Yes, we can. Survive.
lunedì 31 marzo 2008 | Scritto da Plex - 1.905 letture |
Ultime due settimane di una delle più deprimenti campagne elettorali degli ultimi due secoli, i contendenti si preparano ad affilare gli artigli in vista degli ultimi decisivi giorni per fare breccia nel muro dell’indifferenza, meritata, del popolo bue.
Previsione scontata, l’assenza per legge dei sondaggi e la necessità di sopravvivere all’esito della tornata elettorale spingerà i nostri democratici eroi a cimentarsi nell’impegnativo compito di rendere credibile la fantomatica rimonta veltroniana onde poter perpetuare fino all’ultimo l’appello accorato al inutile voto utile.
Dunque la parola d’ordine dalle parti del loft da qui al 13 Aprile sarà inevitabilmente: “si può fare”, con tanto di discesa in campo di molti dei campioni dell’antiberlusconismo militante (alla Flores D’Arcais per intenderci, che non a caso ha recentemente esplicitato il suo endorsment al PD).
Del resto non è un mistero per nessuno che, sebbene difficilmente si creda alla vittoria alla camera, la percentuale di voti che prenderà il PD determinerà la permanenza o meno del nostro Wolontario presidente alla segreteria dello stesso, non ne hanno mai fatto mistero nemmeno i più stretti collaboratori come Goffredo Bettini, che anzi si è premurato intelligentemente (si fa per dire ovviamente) di fissare la soglia medesima al 35%. Insomma si può perdere, ma con onore, e possibilmente, eliminando la concorrenza a sinistra.
Mentre dunque i sostenitori di Baffino iniziano ad affilare i coltelli per spartirsi quel che resterà del PD (visto che la soglia bettiniana sarà difficilmente raggiunta) in data 15 Aprile, il nostro sempre brioso Cavaliere si accinge anch’esso ad inculcare nelle teste del suo poco entusiasta elettorato che effettivamente il pericolo democratico è alle porte e occorre mobilitare tutte le forze possibili per ricacciarlo indietro.
Come se non bastasse, oltre agli appelli sempre più pressanti per il voto utile, i due contendenti si accingono a tirare fuori dal cilindro qualche proposta choc per gli ultimi giorni, dall’abolizione delle tasse al raddoppio delle squadre italiane in champions, passando per l’istituzione della concubina di quartiere.
Prepariamoci al peggio allora, stanno per arrivare fiumi di email, centinaia di volantini, telefonate minacciose, appelli televisivi, tutti inneggianti alla necessità di prodigarsi per salvare l’Italia dal pericolo Berlustroniano votando in massa per il partito Veltrusconiano.
Allacciamo dunque le cinture e prepariamoci all’inevitabile drammatizzazione dello scontro; contromisure particolari per i poveri sostenitori delle vieppiù vituperate alternative non se ne vedono, se non ascoltarsi almeno una volta a sera gli splendidi inni dei due magnifici partiti e continuare a sparare nel mucchio (come peraltro avviene in questo articolo) sperando che il mucchio continui a dimostrarsi “unfit to lead Italy”.
Per il resto restiamo tutti in attesa di conoscere l’importantissimo esito di elezioni mai così scontate nella storia della Repubblica, consapevoli che se c’è una cosa che sì, possiamo fare, questa è sopravvivere, possibilmente intellettualmente integri.
Diciamo che questa è stata una campagna elettorale diversa da quella appena passata, ma non peggiore, non peggiore di molte altre.
Non ci sono due blocchi contrapposti, ci sono molti partiti, alcuni dei quali carichi di storia e tradizione che competono contro il Pd e il Pdl.
Paradossalmente però questi partiti conteranno meno che in questa legislatura: nessuno si azzarderà al Senato a governare con il rischio delle pugnalate nella schiena.
Gli italiani non sono stupidi, se le promesse fatte non verranno mantenute alle prossime elezioni si cambierà.
Per quanto riguarda il voto utile (e quello disgiunto) mi pare che Veltroni lo abbia etichettato con “furbizie del passato”.
Vi prego solo di una cosa: fate polemica seria, non criticate Veltroni solo per uno zero virgola in più, non ne vale la pena. Ci sono molte cose su cui si può criticare (che ribadisco non aver votato alle primarie), quali ad esempio la pessima scelta dei candidati: dopo aver parlato con Marianna Madia volevo votare Idv!
Per quanto riguarda gli spazi (soprattutto televisivi), già personalmente ho detto ad Andrea che sarebbe certamente giusto che ognuno abbia il proprio spazio; ma allora ce lo devono avere proprio tutti, anche chi ora ha lo 0,1%. Non pensate che si genererebbe più confusione che altro?
Un’ultima cosa.
Faccio le corna perché sono scaramantico; se effettivamente ci sarà pareggio al Senato, se non una vittoria del Pd, (alla Camera mi sembra davvero complicato anche se non impossibile, vedi 2006) ritirerete quanto detto? Ma secondo me sperate nel ritorno di Silvio… (senza offesa)
ad Alessandro faccio presente che negli Usa si fanno pubblici confronti tra tutti, ma proprio tutti, i candidati delle primarie dei due partiti, anche quelli che si sono presentati solo per dire ciao mamma in televisione. Forse sarà confuso, di sicuro lo fanno lo stesso. Sul ritorno di Silvio, beh, mi sembra che Veltroni abbia fatto molto per incentivarlo, poi io spero che Berlusconi non governi ma anche che il campo della sinistra non sia dominato da Veltroni e dal veltronismo. Su come conciliare le due cose la mia conclusione è una: VOTARE SOCIALISTA
Alessà, nun famo confusione! La retorica del voto utile è una cosa, la furbata del voto disgiunto è un’altra ancora.
Veltroni ha ripreso Bertinotti (in “maniera” un po’ di “maniera”) sulla storia del voto disgiunto, ma sul voto utile predica come Silvio.
Sul voto utile non mi pare abbia detto “non votate i piccoli partiti perché nessuno supererà la soglia dell’8% al senato”. O sbaglio? Può essere che sbaglio eh, non lo metto in dubbio.
Ditemi quando e in che occasione ha detto una cosa del genere!
Non solo Veltroni, ma anche la Finocchiaro ed altri hanno fatto espliciti appelli a votare il PD per non disperdere il proprio voto tra liste minori.
Sono d’accordo che siano appelli odiosi. Non credo che voterò PS, ma tantomeno PD! e qualunque cosa voterò sarò io a deciderla liberamente.
Qua la Finocchiaro
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/10872/lappello-anna-finocchiaro-votare-grandi-partiti-reazioni-della-sinistra-sicilia.htm?a=comment&idQuote=1305
Qua quel bell’esempio di “mercenario” di Stefano Ceccanti – in queste cose affidabile esegeta di Veltroni:
Elezioni: Ceccanti; il voto al PD l’unico utile per il governo.
“Il dibattito giornalistico sul voto utile, concentrato sulle poche Regioni che si ritengono sicure per l’uno o per l’altro schieramento, rischia di far passare come regola quella che è un’eccezione. La regola è costituita da
almeno 11 regioni del Senato e dalla Camera dove possono ottenere il premio solo le liste che sostengono Veltroni o quelle che sostengono Berlusconi”. Lo ha dichiarato Stefano Ceccanti. costituzionalista e candidato Pd al
Senato in Piemonte.
“Il voto utile è tale perché in grado di decidere non solo il Parlamento, ma anche il Governo. Si tratta di scegliere tra il programma omogeneo che è alla base della candidatura Veltroni e quello eterogeneo che sta dietro la candidatura Berlusconi. Tant’è che Bossi annuncia già che sarà ministro per le Riforme e che varerà ad inizio legislatura il federalismo fiscale, quando è a tutti noto che il programma del Pdl prevede l’attuazione per legge ordinaria dell’attuale federalismo fiscale previsto dalla costituzione, mentre quello della Lega prevede il suo scardinamento.
Il voto agli altri partiti minori non determina il premio e non è quindi il voto per una precisa ipotesi di Governo: anzi, votando per un partito minore della propria area politica si rischia di far andare al Governo lo schieramento opposto. Pur con un sistema brutto e anomalo voluto dal centro-destra, ciò non è molto diverso da quello che accade altrove. Zapatero ha vinto chiedendo il voto utile agli elettori delle forze regionaliste e di Izquierda Unida, che è stato decisivo”.
Non sarai un esperto, ma sei stato piuttosto efficace!
Mi pare di aver chiesto l’affermazione di Veltroni, non della Finocchiaro o di Ceccanti!
Per ora non mi avete riportato nessuna fonte in cui Veltroni inneggia al voto utile. Non dico che non lo farà, o che non lo abbia già fatto, però voglio una fonte. Il giornalismo è si fa con i fatti, altrimenti è retorica alla Berlusconi.
Non avendo le prove avreste dovuto dire:”Alcuni esponenti del Pd, tra cui la Finocchiaro e Ceccanti, hanno sostenuto il voto utile.”
Andrea invece dice: “…oltre agli appelli sempre più pressanti per il voto utile, i due contendenti si accingono a tirare fuori dal cilindro qualche proposta choc…”.
Ripeto, se vogliamo fare polemica facciamola, però scrivete in fondo all’articolo che non si fa riferimento a fatti realmente accaduti!
Dunque se vogliamo fare un po’ di storia giornalistica vale la pena sottolineare che il primo a parlare ufficialmente di voto utile in questa campagna elettorale è stato Fini, che da buon neofita si è fatto subito ultrà del partito che l’ha grosso.
A seguire, la retorica del voto utile è stata ripresa con buon chiasso a sinistra dalla Finocchiaro in Sicilia, come ricordava il “non esperto qua sopra” (che poi proprio inesperto a me non sembra … 😉 ).
Ma rimaniamo al dunque. Non so se Veltroni abbia esplicitamente parlato di voto utile e francamente non è cosa che adesso terrei particolarmente ad andarmi a ricercare. Resta il fatto che è una suggestione che il PD ha lestamente fatto propria.
Senza dubbio Veltroni ha parlato ripetutamente ed esplicitamente del male dei partiti piccoli. Piccoli come il particolare che il disastro campano, ad esempio, a tutto si può imputare tranne che ai partiti piccoli … ma diciamo che su questo Veltroni preferisce glissare (e uno che invece lo incalza sempre molto bene su questo punto è Casini, che sta facendo la migliore campagna elettorale fra tutti gli aspiranti premier).
Ma torniamo al voto utile. Per carità, la suggestione funziona e il PD ha anche le sue ottime ragioni tattiche per sfruttarla. L’argomento fa presa su parte dell’elettorato, basta parlare con amici e conoscenti – magari poco “politici” – per accorgersene.
Quanto a Veltroni, è sufficientemente furbo da mandare avanti altri, in vece propria, a parlare di voto utile, perché sa che è un argomento che facilmente si può ritorcere contro di lui, dato che portando alle estreme conseguenze la logica del voto utile verrebbe fuori che l’unico partito da votare è il PdL.
che bello fare polemica… e che palle questi democrats.vota sto cazzo di veltroni e smettila di rompere le palle inutilmente. e poi se vogliamo dirla tutta, credo che se proprio si dovesse scegliere il voto utile non sarei l’unico a darlo a silvio, piuttosto che a quello schifo impresentabile e impronunciabile e non identificabile del partito democratico. solo a pronunciarlo mi vengono i brividi. la sinistra è una: è socialista. il resto per quanto mi riguarda vale zero e lo hanno già ampiamente dimostrato.
Carminuozzo, sei il solito provocatore!
ma a me questi che incalzano su cose inutili portando argomenti inutili, tendenti solo alla fine provocazione mi stanno sulle palle.
Diavolo di un Carminuozzo!
Ma voglio rimanere al tema generale della retorica del voto utile.
C’è un ulteriore ragione per cui Veltroni preferisce lasciare che (su questa come su altre questioni) siano suoi luogotenenti (o magari Tonino il manettaro) ad esprimersi.
… anzi sono due …
La prima è che il fascino del voto utile – ovviamente – è più sentito a destra che a sinistra, dato che sappiamo che sarà il PdL a vincere e, probabilmente, a dover governare.
La seconda è che spera di raccogliere un po’ di quel voto disgiunto a cui accennava proprio Alessandro. Domani ne leggerete meglio sui giornali, ma già oggi ci sono state numerose agenzie che segnalavano proprio l’apertura bertinottiana (e di altri, specie ex ds ora arcobalenanti) ad accettare l’ipotesi del voto disgiunto al senato (Camera Arcobaleno – Senato PD).
Se Veltroni si fosse esposto troppo sulla bega del voto utile oggi non leggeremmo certe dichiarazioni.
Diavolo d’un Waltere!
Credo che in condizioni normali Carmine non meriti risposta, ma visto che la Roma ha perso sono dello stato d’animo giusto per spendere qualche parola (anche se mi sembra di sparare sulla croce rossa).
Se vuoi smetto di rompere le palle, non devo convincere nessuno, ma voglio solo capire. Un po’ di polemica ci vuole, o vuoi che questo sito sia frequentato solo da chi la pensa come te?
In quel caso si potrebbe oscurare per sempre e nessuno se ne accorgerebbe!
Io non difendo Veltroni a spada tratta, sinceramente trovo molta demagogia nella sua campagna elettorale con il risultato di offrire il fianco ad un Berlusconi insolitamente “pragmatico”.
Rispetto la vostra scelta di cercare di costruire un partito socialista forte, come una volta. (In verità forte come negli altri paesi europei non lo è mai stato). La mia è quella di far emergere posizioni socialiste/repubblicane (quelle vere, quelle di Spadolini, La Malfa) all’interno del Pd.
Andrea ha ragione, all’interno del Pd la “base” non è stata resa partecipe della scelta di Veltroni. Ha solo accettato Veltroni a scatola chiusa non conoscendo le alternative. E’ stato un grave errore ma credo che si possa rimediare.
Ciononostante non credo sia il caso mettere in bocca a Veltroni parole che non ha detto, almeno per onestà intellettuale. Se volete accomunare Veltroni a Berlusconi, un po’ come ha fatto Newsweek, fatelo pure, ma si tratta solo di sterile polemica elettorale, di facile critica fine a sé stessa.
Saluti a tutti (anche a Carmine)!
Dai Carminuzzo mi sembra che Alessandro, che ha pure collaborato con Labouratorio, non voglia tanto rompere le palle quanto esporre le sue convinzioni sul voto utile al fuoco delle nostre bordate per vedere se resistono. Poi il PD fa schifo, il PDl fa ancora più schifo e l’Italia tutta non naviga in cattive acque, non mi pare che Alessandro sia un’ultrà fanatico del Pd.
Una cosa però va detta, è che Tommaso ha ragione, il fatto che non l’abbia detto esplicitamente Veltroni, ma i suoi luogotenenti non cambia la sostanza, la linea politica del PD, di cui Veltroni è pienamente responsabile, prevede ripetuti appelli al voto utile. Mi sembra fuori discussione questo e dunque è giustificato dire che ci sono “appelli sempre più pressanti per il voto utile”. Sulle proposte da tirare fuori dal cilindro, questa è una previsione sulle prossime due settimane, si vedrà. Intanto la somiglianza tra PD e PDL, lungi dall’essere soltanto una polemica elettorale, è evidenziata da candidature, strategia comunicativa (pensate ai due terrificanti inni), tipologia di partito.
Ciao a tutti (escluso Carmine)!
Guardate, a me va bene tutto, ma siccome va di moda dare contro Carminuozzo io difendo Carminuozzo!
Perché dire che uno vota PD nell’attesa messianica che emergano posizioni socialiste, liberali o repubblicane mi sembra proprio ipocrisia politica.
Ipocrisia, sì. Perché un partito che si allea con quel fascista di Di Pietro va bene. Ma dire che in quel partito possano poi avere cittadinanza posizioni socialiste, repubblicane o liberali … e vabbè … è tanto probabile quanto il fatto che emergano ne la Destra di Storace.
E uso solo l’argomento Di Pietro per carità di patria, perché evito di dire della sostanza storico-politica del PD, che nasce come ultimo atto della demolizione proprio delle ragioni socialiste, liberali e repubblicane!
ma resta il dato di fatto che proprio perché Labouratorio è libero mi sento in condizione di dire tutto ciò che penso,caro alessandro. ma poi mi chiedo: questi giovani democrats perché la pensano tutti allo stesso modo? ma volete fare la corrente di sinistra della democrazia cristiana? le ragioni socialiste non avranno mai luogo nel pd, possa essere anche il partito del 50%. sta di fatto che se il pd dovesse malauguratamente vincere per forza di cosa tra 5 anni o forse meno sicuramente perderebbe. io voto e credo nel ps. una cosa doveva fare il pd e non l’ha fatta: rispettare le scelte altrui. un partito serio invece che allearsi con quell’assassino di dipietro avrebbe fatto una coalizione con il partito socialista, l’unico sempre leale e propositivo nel vecchio governo prodi.e invece no, si è scelto il populismo che fa i pompini all’antipolitica di di pietro. perdete e mi faccio una pippa a quattro mani. se avessi 25anni al senato voterei o pdl o la destra, semplicemente perchè il pd fa cagare e tutto mi ispira fuorchè fiducia.
E’ evidente che abbiamo posizioni diverse, ma non per questo dico che il Ps fa “cagare”. E poi siete voi quelli “laici”, liberali…
Sorvoliamo che è meglio, anche se mi resta la curiosità sul perché Carmine se avesse 25 anni voterebbe la Destra o Pdl e non il Ps! Voto utile? Berlusconi ti ha convinto?
Il vero PRI non è quello praticamente confluito nel Pdl; in realtà nemmeno quello della Sbarbati. Non mi sembra proprio che in campo economico le posizioni del Pd e quelle dei repubblicani (ma anche quelle dei socialisti) siano poi così diverse! Diversità evidenti si trovano con la Destra di Storace o negate anche questo?
Sinceramente per la storia delle alleanze credo sia stato un calcolo politico. Personalmente non avrei fatto alleanza con nessuno, anche a costo di perdere. Tuttavia una volta fatta con Di Pietro (che, apriti cielo, a me orrore proprio non fa), si sarebbe potuta fare anche con i socialisti! Sempre però a patto di confluire in un gruppo unico in parlamento. Sareste stati disposti?
Vedi Alessandro, ci possono essere buone ragioni a sostegno di quanto finora ha fatto il PD di Veltroni. Sono il primo a riconoscerle. Sono importanti ed era l’ora che a “sinistra” si sentisse parlare di lavoro, crescita, intrapresa, mercato in maniera moderna.
Gran parte del merito va al lavoro svolto dal gruppo del Senatore Enrico Morando, che Veltroni ha promosso a ruoli di responsabilità e dirigenza politica come mai era accaduto negli anni precedenti.
Tuttavia, ed è il punto dove secondo me ti scorni (al di là dei toni, che anche dove più accessi rimangono sostanzialmente scherzosi), dicevo … il punto dove ti scorni è quello di voler usare riferimenti “culturali” per giustificare la bontà del PD.
Le basi culturali a sostegno di questo nuovo piccolo respiro non sono quelle socialiste, liberali e repubblicane. Non lo dico per farti “dispitto”, ma perché è la verità ed è bene guardarla in faccia per giudicarne.
Manca totalmente il sostegno culturale di tradizioni importanti. E bada che non è un particolare da poco. Le tradizioni politiche e culturali pesano più ancora di quelli che sembrano grandi programmi elettorali.
Portare nel nuovo partito solo (o almeno in maniera enormemente preponderante) il marchio della sinistra Dc e del post-berlinguerismo (eredità storica e culturale di una sconfitta storica e culturale), aggravando il tutto con l’aggiunta micidiale del populismo manettaro di Di Pietro non mi sembra il modo migliore per avviare un rinnovamento di lungo corso ed incoraggiante in prospettiva.
Per questo io eviterei di usare riferimenti “culturali” per sottolineare gli aspetti positivi (che pur ci sono) del PD. Se invece li si usa a parer mio lo si fa o in maniera leggera e un po’ inconsapevole, o in maniera ipocrita.
Non sentirti offeso Ale, non volevo darti di ipocrita, anzi questa discussione è bello approfondire certi spunti … magari cisi scazza un po’, ma ne vale la pena.
Innanzitutto ringrazio Tommaso con il quale si può avere un confronto costruttivo, per quanto aspro.
Io non dico che, a oggi, il Pd sia l’erede della tradizione Repubblicana/Socialista di cui in Italia si sente la mancanza. So benissimo anch’io, caro Tommaso, che c’è tanta sinistra Dc (magari solo quella) nel Pd ed altrettanti ex comunisti convertiti. Sostengo però che il Pd è l’unico soggetto politico in grado di rinnovare questa tradizione.
Le grandi tradizioni nascono dalle grande idee, dai programmi realizzati. Che sarebbe oggi il socialismo se nessuna delle sue idee fosse stata messa in pratica? Ma soprattutto se nessuna avesse portato vantaggi ai cittadini?
Il Pd mi sembra una realizzazione, per quanto (molto) imperfetta, di una grande idea di partecipazione. Idea nella quale i nostri comuni ideali possono trovare terreno fertile; è difficile, ma secondo me “si può fare”! (Veltroni mi deve spiegare perché non ha tradotto con un molto più coinvolgente “sì, possiamo”).
ricomincerò a fare confronti costruttivi il 15aprile, quando a mente fredda avrò realizzato tutto ciò che sarà accaduto dopo le elezioni.
per ora, siccome mi rendo conto che coloro che hanno già scelto il pd sicuramente non voteranno ps, non vedo il motivo per discutere serenamente. e poi sono stanco di sentir parlare di ragioni socialiste all’interno del pd e che queste un giorno forse potranno prevalere: chi lo dice mente sapendo di mentire o è mosso da commuovente ingenuità. l’ho gia detto: la sinistra riformista è socialista e liberale e soprattutto è laica. per il pd parla la storia politica di coloro che lo hanno fondato ( e non parlo dalla storia dei partiti di provenienza, ma della storia dei singoli personaggi, e delle loso “svolte” politiche). noi un bipartitismo, anche se imperfetto l’abbiamo già provato, e non mi sembra abbia fatto grandi cose per questo strano paese. non a caso infatti nelle riforme più importanti della prima repubblica c’è la firma del psi. non credo che il partito nuovo sia la riproposizione della balena bianca, con dentro le sue centinaia di correnti. le differenze nel pd sono poi in certi punti come quello del lavoro, delle liberalizzazioni, della lacità troppo marcate e non saranno i compromessi a ribasso a far rialzare la testa a questo paese.
cito a riguardo un esempio concreto: la proposta di legge sui dico, scritta da due correnti di pensiero diverse nel pd e per la logica del compromesso a ribasso è divenuta una legge che non accontenta nessuno e scontenta tutti, destinata ad essere cestinata.
A me il PD sembra un’edizione aggiornata, ma sempre profondamente partitocratica (altro che partecipazione), del compromesso per il potere che due cancri dell’Italia (marxismo e cattolicesimo nelle loro versioni partitiche) hanno trovato per sopravvivere alle loro sconfitte …
infatti!la partecipazione nel PD è solo di facciata, il potere resta saldamente in mano a chi di dovere, le
primarie del 14 ottobre insegnano. Gli stessi congressi di Aprile non sono stati proprio fulgidi esempi di democrazia vero Ale?
“Il Pd mi sembra una realizzazione, per quanto (molto) imperfetta, di una grande idea di partecipazione. Idea nella quale i nostri comuni ideali possono trovare terreno fertile”
Io cito pari pari e se qualcuno risponde “nun ce provà” o “vaffanculo” sappia che vale doppio
guarda tu sei una delle cause delle mie rispostacce. tu sei un corrotto della peggiore specie, di quelli corrotti nell’animo. se la corrente socialista del pd è fatta da gente come te allora muoia il socialismo subito, almeno lo farebbe con dignità. io non mi umilio attaccandomi alla mutanda pseudosocialista di fassino. io faccio il socialista coi socialisti e in mezzo alla gente, non in una corrente di partito.
quelli come te non dovrebbero avere diritto di parola perchè sono un insulto alla dignità umana.
io posso accettare i giudizi di alessandro, perchè non lo conosco e quindi parto dal presupposto che siano in buona fede.
però caro andrea massagli, lo so io, lo sai te e lo sa pure qualcunaltro che il tuo essere andato a fare il socialista nel pd è una falsità.
e se davvero quando ti sei presentato a loro hai detto “piacere, andrea massagli, socialista”, io, al posto loro, ti avrei fatto una sonora pernacchia.
per giungere al virgolettato io ho da dire giusto una battuta:
ma io vorrei sapere: i comuni ideali di chi? e dove troverebbero questo terreno fertile?
nella concertazione?nel pantheon? dove?
e allora ha ragione silvio quando dice che veltroni è uno che nella vita non ha fatto mai un cazzo forchè parlare parlare parlare: se nel pd si passa il tempo a mediare le posizioni senza mai giungere ad una decisione netta e precisa mi chiedo quanta strada vogliono fare.
vi rendete conto che il pd non ha un anima?
e se ce l’ha è profondamente confusa, ma di una confusione dannosa che sta prendendo per culo le persone che rischiano di cadere in questo sporco tranello.
In effetti credo che il Massagli debba scusarsi formalmente con Alessandro. Testimonio infatti che le rispostacce del D’Angelis ad Alessandro sono in buona parte figlie dell’irritazione dovuta agli incontri notturni (in luoghi che non cito per fare un favore a Massagli) con il Massagli stesso!
A Velletri, la città dove abito e dove faccio politica attiva, i socialisti e i repubblicani hanno costituito un “polo laico” per le elezioni comunali (www.pololaico.org).
Inutile dire che sono stato tentatissimo di aderire al progetto, ma visti i personaggi ho rinunciato.
Per me fare politica significa occuparsi delle strade, dei marciapiedi, della gestione dei parcheggi, della ristrutturazione di un teatro pubblico (che a Velletri è chiuso da molto tempo), della raccolta differenziata. Tutte cose in cui la giunta di destra, al potere da 13 anni, ha portato allo sfacelo (senza contare i sospetti di corruzione).
Nel Pd mi ascoltavano, e mi ascoltano tutt’ora. La campagna elettorale che stiamo facendo è bellissima e c’è un clima costruttivo che non avevo mai visto, con gente nuova che per la prima volta si “butta” in politica. E’ questo il terreno fertile a cui mi riferivo prima. Credo sia lo stesso clima che ci sia da voi, per questo capite cosa voglio dire.
Certo le correnti ci sono, molto forti anche. Però si lavora con un obiettivo comune.
Certo ci sono le elezioni politiche, però non vedo perché in grande non deve valere quello che c’è a Velletri in piccolo!
Guardate lo dico sinceramente, a me fa piacere che ci siano ragazzi come Alessandro (ma potrei citarne altri che conosco personalmente, d’altronde continuo a far parte di quella LibertàEGUALE che sul progetto PD ha deciso d’investire un patrimonio d’idee che sento molto vicine alle mie).
E’ la speranza che un domani ci si possa trovare a ricostruire delle basi ideali e culturali che però oggi non possono essere le mie e non possono essere quelle di tanti amici e compagni.
Detto questo, non per insegnare ai democrats a fare i democrats, ma ribadisco che io punterei su argomenti più convincenti per sostenere le ragioni del PD, a partire dalla rimozione dell’antiberlusconismo ideologico ed inconcludente, al rifiuto di posizioni incompatibili con una politica di governo, al coraggio sulla difesa delle ragioni del mercato, della concorrenza e del merito.
Ovviamente oggi sono ancora posizioni da propaganda elettorale. Vorrei che ci fosse chi, finita questa campagna elettorale ricordasse ai propri compagni che quelli non devono essere solo slogan, ma anche conquiste da cui non retrocedere.
In questo senso il Partito Socialista dovrà essere altrettanto netto. Guai ad ipotesi di “frontismo laico”, che in nome di ragioni tattico-elettorali facciano perdere di vista che il carattere di una seria politica laica è tale finché poggia su solide basi di cultura liberale.
@Carmine
Non credo che utilizzare attacchi personali possa in qualche modo rafforzare la vostra posizione. Se vi posso servire come capro su cui riversare le vostre comprensibili irritazioni, vista l’amicizia che mi lega a voi, ben venga, ma non addossatemi colpe di cui non sono portatore.
Conosco bene il PS e sto imparando a conoscere il PD quindi non utilizzate con me gli argomenti che vanno di moda oggi nelle sezioni del PS perchè con me non funzionano e soprattutto non servono.
Vi state arroccando nella posizione di portatori del “socialismo docg” in modo assolutamente autoreferenziale. Vi state isolando dalla realtà, avete deciso di non partecipare ad un processo importante e difficile che si sta svolgendo nella sinistra italiana per mere ragioni di livore partitico e questo per me è un errore.
Capisco e comprendo l’odio viscerale che nutrite nei confronti di dl, ds e idv ma restare fuori dalla mischia in un momento in cui tutte le variabili da seconda repubblica sono saltate è un errore politico, tattico e strategico.
I socialisti sono stati promotori del partito unico e adesso se ne sono allontanati per ragioni a me tutt’ora ignote. Non solo è autolesionista ma manca di coerenza.
Il cambiamento è epcoale ma state continuando ad analizzare la realtà politica come se nulla fosse accaduto.
Nel PD i socialisti ci sono eccome. Ci siamo noi di allenza riformista, ci sono coloro che facevano parte della corrente labourista di spini, ci sono tutti coloro che ormai lo sono diventati.
Dire “io sono socialista da prima” purtroppo non basta. Saremo anche una componente marginale, ma ci siamo e quotidianamente portiamo il nostro contributo. Voi avete deciso di star fuori da questa arena nel nome di cosa? Per noi socialisti non è mai stato facile, lo sappiamo, ma rinunciare all’unica occasione che avevamo di poter nuovamente ricominciare a far politica e non solo di parlarne… beh continuo a vederla come mancanza di lungimiranza.
Ma in fondo sono solo le parole di un corrotto della peggiore specie…
Massagli, io te lo dico sincero, ma chiaro: continua ad usare questi argomenti che ci guadagni solo cordiali “vaffanculo”!
A me sentire certi argomenti odiosi mi dà il voltastomaco. Guarda lo dico per te, Evitali, evitali proprio, perché va bene tutto, ma la lezioncina sul fatto che noi siamo compagni che sbagliano a rimanere saldi su ragioni profonde (che ripeto sono oltrechè politiche anche storiche, culturali, identitarie nel senso più nobile del termine) è sinceramente odioso.
Te l’abbiamo detto tante volte, ma te continui ad insistere e quindi ti meriti i nostri cordiali “vai a cagare”.
Apprezzo molto di più un Alessandro che dice: pur da posizioni diverse possiamo pensare di parlarci – almeno noi che potremmo un giorno avere responsabilità politiche – per ri-costruire insieme quelle che oggi insieme non può vederci.
Te invece continui ad insistere – non capisco bene se per giustificarti di una tua scelta che fatichi ad accettare tu stesso – sul fatto che il ragionevole è oggi ed ora a queste condizioni.
Ennò, puttana eva, a queste condizioni no! A queste condizioni ci siete stati voi di Alleanza Riformista che prima avete rotto il cazzo ai tempi della Rosa nel Pugno usando strumentalmente l’argomento dell’unità socialista ed oggi dite invece che il PD è tanto bello (salvo poi lamentarvi per alti ragioni politiche perchè non vi ha dato i posti che Del Turco e Marini volevano).
Abbi pazienza Massagli, cambia registro, perché questo che stai usando da mesi oltreché logoro è odioso.
Pensa piuttosto a fare battaglia nel PD, ma evita di venire a dire a noi cosa dobbiamo fare.
Se hai fatto una scelta assumitene la responsabilità e parlami da democratico convinto, non da socialista giusto, perché così facendo non parli né da democratico convinto, né tantomeno da socialista.
@Tommaso
Per quanto riguarda la questione RnP ti ricordo che quando si fanno delle scelte si deve avere il senso del tempo. Qualsiai scelta politica inserita in un contesto temporale diverso assume connotazioni diverse e questo lo sai bene. Di questo battere in controtempo è colpevole la classe dirigente dello sdi, la stessa classe dirigente che ha creato un progetto politico senza forza propulsiva di cui voi stessi vi fate componente critica.
C’era un tempo per l’unità socialista e c’è il tempo dove confluire in un progetto ambizioso, corrobolandolo con le nostre idee.
Un socialista non ha bisogno di una spielletta con il garofano per definisrsi tale.
Vi ostinate a declassarci a socialisti di serie B arrogandovi il titolo di socialisti con la S maiuscola. Fate pure. Resta il fatto che vi state sottraendo ad un confronto affascinante e complesso dove insieme potevamo fare grandi cose.
Non l’ho mai nascosto, mi dispiace e mi sento colpevole per non essere riuscito a portarvi qui con noi. Oltre al legame di amicizia, mi lega a voi la stima ed il rispetto e non passa giorno in cui non mi interroghi sulle ragioni per cui vi state arroccando all’interno di una fortezza di cartoncino. Le mie argomentazioni possono essere sia odiose che logore ma non per questo perdono di efficacia. Lo dimostra il fatto che preferiate offendermi piuttosto che illustrarmi il progetto del PS. Durante i nostri battibecchi sia verbali che telematici tento di palesare i molteplici aspetti del PD che vi ostinate a non voler riconoscere. Come interlocutori però non mi opponete progetti, speranze e programmi. Mi opponete la vostra purezza. No Tommaso. Sono io che non ci sto. Non ci sto perchè il PD con tutte i suoi aspetti criticabili sta finalmente virando verso le mete che noi socialisti ci poniamo da decenni.
Alleggerito dal pesante fardello estremista il Pd sta finalmente sottolineando la necessità di meritocrazia, sta finalmente affrontando la questione della responsabilità dei giudici, sta portando avanti -da sinistra- un progetto organico di sicurezza sociale e sta affrontando la questione del lavoro con proposte pragmatiche che ventilavamo da tempo. Non voglio far campagna, non è questa la sede appropriata. Però son cose che vi ostinate a non considerare e questo, da voi, non riesco ad accettarlo. Soprattutto quando l’alternativa al PD è un progetto senza forza con una classe dirigente senza visioni e progetti.
Il tempo nello SDI dove venivo attaccato per la mia posizione è passato. Non sono qui per convincervi sono qui perchè siete ex compagni che stimo e che ammiro per il coraggio di perpetuare delle scelte, anche se le ritengo sbagliate. Non mi sono mai arrogato il titolo di socialista giusto ma almeno non datemi gli strumenti per farlo. Ditemi quali sono i vostri progetti, ditemi come pensate di realizzarli e con quali strumenti e finalmente placherò la mia sete di chiarezza.
Abbiamo obbiettivi comuni ma vediamo nel PS e nel PD due strumenti diversi per realizzarli. Questo è normale, non me ne faccio un cruccio. Le ragioni per cui il PD è funzionale al raggiungimento dei nostri scopi lo conosco. In anni di discussioni e confronti, non mi avete ancora spiegato come il PS può esserlo. E non mi opporre l’esiguo numero dei socialisti del PD perchè oltre a non essere del tutto vero è la ragione per cui continuo a interrogarmi sulla vostra assenza.
A Massà e’chiacchiere er monte nu le pija, per dirla alla romana.
Voi siete gli ospiti di un progetto che culturalmente e politicamente non considera la vostra presenza; presenza che oltretutto è spudoratamente funzionale al mantenimento di piccolissimi apparati di micropotere. In questo senso la vostra presenza può essere coerentemente giustificata all’interno di un progetto che nasce in nome e per il potere. Gli apparati di Ds e Margherita già sono stati inseriti debitamente in tanta parte della Pubblica Amministrazione e l’idea che qualche posticino extra lo si possa trovare è più che legittima. Non mi sconquinfera molto, ma posso capirla. La logica del “tengo famiglia” ha una sua coerenza, ma grazie a Dio ancora non è la mia, nè quella di altri che non saranno socialisti di serie A, B o C .. ma che perlomeno sono coerenti con una storia.
Vedi, se si vuole rivendicare l’appartenenza ad una storia e ad una eredità si deve avere la coerenza per poterlo fare … ma è una coerenza diversa da quella della logica del “tengo famiglia”. Comporta un prezzo da pagare, che alcuni hanno invece preferito evitare di pagare. Buon per loro, ma abbiano almeno la dignità di tacere su certe questioni.
Quanto alla nostra classe dirigente vi è sicuramente la necessità di cambiarla per non vedere appassire questo progetto prima del tempo. Non sarà facile, ma ci proveremo … di certo non ci presenteremo ad un Congresso senza nemmeno presentare una mozione, come hanno fatto proprio i compagnucci di Alleanza Riformista, per poi uscire dallo Sdi facendo gli offesi.
Tuttavia questa banda di desaparecidos socialisti ha colto un punto di verità, che ti piaccia o no e sta proprio nel non voler cedere alla cancellazione di una identità socialista senza nemmeno combattere. Non ci arrendiamo alla resa. Quindi per noi vale la pena continuare ad insistere e a provare ad avere un po’ di coraggio eretico … vada come vada, almeno qua si può provare, in Alleanza Riformista no, punto.
Visto che vuoi fare il socialista nel Partito Democratico (che per me ha la stessa coerenza del fare il socialista nel PdL, nell’Udc o in Sinistra Critica) almeno datti da fare per segnalare una presenza che francamente ad oggi non mi sembra di aver avvertito … ripeto, eccezion fatta per le lamentele di Marini, Signorile e Del Turco sul fatto che non gli siano toccati sufficienti posti rispetto a quelli che si aspettavano …