[Partiture Riformiste] Fra etica e politica
lunedì 19 maggio 2008 | Scritto da Danilo Di Matteo - 1.593 letture |
Nel corso di un’interessante conversazione, Leo Solari mi disse che a parer suo ormai il confronto politico decisivo si sarebbe svolto su due terreni: la politica estera e la bioetica (o, meglio, i temi “sensibili” in genere). L’economia, infatti, sarebbe tanto legata ai vincoli del villaggio globale da non poter rappresentare più un discrimine fra le “destre” e le “sinistre” nazionali. Per cui battaglie come quella sull’eutanasia sarebbero il cuore dell’azione riformatrice di domani.
Antonio Polito, da parte sua, durante un’intervista mi espose un punto di vista assai diverso (però per certi versi complementare): tramontate le grandi narrazioni ideologiche, le forze politiche si appoggiano ai temi etici come a una stampella, quasi a colmare un vuoto. Così una parte della sinistra fa della libertà procreativa o dell’eutanasia o dei diritti dei conviventi un nuovo vessillo; mentre una parte della destra assume toni da crociata.
Per altri, poi, si tratta di questioni squisitamente “trasversali”.
Dov’è il vero? Ecco: si tratta di tre tentazioni, non prive di fondamento. Però se le idee liberalsocialiste vogliono esprimersi compiutamente nell’agone politico urge riconquistare la capacità di interpretare e dare voce a ciò che freme nella società; solo ascoltando si può avere la forza di orientare le scelte. È in ciò l’aspetto più nobile della sintonia col Paese, tanto facile da invocare quanto difficile da realizzare.
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