[PostElezioni] Yes we can … distruggere la Sinistra!
mercoledì 16 aprile 2008 | Scritto da Redazione - 1.526 letture |
articolo di Antonello Cresti
Alla fine Walter Veltroni ha ottenuto la vittoria che desiderava: è riuscito laddove neanche Benito Mussolini, con la legge Acerbo del 1924, aveva potuto fare qualcosa. Il 14 Aprile del 2008 la soppressione della sinistra dal parlamento è finalmente una realtà…
Già…la sinistra, in tutte le sue componenti comuniste, ecologiste, socialiste, riformiste, movimentiste etc… etc… è stata sradicata con una sapiente strategia dal trio Veltroni-Bettini-Franceschini, personaggi che hanno condotto una delle più cialtrone campagne elettorali della storia al fine, non di sconfiggere il presunto avversario Berlusconi, che di fatto rappresenta, ed oggi credo sia chiaro a tutti, una sfumatura diversa dello stesso asessuato pensiero politico, ma di eliminare tutte quelle culture che con la loro storia, anche coi loro errori, sia ben chiaro, hanno fatto si che in questo paese non dominasse un pensiero unico grigio e oppressivo.
La “clamorosa rimonta” che ha portato il PD a perdere le elezioni per un soffio (solo 9 punti percentuali, uno scherzo…) almeno a qualcosa è valsa. Gli inutilissimi “voti utili” che quel partito di plastica ha ottenuto (e ci riferiamo soprattutto a quei miserissimi 150.000 voti in più guadagnati rispetto al 2006 – unicamente a scapito degli altri partiti di sinistra) regalano certo all’Italia 10 anni di governo Berlusconi, ma, essendo disgustato dagli ipocriti antiberlusconismi à la Italia dei Valori, preferisco dire che regalano un parlamento privo di una forza di opposizione, dominato da una concezione personalistica, spettacolorastica e – ca va sans dire- teocratica della cosa pubblica.
Un gran bel capolavoro insomma!
Della ennesima vittoria di Berlusconi, come delle ridicole figurine che rappresenteranno in parlamento il fallimento politico, strategico e culturale del PD non mi interesso, né mi interesserò, almeno per i prossimi 5 anni.
Quello che però mi preme è contribuire a ricreare uno spazio visibile alle suddette culture della sinistra italiana; conviene qui essere chiari e franchi… Ovviamente le colpe del disastro elettorale che ha punito SA e Partito Socialista non sono da addebitarsi solo alla infausta trimurti piddina prima citata, ma sono il frutto di un lento ed inesorabile processo di logoramento e scollamento dalla realtà dei gruppi dirigenziali di quei partiti che al PD non hanno aderito.
Pensiamo alla SA: da anni sono tra coloro che sostengono un processo federativo delle forze di sinistra in un unico progetto comune, ebbene…difficilmente immaginavo che si potesse creare una accozzaglia più deprimente di quella messa su da Bertinotti e compagnia, una sigla ridicola sin dalla denominazione e dal simbolo prescelto. Quando un processo di federazione non è accompagnato da una seria e meticolosa riflessione sulle proprie rispettive culture di provenienza non si fa altro che creare un instabile cartello elettorale. Vedendola dal suo punto di vista (che NON è il mio, come avrò modo di spiegare) dunque non ha affatto torto Diliberto nel lamentarsi della mancanza della falce e martello dal simbolo di quella coalizione. In effetti non avendo opposto (utilizzo il termine in maniera “soft”) assolutamente nulla alla cultura veterocomunista, tanto valeva allora puntare sino in fondo sulla spinta identitaria, recuperando i voti di Ferrando e Sinistra Critica.
La SA non ha fatto nemmeno questo, ma va detto che puntare sugli identitarismi precostituiti al giorno d’oggi è una operazione che nasce sconfitta. Certo, ci sarà sempre un piccolo spazio per i Ferrando e i Turigliatto, contro i quali, umanamente, non ho davvero nulla da dire, ma, invece che blaterare sui “movimenti” e sulla “sinistra diffusa” sarebbe davvero giunta l’ora di capire che è vitale abbandonare le consolatorie bandiere incapaci di interpretare la complessità del mondo attuale e avviarsi su un progetto di deciso rinnovamento. E’ essenziale abbandonare vecchie certezze, vecchi dogmatismi incapaci oramai di aggregare forze significative. E’il momento di un “fare” e di un “sentire” rivoluzionariamente nuovo.
Sia ben chiaro si deve marcare la differenza dagli attuali eletti in parlamento (dichiaratamente non “di sinistra”, peraltro) ma lo si deve fare su basi ben differenti a quelle usuali.
In Europa l’unica cultura progressista che può avere uno spazio significativo è a mio avviso quella socialista. L’unica possibilità che ha la sinistra per non scomparire è quella di avviarsi con convinzione sulla strada del socialismo europeo, una strada lasciata completamente deserta dai partiti adesso rappresentati in parlamento.
Credevo- e in realtà so- che molti all’interno della SA sono stanchi delle trite rappresentazioni minoritarie cui sono costretti e per questo ho tentato ininterrottamente negli ultimi 15 anni di far riflettere i militanti e i vertici di questi partiti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e non ho alcuna soddisfazione nel pronunciare l’usuale “ve l’avevo detto”!
Veniamo ora ai socialisti: essi, analizzandone il, pur lacunoso e poco approfondito, programma elettorale, parevano l’unica forza teoricamente in grado di aprire un reale pertugio di modernità all’interno del panorama progressista. Purtroppo avevano creato la Rosa nel Pugno, che aveva raccolto un onorevole 2,6 % nel 2006 e che, puntando sul voto di opinione, su una serie di battaglie nuove a cavallo di un movimentiamo ripensato sulle esigenze del terzo millennio, poteva tranquillamente ambire ad uno spazio più onorevole, e giustamente l’hanno seppellita in pochi mesi. Hanno perciò anch’essi deciso di puntare sull’orgoglio e sulla identità, esattamente come i colleghi comunisti… altro risultato sotto gli occhi di tutti. La ricostituzione del Partito Socialista è stata di fatto un balocco tra dirigenti poltici consunti, legati a doppio filo ad un passato imbarazzante (De Michelis, Craxi) o totalmente incapaci di gestire una battaglia solitaria (Boselli).
Adesso ci troviamo in mezzo alle rovine. Credo che sia un dovere morale non svendersi al Pd né oggi né domani dunque è necessario sin da oggi avviare un dialogo tra tutte le componenti della sinistra che da oggi non risiederanno in parlamento.
Dobbiamo metterci a disposizione l’uno dell’altro per dare il meglio di noi stessi. La cultura socialista potrà senza dubbio mettere a disposizione una cultura riformista vera e al contempo memore dei sacrosanti ideali di giustizia sociale, da molti abbandonati. Le formazioni comuniste potranno mettere in campo personaggi preziosi (Nichi Vendola su tutti) ed una capacità maggiore di dialogare sul terreno col mondo del lavoro.
Sono sincero, credo che i dirigenti di Sinistra Democratica non abbiano davanti altra opzione e sono fiducioso in un dialogo con gran parte di Rifondazione Comunista. Al contempo dubito che il PdCI potrà mai essere coinvolto in una operazione simile, così come vasti settori della galassia ecologista.
Tra le (poche) cose condivisibili fatte da Boselli in questa campagna elettorale vi è stata la creazione di un “patto laico” da condividere trasversalmente con i compagni di SA, ebbene anche qui le resistenze sono state troppe, incomprensibili ed adesso la presunzione di autosufficienza di alcune forze consegnerà la difesa dello stato laico ai vari Formigoni, Bottiglione, Binetti etc… etc…. Gran bel lavoro.
Cari amici e compagni da oggi sarà bene mettersi al lavoro, e farlo sul serio. Altrimenti questo inizio di terzo millennio ci spazzerà via definitivamente e noi non potremo dire di non avere colpe…
Non sono affatto d’accordo. Se la Sinistra ha perso, la colpa è tutta sua.
posto il mio sincero disprezzo per Walter Veltroni…francamente non mi sembra di aver salvato NULLA delle scelte politiche e strategiche della sinistra (“difficilmente immaginavo che si potesse creare una accozzaglia più deprimente di quella messa su da Bertinotti e compagnia, una sigla ridicola sin dalla denominazione e dal simbolo prescelto” etc etc). Detto questo chi fossero i reali nemici di Veltroni è oramai ben chiaro…
Ciao
Totalemnte d’accordo con Antonello.Il dialogo con la SA come ho già scritto altrove è necessario,possibile e potrebbe essere fruttuoso.In molti si sono stufati della falce e del martello.
E’ arrivata l’ora dell’unità a sinistra!!!
Ti rispondo solo adesso, sperando che la confusione che alberga nel mio cervello in questo momento si attenui un attimo;sono cmq determinato nel dire che questa è la giusta punizione. E’ per me incredibile come una classe dirigente sia riuscita nell’impresa che neanche le bombe di stato (poi per inciso ad ogni elezione successiva ad un attentato il partito comuista registrava un aumento di voti), Moro e lo spettro di un golpe da parte di varie forze erano riusciti, quella di annientare la presenza e l’esistenza in parlamento del partito comunista. Una classe dirigente priva di qualunque strategia,nella quale io metto tutti compresi i quadri delle varie organizzazioni.
Sono stati al governo e non hanno fatto nulla, forse qualcosa per l’università ma cmq troppo poco, un immobilismo indecente. Ci hanno poi raccontato che il governo è caduto per colpa di Mastella e quindi si può intuire che per i diabolici politici della sinistra si poteva tranquillamente arrivare alla fine della legislatura senza nessun problema. Vorrei sottolineare che per la prima volta nella storia delle istituzioni demokratike il presidente della Camera era comunista, il presidente della Repubblica era comunista e che il capo del Governo era di centro-sinistra, una cosa mai vista neanche dopo la caduta del fascismo!
Potevano fare tutto, potevano fare di tutto, potevano distruggere tutto, cambiare tutto e invece fermi immobili, neanche la commissione sul G8!
Purtroppo anche la base militante ha sbagliato, ha rispolverato l’antifascismo militante, roba che già negli anni ’70 non aveva senso e difatti riuscirono a correggere il tiro concentrando la lotta contro chi il potere lo deteneva sul serio,la DC. Vedono fascismo ovunque e non si rendono conto della perdita di tempo, perchè le istituzioni italiane sono antifasciste nel dna e tanto basta.
A chi ha formato e votato il Pd non ho colpe da dare, hanno fatto il loro percorso e sono anche stati premiati, è ridicolo sentire il segretario dei comunisti italiani che esprime la volontà di portare la salma di Lenin a Roma!, li capisco, si sono stancati. Non capisco invece la gente che ho visto, nei comitati di partito del paesino sperduto in qualche collina d’Italia di turno, piangere e disperarsi per la vittoria del Pdl e ho pensato solo ad una cosa :”ma questi dove cazzo vivono e in che cazzo di epoca pensano di stare?????!!!!!!!!!!!”.
Tutto questo è uscito in modo viscerale da me, di botto, spero che ti serva come spunto, tu sai bene la mia ”storia” politica, visto che abbiamo iniziato assieme e io sono stato sempre più radicale di te e lo sono ancora e sai bene come la penso ma spero sempre che si formi in Italia una sinistra nazionale laica ed intelligente.Non ho mai condiviso l’adesione ad un partito democratico dei vari stalinisti, maoisti e quanti altri che cmq rimanevano in rifondazione o nei comunisti italiani, sono sempre stati ridicoli per me. Ho sognato e condiviso per un breve periodo l’idea della maggioranza astensionista ed ora sono approdato ad altri porti tenendo cmq fede alle mie idee.
Gianpietro
ragazzo agitato.
x Gionny: vedremo… “alea iacta est”.
x Gianpietro: molti dei rilevi che fai sono ovviamente condivisibili anche se mi aspettavo ben poco dall’esecutivo di centrosinistra. Il punto però è che qui ci muoviamo in una prospettiva molto differente da quella animata dagli amici dei gruppuscoli extraparlamentari “storici”. Non vorrei rischiare di sovrapporre troppi piani di discussione.
Rifondazione ha pagato l’ambiguità del suo comportamento di lotta e di governo.Tale ambiguità è frutto di un’ambiguità latente nell’essere stesso di Rifondazione.E’ chiaro che ormai è un partito di opinione e non dei lavoratori.Eppure nonostante le scissioni di Ferrando e di Turigliatto continuano ad esistere sopratutto nella base sentimenti marxisti assai radicati…fondamentlamente rifondazione è un contenitore assai eterogeneo che ha semprte perso l’occasione di rigenerarsi veramente e questo anche per colpa dei dirigenti.
La sua esperienza di governo non ha portato ad alcun frutto anzi in nome della fiducia a Prodi si è sempre sacrificata mandando giù dei bei rospi,non ha mai avuto la forza di imporsi è questo l’ha pagato caro.
x Gionny: si decisamente. La frase recente di Bertinotti sul comunismo come “tendenza culturale” fotografava inconsciamente quella che è la realtà attuale del suo partito in cui convivono spinte molto diverse, energie spendibili e il solito immobilismo datao dalla dogmatica adesione ai soliti principi oramai stantii. Una evoluzione definitiva è possibile, ma certo dovrà avvenire con un processo ancora non breve.
Il problema che i partiti della sinistra (PRC-SDI) si sono accontentati dei loro risultati più o mneo esaltanti perchè essendo sempre o quasi in coalizione non hanno mai dovuto fare i conti con lo sbarramento ne con un riassetto politico serio al loro interno…grazie al cielo l’ulivo è defunto e ora la sinistra si deve rimboccare le maniche e lavorare…alla fine in 12 anni non è cambiata quasi di una virgola escludendo la RNP che poi è finita come si sa…
Cmq una cosa è chiara non è scontato che gli italiani sentano il bisogno come nel resto d’europa di un partito riformista di SINISTRA LAICO viviamo nella democrazia più assurda e paradossale d’europa quindi lamentarsi della diversità italiana è inutile.Anche se accontantarsi del Pd è per me veramente deprimente!!!
Ciao amico, ti ringrazio per il commento lasciato nel mio blog e condivido quello che hai scritto nel tuo articolo al 100%. Abbiamo dinanzi a noi un compito immane: ricostruire il Socialismo e la Sinistra in Italia (e uso le maiuscole non a caso). Ce la faremo, basterà essere tutti uniti.
Ormai non c’è più la divisione fara gruppi, ormai sono tutti extraparlamentari!!!!!!!!!
Una risata ci vuole!
Se l’unità a sinistra vorrebbe dire l’accozzaglia di tutto ciò che c’è a sinistra del Pd allora sarà un processo veloce quanto inutile.Non bisogna unirci semplicemente ma mettere in cantiere un progetto più profondo che necessita la messa in discussione di tutti la cui sinitesi approdi ad un partito,gruppo quel che si vuole Riformista e Laica.Innanzitutto bisogna capire se la sinistra in Italia può essere rappresentata non più da partiti di massa(come è tutt’ora) e quindi da partiti di opione oppure si vuole sceglere la classica (a mio avviso inattuale) forma di partito espressione di una classe ben determinata.
Gionny… assolutamente d’accordo. Secondo me molto si giocherà nelle prossime settimane: una volta che Diliberto si è fatto da parte conteranno molto gli equilibri interni a Rifondazione Comunista.
Ieri sono stato alla mega assemblea di Sinistra Arcobaleno a Firenze…ovviamente ho dovuto “subire” diverse riflessioni che lasciano il tempo che trovano ma ho anche captato ottime energie. E resto convinto che Nichi Vendola (che ha parlato di “socialismo del XXI secolo”) resti una risorsa per tutta la sinistra.
Perchè non mi contatti privatamente all’indirizzo ukonacid@gmail.com così ci sentiamo con più calma?
Filippo: ribadisco l’apprezzamento nei confronti del tuo articolo e ti ringrazio pubblicamente per la passione che metti nell’esprimere le tue idee. Le nostre strade si incontreranno e… si… ce la faremo!
Bhè vedo entusiasmo un pò in tutti…cominciamo a lavorare senriamente….inanzitutto siete tutti di Firenze????
…Ok metto anche il mio indirizzo così almeno mi puoi contattare tu ed altri..
gionnidanna@hotmail.it