[Abbandoni] Compagni europei, dove eravate?
lunedì 21 aprile 2008 | Scritto da Matteo Pugliese - 1.934 letture |
“Caro Walter -ha detto Caldera- hai l’appoggio di Zapatero e degli spagnoli. Crediamo nel progetto del Partito democratico”. Lo ha detto il ministro spagnolo del Lavoro Jesus Caldera intervenendo a Brescia alla conferenza operaia del Pd durante la campagna elettorale.
“Se fino a qualche settimana fa l’Italia guardava con speranza alle elezioni spagnole”, oggi, aveva sottolineato Caldera, “è la Spagna che guarda con speranza all’Italia e al Partito democratico”. Caldera ha portato a Walter Veltroni, a nome del primo ministro, Josè Luis Zapatero, “tutto il sostegno, con il nostro cuore e le nostre possibilità, al partito democratico”.
Zapatero ha mandato un ministro per fare gli auguri elettorali. Il Ps, unico membro italiano a pieno titolo del Pse, ha dovuto mandare (!!) alcuni giovani membri dell’Fgs per ricevere uno straccio di auguri dal premier spagnolo che in un video trasmesso da Democratica.TV si schiera apertamente al fianco “dell’amico” leader del Pd: “Con il mio rispetto profondo della volontà popolare degli italiani, voglio esprimere la mia piena fiducia per Walter Veltroni”.
Per il Ps c’è stata un poco più di considerazione da parte del presidente del Pse, Poul Rasmussen, che non si è limitato a dire che “c’è un sostegno crescente per Walter Veltroni e il suo nuovo Partito Democratico’ ma anche (in perfetto stile veltroniano) ‘…per Enrico Boselli e il suo Partito Socialista’. Pia Locatelli in un comunicato scrisse: “Ho parlato personalmente con Martin Schultz, il quale mi ha confermato che sosterrà in campagna elettorale i partiti che fanno parte del Pse e del gruppo socialista al Parlamento europeo. Schultz mi ha detto che non ci sarebbe neppure bisogno di specificarlo perché è dovere del capogruppo sostenere in campagna elettorale i partiti e i candidati che fanno parte della famiglia del socialismo europeo.”
Io temo invece, Pia, che ci fosse il bisogno di specificarlo, viste le dichiarazioni di Rasmussen. E soprattutto viste le dichiarazioni del vice presidente dell’Internazionale socialista, Massimo D’Alema, che ha chiesto al Pse di cambiare nome per favorire l’ingresso del Pd.
Giuste le osservazioni di Angius in merito: ma se il Pd tiene tanto ad entrare nel Pse non è più semplice che siano i democratici a cambiare nome? In realtà quel che manca al Pd sono quei valori e principi che sono a fondamento della socialdemocrazia europea. Si continua a far finta di non sapere che all’interno del Pd è presente una forte componente cattolica che non ha nessuna intenzione di far parte della famiglia del socialismo europeo.
L’unico segnale veramente chiaro, non ambiguo, è venuto dal presidente dell’Internazionale socialista, George Papandreou, che ha esplicitamente detto chi sostenevano tutti i socialisti del mondo alle elezioni italiane del 13 e 14 aprile. Peccato che il suo peso politico e mediatico sia scarso, il suo appello non è stato considerato da nessuno in campagna elettorale.
Dalla Francia i compagni sconfitti inviano prima Segolénè Royal ad una conferenza sull’ambiente del Pd, durante la quale augura le migliori fortune a Veltroni e al Pd per le future elezioni evidenziando un rapporto quasi di gemellaggio con i socialisti francesi. I compagni d’oltralpe infine mandano Bertrand Delanoe, sindaco di Parigi e probabile futuro leader del Ps francese, ad appoggiare la campagna elettorale di Rutelli e di Veltroni. Non una parola per i socialisti. Non una risposta alla lettera amichevole e fraterna di Franco Grillini al compagno Delanoe.
Insomma, io non dico assolutamente che l’esito elettorale dipendesse da ciò, ma la mancanza di un forte, saldo e non ambiguo appoggio dei compagni europei ha avuto il suo peso. Soprattutto sui media. Sarebbe stato forse un poco diverso se Zapatero, Segolénè Royal, Delanoe, Rasmussen e altri si fossero espressi chiaramente e senza indugi per il Partito Socialista in Italia.
Quello dei compagni europei è stato a mio parere un voltafaccia. Siamo stati traditi. Ci hanno lasciati soli a combattere questa battaglia disperata. L’iniziativa partita dal compagno Mario Francese di mail di protesta alle segreterie socialiste d’Europa ha sortito il suo effetto, ad alcuni ha risposto Pierre Moscovici, responsabile esteri del Ps francese, ma solo per dovere burocratico. Dagli alti organi dei partiti socialdemocratici solo silenzio omertoso.
E ne approfitto qui anche per proporre una protesta formale da parte dei socialisti italiani verso i compagni europei, soprattutto verso i compagni dirigenti europei per il tradimento, almeno parziale, di questa campagna elettorale. Ma non una protesta simbolica. Una protesta effettiva, come la non-partecipazione alle future manifestazioni del Pse o simili.
Un compagno mi ha detto con ragione: il Pse sta con chi può vincere.
Dovrebbe stare con chi è socialista.
… se qualcuno mi dimostra che Rasmussen, Papandreu o Schulz hanno spostato un solo voto in Italia, sono disposto a pagare da bere.
Niente mi leva dalla testa che sposti più elettori un appello al voto di Robbie Williams …
Sicuramente hai ragione Tommaso, ciò non toglie che un appello dei compagni socialisti europei avrebbe alzato di molto il morale delle truppe.
Certo, essere l’unico partito che si richiama esplicitamente al PSE e poi non essere proprio considerati è dura da digerire. Una legittimazione europea avrebbe dato al Ps una certa credibilità.
Ma può il Pse rischiare di appoggiare una formazione che si è rivelata avere, purtroppo, una scarsa attrazione verso l’elettorato, tanto da non essere neanche in parlamento? A loro non sarebbe convenuto.
La convivenza con l’ala teodem del Pd non è semplicissima, ma resto convinto che l’unica strada per un riformismo liberalsocialista in Italia sia oggi rappresentata dal Partito Democratico.
il mio Tommaso, il mio, al senato ho votato PD perchè Rasmussen aveva fatto gli auguri a Veltroni…mi paghi da bere ora?già mi devi pagare una scommessa…
Caro Plex, non mi convinceresti nemmeno pagandomi da bere!
Ma secondo voi i socialisti europei dovevano invitare a votare PS contribuento a far vincere la peggiore destra europea?
Credete che agli italiani interessi la collocazione politica internazionale del partito che votano?
Uno dei motivi per cui il PS ha preso meno dell’1 percento, per cui in generale la sinistra ha perso, è perchè le discussioni autoreferenziali come questa non interessano minimamente nessuno
il labour deve assolutamente essere il futuro della Sinistra in Italia..I Socialisti del parlamento europeo si sono tricerati prima di essere attaccati..quindi ragazzi siamo soli..ciao
Pessimo il comportamento dei compagni europei…ma il socialismo europeo non è nuovo a follie ideoligicamente ingiustificabili.Penso che il lor appoggio al Pd sia in chiave prettamente anitberlusconiana…è triste però notare che l’antiberlusconismo ha superato i confini nazionali!!!Sembra sempre più che il Pd sia davvero il futuro della sinistra tanto più che viene visto come principale referente dei compangi europei e tutto questo è veramente incomprensibile non so forse è tutto inutile e sono loro il futuro ma io non ce la faccio proprio ad apprezzare nulla del Pd NULLA eppure tutto dice il contrario.
raga io non ci ho mai fatto affidamento a questa cosa…ho fatto la battaglia d’email proposta da Mario Francese ma dopo che il PS francese mi ha risposto in modo burocratico ho lasciato perdere…Pensiamo a noi “che è meglio”(come diceva il puffo Quattrocchi agli altri puffi)!
Gionny, io invece dico menomale che l’antiberlusconismo ha travalicato i confini nazionali, in realtà fuori da qui se ne sono accorti prima di noi su chi è Berlusconi e che destra abbiamo in Italia.
Pure i conservatori in qualche paese ridono della nostra destra.
Francamente non capisco i compagni che quasi preferiscono la situazione attuale in cui la destra ha una maggioranza schiacciante e ancora di più nel paese, e dove i moderati (quelli veri, quelli del PD) e la sinistra sono ridotti rispettivamente a minoranza e ai minimi termini, piuttosto di una situazione in cui il PD avesse vinto, anche con la sinistra all’opposizione.
E’ chiaro che avrei preferito vedere la sinistra vincere unita, ma se dovessi scegliere tra un governo Berlusconi e un governo Veltroni, francamente non avrei dubbi, perchè in questo paese ci devo vivere.
“… se qualcuno mi dimostra che Rasmussen, Papandreu o Schulz hanno spostato un solo voto in Italia, sono disposto a pagare da bere.” (cit.)
e cmq si va verso la federazione tra pse e alde…
l’unica arma (autoreferenziale, tra l’altro) del ps va a farsi fottere.
Se non sbaglio il “partito socialista” l’aveva già fondato Ugo Intini nel 1996, e non mi sembra sia stata una grande idea…
Altro che arma! E’ stata una vanga sui coglioni! Non per la cosa in sé, ma perché molti pensavano che bastasse il richiamo fideistico al PSE per parlare ai cittadini … cittadini i quali del PSE hanno ovviamente pensato bene di strabattersene anche nel caso fossero stati informati della cosa.
SAPETE DIRMI QUALCOSA SU CHIANCIANO TERME???
Cmq a parte questo,sinceramente l’Antiberlusconismo è stato la morte della sinistra.A mio avviso il governo Prodi serviva proprio a questo implodendo avrebbe restituito a ogni partito il suo ruolo naturale.Lo stare insieme pur di battere Silvio è stata una scelta miope e superficiale della sinistra italiana che(come al solito) punta a camapare e non ha mai le palle di farsi una cazzo di autocritica!!!
La gente ovviamente visto che le alternative erano poche a seguito a ruota questa classe dirigente che pur di rimanere lì dove è stata capace di riconsegnare il paese al Cavaliere per altri 5 fottutissimi anni.Ci voleva questa vanga sui coglioni per far cmabaire le cose…benvengano!!,anzi meno male che è andata così,almeno ora da quaeta bella tabula rasa si potranno fare progetti radicalmente nuovi.Anche nello stesso Ps…andato via Boselli spero si abbia la decenza di sostituire in toto la dirigenza.L’antiberlusconismo è stato x troppi anni il vero collante della sinistra,ha quasi prevacaricato l’ideologia in alcuni partiti.In 15 anni la sinistra non è stata capace di produrre un benemerito cazzo(se non la RNP)sul piano politico di nuovo.Non c’è stato ne un cambiamento di classe dirigente ne tantomeno di proposte politiche.Quindi benvengano le vange e le spranghe sui coglioni.Questo si meritano solo vanghe sui coglioni!
Non voleva essere un invito alla violenza fisica sui leader della sinistra…riprendevo solo
la metafora di Tommaso
Gionny, il fronte unico contro questa destra è la scelta che qualunque democratico (non inteso come appartenente al PD, ma come cittadino democratico) avrebbe fatto.
Poi ci sono stati N errori culturali, politici, programmatici, strategici, tattici ecc.. ma di tutte le scelte fatte, questa è l’unica che non mi sento di chiamare errore.
Un’alternativa al Pd c’era,un partito liberale riformista e per di più dichiaratamente laico c’era e si ciamava Ps.Chi voleva una sinistra con idee di governo riformista e liberale,sinceramente liberale, DOVEVA votare Ps.E poi ricordiamoci chi era l’alleato del Pd un certo Di Pietro(guarda caso)se questo ti sembra uno schieramento democratico scusa ma non ti comprendo.Legittimare con oltre il 35% il Pd vuol dire che la classe dirigente da cui si vuole essere rappresentati è quella che dal 1984 o giù di lì si tiene sttretta la poltrona e ghettizza qualunque forma di dissenso all’interno della sinistra.E’questo il frutto del”meno peggio” una classe dirigente oligarchica e immutabile lontana anni luce dalla gente e dai problemi del paese.Allora visto il panorama scusa ma io preferisco farmi un partito schiettamente di sinistra laico riformista e liberale.Finisco fuori dal parlamento?Bene motivo in più per dedicare più tempo ad ascolatare e stare tra la gente,riiniziando inanzitutto dalle province del Nord cadute in mano alla Lega.Perchè è ormai chiaro che la questione settentrionale è l’ago della bilancia che sposta consensi e sopratutto può far ripartire questo paese