[n.25] Mahmoud … un uomo da amare
giovedì 5 giugno 2008 | Scritto da Tommaso Ciuffoletti - 4.216 letture |
“… Ahmadinejad è qui a Roma, disponibilissimo a discutere con noi senza pre-condizioni. La sua presenza è un dono inaspettato per chi vuol assumere il ruolo di “facilitatore”: lui ce lo facilita, ma noi rifiutiamo di incontrarlo per timore di dare un dispiacere agli Stati Uniti e a Israele …”
Giuseppe Cassini, Iran, l’Italia all’ombra di Bush, da l’Unità del 4-6-2008
Giuseppe Cassini è stato ambasciatore d’Italia a Beirut e la sua illustre carriera di diplomatico merita il nostro inchino. Pur proni, tuttavia, non riusciamo a trattenere un mezzo sorriso nel leggere le sue titolate parole che l’Unità non ha mancato di pubblicare con ampio risalto.
Quel burlone del Mahmoud (Ahmadinejad of course), era infatti così pieno di amore che prima di giungere a Roma si è fatto annunciare dal tormentone che lo ha reso celebre: Israele sarà cancellata dalle carte geografiche. Il tutto, ovviamente, condito dai soliti coretti sul potere satanico degli Stati Uniti d’America.
Ma se queste uscite servivano giusto a rispettare il bon ton, quel facilitatore del Mahmoud non ha mancato di far capire più esplicitamente che era pronto a discutere con noi senza pre-condizioni. Per questo ad Ahmad Rafat, vicedirettore di AKI International (AdnKronos), è stato ritirato l’accredito stampa dagli organizzatori del vertice Fao. Il giornalista di origine iraniana è stato ritenuto “persona non grata” e pertanto non ammesso ad entrare nel palazzo dove si svolgeva il summit. Credo che di questo si possa e si debba ringraziare l’accortezza del corretto Mahmoud. Pur senza prendersi apertamente il merito di questa iniziativa – per la quale va comunque segnalata la meritoria collaborazione dei responsabili della Fao, organismo delle Nazioni Unite – egli ci ha fatto capire che non voleva essere pre-condizionato da inutili disturbatori. Disturbatori che avrebbero magari avanzato sciocchi dubbi sul fatto che ai cittadini iraniani possa realmente fregare qualcosa delle invettive antisemite dello scoppiettante Mahmoud.
Chissà, magari, considerato che ci si trovava ad un summit dell’Agenzia Onu per l’Agricoltura e l’Alimentazione, i cittadini iraniani avrebbero voluto sapere dal proprio presidente come mai nella loro nazione l’agricoltura versa in uno stato tanto misero. E dire che di terra coltivabile non ne manca, così come non mancherebbero i fondi da investire. E invece, ad esempio, ogni anno quasi la metà dei raccolti del pregiato the iraniano vanno perduti perché mal conservati. Che dire poi del mercato nero di beni di prima necessità gestito per la gran parte da quei simpatici Pasdaran di cui proprio il cortese Mahmoud faceva parte?
Teniamoci queste curiosità e torniamo al punto da cui siamo partiti e all’articolo di Cassini pubblicato su l’Unità. Si tratta invero di un articolo molto lungo, nel quale, in nome di un preteso realismo, si vuole sostenere che l’aver usato maggiore cortesia nei confronti del placido Mahmoud avrebbe giovato al ruolo internazionale dell’Italia. Sfortunatamente, secondo Cassini, il nostro servilismo filoisraeliano e filoamerikano ci ha portati a non cogliere questa splendida occasione, a non capire quale “dono” essa rappresentasse per noi.
Purtroppo le contraddizioni della retorica di Cassini stanno proprio nel sostenere tesi apparentemente “realiste” misurando però col metro dell’ideologia le azioni di coloro che a tale presunto realismo non hanno obbedito.
Ebbene, vale la pena notare che non solo i rappresentanti del governo di centrodestra hanno disobbedito alle tesi del realismo cassiniano, ma vi ha disobbedito pure tanta parte della sinistra italiana che contro il criminogeno Mahmoud ha protestato accogliendo invece un altro invito, quello de Il Riformista. All’appello del quotidiano arancione mancavano invero tanti pezzi del fu Arcobaleno della sinistra. Loro certo non potranno essere tacciati di filosionismo o filoamerikanismo … rimane solo da chiedersi: perché chiamarli ancora sinistra?
SOMMARIO DEL N.25
- [n.25] Mahmoud … un uomo da amare
- [Il mio endorsement] per Riccardo Nencini
- [Il mio endorsement] per Pia Locatelli
- [Il meteo del colonnello Albano] Previsioni d’inizio Giugno
- [All together NOW!] Lettera ai giovani socialisti italiani
- [All together NOW!] Oltre i giovanili scazzi
… come Cassini preferisco Nadia
che coatto il Ciuffoletti che posta le immagini nei commenti…
Ma guarda il culo della Cassini invece di far polemica becera!
la posizione dei partiti sulla politica estera sembra una gara a “scemo più scemo”
“Giuseppe Cassini è stato ambasciatore d’Italia a Beirut e la sua illustre carriera di diplomatico merita il nostro inchino…” Illustre carriera??? un millantatore velleitario dove è andato ha fatto solo “casini” a Cuba mandava per corriere diplomatico su carta dell’Ambasciata materiale informativo al Partito Comunista Italiano, il suo nome è apparso sulla Lista Mitrokhin, in Somalia si è inventato un presunto assassino di Ilaria Alpi, facendolo venire in Italia con l’inganno…poi risultato innocente,a Beirut era culo e con gli Hezbollah, ha scelto una cancelleria in un luogo assolutamente non adatto,infatti fu oggetto di un attentato e successivamente il suo successore dovette trovarne un’altra… e lei la chiama illustre Carriera?? e ci si inchina pure?
[…] VEDI ANCHE _ Labouratorio n.25 – Mahmoud … un uomo da amare […]
Giuseppe, lei ha ragione, ma forse non ha colto che il tono era vagamente, ma vagamente, sarcastico!