensa da sola ad isolarsi, quando vuole, e a farlo in maniera ggressiva nei confronti di paesi terzi, compresi quelli che fanno parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea, che tace regolarmente quando la Polonia subisce boicottaggi da parte russa.
La retorica del “non isoliamoli poverini” presuppone che i poveri gerarchi russi siano lì vogliosi di aprirsi al mondo (vedi il caso del Wto .. al quale la Russia dice cordialmente “fanculo, prima i nostri interessi di aspiranti potenza ultraregionale”) e noi, cattivi filoamerikani, li ricacciamo nel recinto a covare vendetta!
E basta sù!
Manfr la tua provocazione è un pò fantapolitica, non ci sono in georgia missili americani puntati su mosca e non mi risulta che la Russia abbia mai avuto grandi velleità di democratizzare regimi dittatoriali…
c’è da dire poi che la Russia si preparava ad invadere l’ossezia e che le sue “provocazioni” in quelle regioni si protraevano da vario tempo.
Io da tempo non mi fido più dell’esportazione della democrazia come metodo democratico.Manfr mi pare che non vada molto lontano e in queste ore le preoccupazioni di Gheddafi son le stesse della Russia. Poi sappiamo tutti come sono fatti i governanti russi: non mi leva nessuno dalla mente che il comunismo russo è una forma dell’imperialismo che ho citato sopra, quindi questa è la sua svolta capitalistica.Però una domanda sorge spontanea ragazzi: se io volgio insistentemente sforare i confini del giardino del mio vicino non una non due, ma molte volte fino che cosa penserà il mio vicino che siamo sempre amici oppure gli sto piano piano occupando il suolo in maniera abusiva?Secondo me non si risolve dicendo alla Russia brutta e cattiva e non democratica. Io credo poi che ci sia una ragione dietro al perché non voglia entrare nel WTO e sempre Markov ne da una spiegazione plausibile: se vuoi sempre dettare tu le condizioni quando sai benissimo che sei una grande superpotenza democratica contro due o tre superpotenze non democratiche, o cambi strategia oppure non funziona più il giochetto del “gli altri sono cattivi perché non democratici”.Io almen non ci casco più fate voi…
errata corrige linea 8 :”molte volte, che cosa penserà il mio vicino? che siamo sempre amici oppure…”
Non che mi ritenga particolarmente all’altezza nell’affrontare la questione, ma non andrebbero analizzati i disegni strategici russi? Non quelli contingenti, ma quelli quantomeno decennali…
E poi ci sarà un motivo se in tutta l’area dell’ex Unione Sovietica ed est Europa gli unici che vanno d’amore e d’accordo con Putin sono i bielorussi. O no?
scusa che c’entra Gheddafi?è lui che di suo ha chiesto una norma che lo tutelasse da possibili attacchi dal suolo italiano di aerei americani. Non mi risulta ci siano imminenti azioni militari previste da bush per rovesciare gheddafi no?
Faccio mia l’obiezione di Filippo. Mentre noi discettiamo delle ragioni dei russi, i loro cari vicini ne sono alquanto terrorizzati. E io sto con i cari vicini.
I loro cari vicini sono paranoici quanto i russi, rigà. Kasczinsky è convinto che Putin e la Merkel cospirino per spartirsi la Polonia; in Estonia tempo fa commemorano i martiri delle Waffen SS-Estonia in lotta contro la Bestia Russa …
Tom, la Russia ha fanculizzato il WTO DOPO la crisi georgiana, quando peraltro gli USA avevano fatto sapere che non ne avrebbero permesso l’entrata: di sicuro, non rifiutano il modello di sviluppo capitalista che lo sottintende.
Non c’erano ANCORA missili georgiani, il prode Saakhasvili si era offerto di completare a sud lo scudo antimissile americano. Di cui qualcuno ha ancora da spiegarmi l’utilità per l’Europa.
Quanto al fatto che la Russia non avrebbe velleità di democratizzare i propri vicini, ma facciamo a prenderci in giro o cosa ?? Perchè, l’America ha velleità di democratizzazione ?? l’Iraq e l’Afghanistan non sono paesi democratici nemmeno per la Freedom House, che ricordo essere guidata dalla CIA e dal NED. Halliburton, anyone ?
I disegni strategici dei russi sono chiaramente di rifarsi una loro area di influenza nell’ex impero sovietico. A Mosca comanda una cricca di neocon locali in politica estera, idem in America. Dobbiamo, come europei, aggiogarci a uno dei due imperialismi o trovarci un nostro spazio ? Io non voglio morire per difendere il New American Century e il capitalismo anglosassone dall’Unione Panrussa e dal capitalismo postsovietico, o viceversa, non ci sono in gioco la libertà e la democrazia qui ma la cricca mafiosa che gestirà maggior quantità di petrolio.
Georgia e dintorni
di Silvana Pisa
http://www.sinistra-democratica.it/georgia-e-dintorni
Sul conflitto scoppiato all’inizio di agosto nel Caucaso si affollano molti attori mondiali e regionali: la Georgia, contro le pretese indipendentiste di Ossezia e Abkhazia; la Russia a difesa di queste; gli Usa e la Nato a difesa della Georgia; la UE che cerca di mediare sia al proprio interno sia fra i soggetti in conflitto. Sullo scenario si giocano rilevanti e divergenti interessi geopolitici, strategici, energetici (tra questi la dipendenza dell’Europa dal gas Russo), una storia intrecciata e complessa delle ex repubbliche sovietiche, la sorte futura delle relazioni internazionali e del diritto che dovrebbe determinarle.
I fatti sono noti ma vale la pena metterli in fila per capirne cause e conseguenze: l’8 agosto la Georgia -4.4 milioni di abitanti- bombarda ed invade l’Ossezia del sud -70.000 abitanti-, formalmente contro le sue pretese indipendentiste, in realtà per salvaguardare l’oleodotto che passa nel suo territorio. La Russia reagisce bombardando ed invadendo consistenti territori della Georgia, formalmente a difesa dell’Ossezia del sud, in realtà per rispondere all’ampliamento della Nato nei confronto dei paesi suoi confinati.
Gli Usa, dalla caduta del muro di Berlino in poi, hanno operato, in modo più o meno strisciante, per la creazione di “un altro muro” che accerchia la Russia, finanziando attraverso dubbie Fondazioni i vari movimenti nazionalisti ostili a Mosca e favorendo le elezioni di esponenti di questi. Soprattutto hanno spinto la Nato -di cui gli Usa sono azionisti di maggioranza- ad ampliarsi verso le ex repubbliche del patto di Varsavia, costituendo una “cortina di ferro al contrario”che circonda la Russia. Nel ’99 hanno aderito alla Nato Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca; nel 2004 Estonia, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Slovenia; una delle prossime adesioni riguarderà ,oltre all’Ucraina ed alla Macedonia, proprio la Georgia.
Non solo: la Russia è da due anni sotto schiaffo per il coinvolgimento della Polonia e della repubblica Ceca al programma Usa dello scudo antimissilistico,concordato bilateralmente senza nemmeno passare per la Nato,cosa che ha fattto infuriare Angela Merkel.Già dal 2001 Washington si era ritirata unilateralmente dal trattato Abm che vietava gli antimissili balistici come deterrenza alle atomiche offensive.La somma di queste azioni ha costituito una concreta minaccia agli equilibri strategici in atto con la Russia e come tale è stata recepita da Putin.Le ritorsioni non si sono fatte aspettare: nell’aprile del 2007 Putin ha denunciato la moratoria del trattato CFE(trattato per la riduzione e il controllo degli armamenti convenzionali in Europa); di lì a poco la Russia testa nuovi missili superpotenti(missili multitesta e cruise).Ricomincia un escalation militare densa di minacce: “se componenti strategiche dell’arsenale USA faranno la loro apparizione in Europa,vicino alle nostre frontiere,saremo costretti a sopprimere le minacce potenziali che provengono da questi dispiegamenti”.Non è un caso che proprio in questi giorni in cui il negoziato con la Polonia per lo scudo è in dirittura d’arrivo, la Russia ha testato il missile antiscudo Topol RS 12-m.
Prova provata -se ce ne fosse ancora bisogno- che la corsa agli armamenti determina e sostiene i conflitti sostituendo alla diplomazia la logica mortale delle armi.
Anche nella guerra in Georgia a provocazioni seguono reazioni,un effetto-catena muscolare.
La Russia giustifica il proprio intervento, legittimato -come sostiene Putin- “da una Georgia in cerca d’avventure sanguinarie” e colpevole di genocidio nei confronti degli Osseti. Usa e Nato definiscono l’attacco Russo sproporzionato: affermazione certamente condivisibile se non fosse inficiata dal “pulpito” che la sostiene (la Nato nel ’99 bombardò Belgrado, con analoghe motivazioni, per 78 gg e gli Usa hanno reagito nel 2001 alle torri gemelle con il bombardamento e l’occupazione militare di tutto l’Afghanistan, che dura da 7 anni, massacrando anche civili).
A “fare la pace “tra i contendenti ci provano Sarkozy,come presidente di turno della Ue, che il 14 agosto propone 6 punti d’accordo sia,in seguito, Condoleeza Rice . Il presidente russo Medvedev teoricamente accetta ,tranne che mantiene l’esercito in territorio georgiano. Prove di forza e minacce:quella di sospensione del Consiglio Russia-Nato, da parte della Nato, e la successiva contro minaccia della Russia di interrompere a sua volta la cooperazione con la Nato (col timore della sospensione del transito di carburanti e viveri verso l’ Afghanistan attraverso i corridori russi e ancor di più con la possibilità del rifornimento russo di tecnologie per l’arricchimento nucleare all’Iran): minacce ,pare,rientrate.Ma l’avvicinarsi alle coste Georgiane di navi da guerra Nato e della 6° flotta Usa (in teoria per approvvigionamenti umanitari) ha costituito un pretesto per lo slittamento della data del ritiro russo.I prospettati ritiri sono sempre ballerini: anche gli israeliani durante l’occupazione del sud del Libano, nell’agosto del ’06, risposero alle Nazioni Unite che ne chiedevano il ritiro che “dovevano finire il lavoro” per rendere più sicuri i propri confini. “finire il lavoro” è diventato anche lo slogan degli Usa per rimandare la data del loro ritiro definitivo dall’Iraq.
In questi giorni,il primo settembre,il ritiro è stato riproposto con determinazione da un Consiglio europeo straordinario che ha dovuto comporre differenze – in parte scontate- tra Vecchia Europa,sensibile ai rifornimenti energetici russi,e paesi della Nuova Europa(oltre alla Gran Bretagna) fedeli al richiamo di Washington ,che invocavano sanzioni contro la Russia. Le sanzioni non sono passate ma il documento unitario della UE ha condannato l’avvenuto riconoscimento russo dell’indipendenza ,proclamata unilateralmente dall’ Ossezia del sud e dall’ Abkhazia ( do you remember Kossovo ?..due pesi ,due misure..) invocando l’inviolabilità dei confini nazionali; ha annunciato la sospensione dei negoziati per un parternariato tra UE e Russia che riprenderanno solo
se Mosca rinuncerà all’uso della forza consentendo l’accesso agli aiuti umanitari e ritirerà le proprie truppe dalla Georgia. Il documento prevede ancora che dovrà aprirsi un dibattito internazionale sul futuro status di Ossezia del Sud e di Abkhazia e che verrà inviata in quei territori una missione OSCE di “osservazione diretta”.Il presidente Medvedev ha definito il documento equilibrato assicurando che il ritiro avverrà presto, nei tempi “tecnici” necessari.
Tutto risolto quindi ?
Apparentemente Ue e Russi sono concordi su questa “risoluzione”,cosa non indifferente né scontata che spunta le unghie a Usa e Nato,delinea una rara autonomia e unitarietà europea, non isola la Russia.
Che il quadro tenga ,è altra questione. Il Caucaso ribolle ( si pensi a Inguscezia e Daghestan) , la Crimea ,con popolazione a maggioranza russa, mira a secedere dall’Ucraina e le cento etnie che si mescolano nelle repubbliche caucasiche spingono a risposte frantumate, nazionaliste e arretrate. Non solo: oggi le crisi,anche regionali, finiscono per coinvolgere “padrini”importanti,che aspirano anche in queste occasioni a mantenere o diventare grandi potenze.
Occorre una chiave globale che concili le autonomie locali.
Il multilateralismo puo’ aiutare( ma un multilateralismo vero e non come la Nato che si è trasformata in un altro “braccio armato”a difesa degli interessi Usa),ma è solo la certezza e l’efficacia del diritto internazionale in mondo piu’ giusto , con piu’ libertà,meno dissipatorio e dipendente dal petrolio(che tenga conto dei tanti nuovi paesi che si affacciano sulla scena internazionale) che si possono costruire le possibilità di una pacifica convivenza. A questo occorre lavorare e in fretta.
*della Direzione di Sd
Lancio una provocazione: vogliamo spuntare le unghie all’orso russo ? Bene, diversifichiamo le fonti energetiche. No, non parlo di costruire nuovi oledotti : bioetanolo, eolico, geotermico, biomasse, nucleare, solare …
Andre dico solamente che non si possono vedere le crisi mondiali con gli occhi di una sola parte, democratica che sia. Mi pare ovvio la speranza di vedere tutti i paesi democratici un giorno, ma purtroppo ogni popolo a volte è figlio della propria cultura e delle proprie consuetudini. Quindi parlare di certi argomenti solo con occhi democratici(giusti o sbagliati che siano) non valutando il dna di ogni stato mi sembra riduttivo. Se vogliamo dire che noi siamo più bravi di loro sono d’accordo con te ma la condanna non ci porta al risultato sperato. Manfr credo che ha dato una soluzione molto vicina alla strategia che vorrebbe attuare Obama se vincesse la sfida alla Casa Bianca:cioè competere sulle risorse mondiali per far vedere che la democrazia non può essere ricattabile sotto questi aspetti.D’accordo sul ruolo dell’Europa, ma sono decenni che si dicono queste cose, ma se non si devolve in primis il potere legislativo e poi il potere esecutivo ad un governo europeo non si va da nessuna parte. Viva gli Stati Federati d’Europa.
P.S:Gheddafi centra perché sta vedendo mutati gli scenari mondiali e si vuole tutelare, questo ti fa capire chi ha voluto cambiare il rapporto tra occidente e oriente.Almeno io la penso così, ditemi se sbaglio.
Che ci siano casi psichiatrici gravi in Estonia e Polonia è un fatto, che tutta l’Europa dell’Est e le repubbliche ex sovietiche siano governate da paranoici mi pare una calunnia…
Sullo spuntare le unghie all’orso russo, d’accordo: leggere anche sul blog di inoz…
E altro che neocon in Russia….
Dunque :
Polonia –> Gemellino sopravvissuto al potere
Estonia –> liberisti nazionalisti euroscettici commemoratori di SS
Lettonia –> nonostante vada meglio che altrove, ci sono discriminazioni di fatto contro la popolazione russofona e i membri dell’ex partito comunista di etnia russa (quelli di etnia lettone evidentemente si son riciclati meglio)
Rep. Ceca –> Nazionalisti euroscettici grandi amici del gemellino survivor
Romania –> Liberalconservatori coinvolti nello scandalo dei voli e delle torture della CIA (assieme ai socialisti ex comunisti, va detto)
Insomma, a me non sembra che siano gente così raccomandabile (vogliamo anche ricordare l’opposizione euroscettica irredentista e antisemita di Orban in Ungheria, grande amico di Berlusca?).
La lista è davvero illuminante….
Aspetto l’aggiornamento visto che mancano all’appello gran parte dell’Europa dell’Est e delle Repubbliche ex Sovietiche…
Magari con la classifica dei misfatti: voglio vedere chi supera Putin (quello sì, amico potente di Berlusca)….
Le altre repubbliche ex sovietiche e la Russia non c’è manco bisogno di commentarle =D Il resto dell’Europa dell’Est resta abbastanza civile (sarà un caso che lo governiamo quasi sempre noi 😛 ? ).
Dubito che qualcuno superi Putin, ma appunto perchè se uno è zozzo l’altro è lercio io credo che sia necessario non lasciarci attirare in uno scontro tra imperialismi che nulla ha di ideologico.
oddio tra le ex sovietiche ce n è anche di piu lerci di putin , ma sono burattini nelle mani di putin stesso( vedi bielorussia)
detto questo io tra l amerikana estonia e la sovietika bielorussia di lukashenko starei con la prima..
e non ci sarà piu delll ideologico caro manfredi ma non possiamo lavarcene le manine
una democrazia che fa le porcate è una democrazia
un oligarchia dispotica che fa porcate è sempre un oligarchia dispotica.
la nostra storia ci insegna da che parte stare.
senza titubare.
Alla fine della fiera qui emergono due scuole di pensiero (è esagerato chiamarle così?): quella che vede la guerra fra due opposti imperialismi e quella che vede la Russia di Putin come elemento destabilizzante di un’area vastissima (dall’est Europa a buona parte dell’ex URSS).
Ma alla Farnesina, invece, sono amici di tutti e si barcamenano allegramente cercando di non pestare i calli degli amici più grossi…
Indipendentemente dalla visione complessiva che si può avere degli attuali scenari internazionali, non credo si possa essere in disaccordo con Paolo Guzzanti (PdL) sulle critiche espresse al governo italiano sull’attuale crisi russo-georgiana in una recente intervista a Radio Radicale.
Ma che discorso è una democrazia che fa le porcate è una democrazia ? Una democrazia che fa porcate NON è una democrazia. Altrimenti la democrazia è solo una copertura per i propri sozzi interessi, che vengono allegramente mascherati da esportazione del diritto internazionale (salvo dire che è inadeguato o simili quando si deve esportare il petrolio) ! =D
Io titubo eccome. Non vedo perchè dovremmo essere succubi dell’agenda di potenza della Casa Bianca. Ma farci una NOSTRA politica estera, come Italia o come Europa ?
manfr spieghiamoci , su che piano stai ragionando , quello geopolitico o quello eticopolitico?
se ragioni sul primo piano ti dico che le armi per mettere su una politica estera europea che non sia succube di mosca e del suo olio le abbiamo
noi abbiamo bisogno del loro olio certo , ma loro importano al 70% da noi( intesi come 27 paesi UE), la loro economia è pari a quella del benelux , la loro spesa militare è un settimo di quella dei 27..insomma se ragioniamo come UE non siamo proprio ”spuntati” sul piano geopolitico , qialche carta l abbiamo.
se ragioniamo sul piano eticopolitico si sceglie senza titubare. anzi l estonia filo nato colonia americana che le autocrazie post sovietiche.
i gemelli polacchi pazzoidi sono stati sconfitti nelle urne e democraticamente , lukashenko comanda in bielorussia da 15 anni..capisci la differenza? capisci dove dobbiamo stare?
Il piano geopolitico è l’unico sensato da seguire, ed è ora di ragionarci seriamente. Al piano eticopolitico ci possiamo pensare dopo, quando avremo la forza di imporlo, non ora che l’etica viene decisa a Washington dal military industrial complex in maniera non proprio limpida !
Il piano geopolitico è prioritario se poi si vuole costruire un piano eticopolitico. Se non abbiamo della forza reale dietro, saremo sempre a rimorchio di qualcun’altro che non necessariamente sceglierà in maniera eticopolitica. Perciò diamo “ciccia” all’Europa e poi pensiamo ai massimi sistemi.
Capisco la differenza e capisco dove dobbiamo stare: da un’altra parte rispetto a tutti e due.
le terze vie non mi sono mai garbate.
o si sta con le democrazie liberali e si trovano metodi per farle vivere( visto quanto sono in crisi) e moltiplicare o si sta con i sistemi russo cinesi e simili.
la altri parti non le vedo e se le immagino,immagino un pastrocchio burocratese in salsa di cavoletto di bruxelles..
a meno che non si facciano gli stati uniti d europa..ma qua siamo su un livello fantapolitico.
Io non sono disposto a subire la politica estera di qualcun altro solo perchè è una fantomatica democrazia liberale (che peraltro finanzia fior di dittature come l’Arabia Saudita). Meglio un pastrocchio burocratese di bruxelles o la democratica invasione dell’Iraq ? O magari dell’Iran ?
La Russia fanculizza regolarmente il Wto da un paio d’anni. E’ vero che avevano avviati contatti per l’apertura dell’adesione, ma accompagnavano tali contatti con uscite pubbliche di Gordeyev e Putin che sparavano a zero contro lo stesso Wto … facendo venire più di un dubbio sulla loro reale volontà d’aderirvi …
Al di là del WTO e del resto, ma veramente stiamo ancora disctuendo di democrazia vs autocrazia ? Ma sul serio siete convinti che la politica estera delle democrazie occidentali sia mirata alla salvaguardia dei diritti umani ? Che bombardiamo il medio oriente per portare democrazia ? Che finanziamo movimenti antiputiniani per fermare gli autocrati ? Che si protesta alle olimpiadi nel nomne del Tibet ?
Poi dite che sono io a fare l’utopista fantapolitico quando parlo di Europa Unita: a me sembra più utopostico pensare che chi organizzò i Contras e Pinochet ieri oggi si premuri per lottare contro gli autocrati di mezzo mondo ( a proposito, gli autocrati cinesi controllano mezzo debito pubblico americano, siamo proprio sicuri che questo sia slegate dalle pressioni sulla Cina che si sentono ultimamente ?)
E allora, visto che giochiamo in un mondo di f.d.p. perchè noi dobbiamo essere gli ultimi idioti del cucuzzaro che, per giocare pulito, si accodano a uno lercio di suo, ma che si presenta meglio perchè usa massicce dosi di Mastrolindo ogni tanto ?
noi si deve giocare sporco con la faccia pulita, o tradiamo i nostri valori.
sarà solo forma , ma io alla forma ci tengo per conservare un minimo di sostanza.
il problema è che come europa nemmeno siamo entrati in campo e allora in attesa dei miracoli da bruxelles me ne sto a fare il mediano nella squadra amerikana brutta sporca e cattiva..ma formalmente linda..
squadra americana che da sempre mi garantisce relativo benessere. me lo garantirebbe lo stesso benessere un autocrazia post sovietica fuori dal wto dove i contratti commerciali non sono rispettati e rivisti dopo la stipula?
ma tu manfr vedi la posizione terza , quella che non esiste.tu vedi l europa , io non ci credo piu.
Allora tanto vale entrare nel pd, per traslare il discorso su un altro piano, se non vediamo altre opzioni che quelle in campo !
Manfr io non ho mai visto nè mai vedrò come si possa essere terzi tra un paese che vada, come vada, in novembre eleggerà presidente qualcuno che fino a un anno fa contava come il due di briscola e il paese di vladimir sterminaceceni putin. E’ semplicemente impossibile e la posizione filoeuropea non può che ribadire di stare dalla parte degli amerikani brutti sporchi e cattivi. L’alternativa sono i terzomondismi no global ricordiamocelo.
Io ricordo un’intervista di Ciampi in cui disse abbiamo bisogno dell’unità politica dell’Europa, è chiaro che adesso siamo in questo stato solo perché non ce l’abbiamo. Da quella proposta non si scappa si va vero quella direzione. Prima lo facciamo prima contiamo nel mondo.
Ok ragazzi, immagin oche quando McCain sarà presidente e invaderà l’Iran noi staremo dalla sua parte pèerchè gli amerikani brutti e cattivi sono meglio degli iraniani antisionisti.
In politica internazionale NON SI RAGIONA COSI’ !
Che poi Vladimir Putin siamo sicuri abbia ammazzato più ceceni di quanti iracheni siano morti da quando è iniziata Enduring Freedom ? O quella è una guerra “””””””democratica””””””” e non conta ?
beh la maggior parte degli iracheni morti non gli ha uccisi l’esercito americano ad essere pignoli.
la politica estera non è il mio forte ma non capisco che s’aspetta a fare un bell’esercito europeo con in controcazzi???
E che s’aspetta a creare una bella rete comune europea x la distribuzione e l’immagazzinamento delle materie prime così da non dipendere dai russi??
Veramente non si può parlare di USA, nell’uccisione di molti iracheni, ma solo perché ci sono più Contractor privati ingaggiati nelle guerre che soldati veri usa e sono di varia nazionalità: La più importante è la Blackwater !
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14158
…e pensare che noi ad uno di questi stronzi gli abbiamo anche reso onorificenze da martire della patria!!
no Andrea veramente la maggior parte degli iracheni morti in Iraq sono stati uccisi dalle bombe di al qaeda. Trovo che ogni parallelo possibile tra Iraq e Cecenia non stia in piedi.
Io credo di si invece, solo che i russi sono grezzi e gli occdentali sono più fini nella comunicazine. Solo gli Utopiani attaccavano gli altri stati per difendere popoli indifesi e sottoscacco per liberarli senza però tornaconto personale. Vi ribadisco che là, molti morti sono dell’agenzie private, sotto ordine, cercano di creare terrore affinché si possa percepire nei vari stati occidentali, la necessità di avere truppe sul suolo iracheno.Poi ci saranno le bombe di al qaeda, ma lì non hanno a cuore le sorti del popolo iracheno questo te l’assicuro(forse gli italiani si). Mi sono documentato con un mio amico che ci deve fare la tesina, non si scherza qui.
dissento. I russi in Cecenia hanno perpetrato nel silenzio dei media una scientifica pulizia etnica. Dell’intervento americano in Iraq si possono dire le peggiori nefandezze ma certo non che fosse volto allo sterminio della popolazione, massacrata invece dalle bombe dei qaedisti e dalla guerra civile sciito sunnita sobillata anche dall’iran. Tra l’altro dovresti sapere che in Iraq di recente la situazione è notevolmente migliorata dall’arrivo del comandante Petreus che con una politica di controinsurgency molto efficace è riuscito a ridurre notevolmente gli attentati e gli attacchi alle truppe americane.
Non mi farai tessere le lodi di Petreus…I neocon mi non li sopporto.Al limite posso essere con i democrat, te l’assicuro basta e avanza!
tranquillo petreus è un generale è non un pensatore o intellettuale