[Sondaggio de capoccia] Alla ricerca degli intellettuali perduti
lunedì 28 gennaio 2008 | Scritto da Redazione - 2.090 letture |
a cura di Tommaso Ciuffoletti, Andrea Pisauro e Andrea D’Uva
In Italia esistono ancora i cosiddetti “intellettuali”? Chi sono? Che ruolo hanno? I partiti se ne interessano ancora?
Organici o meno, ci pare che il ruolo degli “intellettuali” sia in forte declino nel nostro paese. Non sappiamo se sia un ben od un male. Lo prendiamo come un dato di fatto, o almeno un pretesto per giocarci su. Vi proponiamo quindi una serie di sondaggi sul “chi sono gli intellettuali italiani?”, nel quale sottoporremo al vostro insindacabile giudizio una serie di nomi di intellettuali potenziali. A voi decidere, con il voto, se lo sono di fatto oppure no. A voi la discrezione di motivare le vostre scelte tra i commenti.
Non saremo del tutto imparziali nel sottoporvi di volta in volta i vari elenchi di nomi. Lo diciamo subito a scanso di equivoci e perché da situazionisti consumati amiamo essere anche un po’ di parte. Nel presentarvi i vari nomi in lizza daremo quindi anche dei giudizi sommari per influenzare il vostro voto, con la speranza che vorrete contraddirci financo in malo modo.
Diamo però due o tre direttive di buonsenso che possano guidare il vostro giudizio. Un intellettuale deve saper trattare con sufficiente cognizione di causa e coerenza logica una vasta gamma di temi di pubblico interesse, che possono andare dalla politica estera a quella economica, dall’analisi dell’oggi alla ricostruzione storica, etc … Un intellettuale deve inoltre saper divulgare, saper analizzare e saper approfondire quanto basta.
Ma più di ogni altra cosa, un intellettuale dovrà superare il vostro duro giudizio.
Amici, lettori, compagni, fratelli, armatevi di mouse ed emettete la vostra sentenza.
Stavolta tocca ai DIRETTORI. Di quotidiani, reti televisive e radio, non importa. Importa solo che voi li riteniate all’altezza del compito. Un direttore è un capo con tanti capi. L’importante è che almeno uno di questi funzioni a dovere!
La sua libertà va considerata in massimo grado per dare un giudizio? No, a patto che però non si ecceda nel senso opposto, o che il direttore non diriga innanzitutto la sua carriera e la sua fazione.
Giuliano Ferrara _ Da Togliatti a Ratzinger, passando per Craxi e Berlusconi. Un comunista liberale, un giacobino devoto, un grande provocatore, un geniaccio che edita il più divertente quotidiano italiano e conduce una delle trasmissioni più gradevoli fra quelle di approfondimento politico-culturale (a parte quando la si mena con la fede).
E scusateci … ma se non è intellettuale lui … !
Vittorio Feltri _ Certo della certezza dei lumbàrd. Ambasciatore dei valori sani dell’ippica, per lui tutto sembra scontato. La sufficienza è la cifra del suo ragionare. Cerca di accattivarsi le nostre simpatie con una buona serie di avventure giudiziarie per diffamazioni varie. Sfiora il tentativo di corruzione nei confronti della nostra sensibilità anti-ordine, quando nel 2001 viene radiato dall’albo dei giornalisti lombardi. Oggi è libero di dirigere Libero.
Nonostante queste medaglie che nessuno potrà mai togliergli, ci vien da pensare che forse sia troppo sufficiente per essere considerato intellettuale.
Piero Sansonetti _ Da l’Unità, dove ha svolto anche il ruolo di “missionario” in terra yankee, a Liberazione col subcomandante Fausto. Capello fluente e sguardo ammaliante che tanto piace ai salotti televisivi. Fa tanto retrò, ma ci suscita simpatia. La sua polemica cubana gli vale il nostro appoggio alla sua candidatura.
Paolo Mieli _ Il pupillo di Rcs. Direttore del Corriere della Sera con filo diretto sempre aperto con la procura di Milano. Placido e letale. Figlio del fondatore dell’Ansa e intimo di Togliatti, Renato Mieli, lo si dava per possibile presidente RAI. E invece è tornato in via Solferino, per schierarsi nel 2006 a favore dell’Unione in uno splendido editoriale in cui tutto chiariva, tranne le ragioni di quella scelta.
Non ci convince fino in fondo come intellettuale. Ci convince molto di più nelle vesti del segretario del proprio partito, che in Italia pesa più dell’Udeur.
Eugenio Scalfari _ Splendido liberalgiacobino. Intramontabile nonostante gli allarmi di una folta barba bianca che ne denunciano una senilità incombente. Padre padrone de La Repubblica, anche se aveva cominciato a darsi al giornalismo con “Roma fascista”.
Mister Espresso; nonostante formalmente non diriga più il suo giornale, quello rimane “il suo giornale”. Condivide con Mieli non solo la firma su una lettera contro il commissario Calabresi, ma anche il ruolo di segretario di un proprio partito. Anche quello di Scalfari conta più dell’Udeur.
Enrico Mentana _ Giovane socialista rampante a suon di mitraglia. Prima dirigeva il Tg5 … prima che il truccatissimo Rossella glielo soffiasse con un trucco. Adesso è direttore editoriale di Mediaset e si diletta con Matrix. Forse è troppo immaginarlo nelle vesti dell’intellettuale, ma considerato il suo passato di giovane socialista la nostra parzialità è ben motivata.
Massimo Bordin _ Se con Mentana siamo stati di parte, con lui lo saremo anche di più … ma senza esagerare. Vecchio giovane trotzkista, è oggi radicale di culto pannelliano. Nonostante le sue deviazioni, infatti, rimane legato indissolubilmente all’ayatollah Giacinto. Glielo perdoniamo solo perché un suo sospiro durante Stampa e Regime vale tanto oro quanto pesa Pannella.
Sorry, there are no polls available at the moment.
Ho votato Ferrara come sfida. la sfida è ricercare un intellttuale in grado di fronteggiare Ferrara. Tra quelli elencati non mi sembra ve ne siano.
Sia chiaro non cerco un intellettuale socialista tout court, cerco solo una personalità dotata del buon senso del padre di famiglia e che sia lungimirante…. chiedo troppo?
Caro Guido,
io mi sono esposto nell’esposizione dei candidati. Potrà non piacere, ma Ferra E’ un intellettuale. Anzi nel campo del giornalismo, almeno fra i direttori, Ferrara è l’Intellettuale.
Hai fatto bene ad inserire Ferrara. Concordo pienamente.
Dimenticavo l’aneddoto su Ferrara: quando lasciò il PCI, durante il periodo di riflessione, riuscì a tradurre l’opera omnia di Cicerone…. come Curzio Maltese….
Ho scelto Ferrara e Bordin.
Ma ripensandoci, vorrei annullare il voto per Ferrara. Anche lui è un intellettuale vero.
Bordin è l’unico che, pur avendo scienza, te la dona se gliela chiedi, non te la impone. A differenza degli altri, è libero anche se ha un padrone. Ferrara invece prima sceglie cosa dire, e poi si cerca il padrone cui stia bene il suo pensiero. Lui sarà libero, ma punta sempre all’uditorio di chi tiene la cassa (attualmente il Vaticano). Insomma, un signor servo, un ottimo consigliere del re, lontano dall’idea dell’intellettale anglosassone, molto più prossimo al solito intellettuale italiano, anche se brillante e raffinatamente anticonformista a prescindere (come il più rozzo Feltri). Che fatica togliere il grano dall’oglio in Ferrara!
Mentana è solo un giornalista che cerca di resistere alla vespizzazione.
Non riesco a votare…per problemi tecnici o per mia imperizia, non so.
Sulle prime avrei voluto votare Bordin e Ferrara, ma l’elefantino oggi mi sta troppo sulle palle (anche se confesso di aver acquistato un suo libro ai tempi in cui era craxiano).
Tempo fa sul forum AxRnP ho accostato Ferrara alla figura del bizantino Michele Psello….personaggio coltissimo quanto squallidissimo.
No, scelgo decisamente ed esclusivamente Bordin, il resto è fuffa di regime.
Ah, se Bordin disponesse anche di un giornale e di una casa editrice…..ma forse non sarebbe più lo stesso Bordin!!!
Buone notizie! Sono riuscito a votare…solo per Bordin, ovviamente!
Ferrara un intellettuale?!? Cosa vi fumate? :p
Capiamoci… se per intellettuale si intende chi ha abbandonato la razionalità (i suoi ragionamenti hanno perso ogni logica già da tempo) ed i fatti a discapito dei viscerali umori e chi alza la voce e sbava soverchiando l’ospite con matra in crescendo, ci siamo. Però mi sa un notevole abuso del termine.
E poi… gradevole la sua trasmissione? Come tollerare la prepotenza con cui conduce e l’intolleranza che dimostra per il diverso pensare? Boh…
Un intellettuale dovrebbe essere un uomo libero, che si guadagna da vivere in virtù della forza e dell’interesse delle sue idee in una opinione pubblica più o meno ampia. In quel momento, dovrebbe eventualmente essere cooptato dai gruppi dirigenti, che necessitano delle sue idee perchè sono buone e “incontrano”. Nel momento in cui le idee sono al servizio di qualcuno, o nel momento in cui le forgi pensando già a chi venderle, allora si è intellettuali italiani.
Ah, Andreas….finalmente l’hai detta la parolina magica….INTELLETTUALI ITALIANI….basta la parola!
Di quelli veri e seri non ne ho notizia dai tempi di Pasolini (che pur non condividevo in toto) o, se vogliamo essere più drastici, dai tempi di Gobetti, Gramsci, Salvemini e Rosselli.
Ma di questi l’unico votabile è ferrara…Feltri, Mentana, Scalfari e Bordin non li considero nemmeno intellettuali, e Mieli e Sansonetti non so chi siano..Io ci avrei messo gente diversa. Ma..Ratzinger?
A Ceci, no dico, passi pure per Ferrara (con grande e laico spirito di tolleranza….sigh!) ma addirittura Ratzinger!!!
Visto che ci siamo non è che vogliamo per caso aggiungere anche qualche teorico nazi-skin o di Forza Nuova e Fronte Nazionale????? troviamo….!!!
Ditemi che non ho sbagliato sito!!!!!!
E invece è giustissimo! Brava Ceci, non c’avevo pensato. Alcuni la prenderanno come una provocazione, ma Ratzinger ci sta benissimo!
S’interroga sulla modernità, sulla complessità della realtà attuale e della società di oggi.
Vedi Mario, se devo mettere solo quelli che mi stanno simpatici è inutile fare un sondaggio.
E poi io voglio riflettere e divertirmi, oltre ad essere ideologicamente contrario alla censura.
Non hai sbagliato sito, questo è un sito libero e provocatorio, per questo vale la pena visitarlo.
Noi non siamo guardiani di nessuna rivoluzione. Noi siamo la rivoluzione.
Concordo con Ceci&Tommi. Con Ratzinger non sono d’accordo ma, cazzo di budda, come intellettuale c’ha i controcoglioni…e scusate il linguaggio da osteria
Ragazzi, forse non ci siamo……figuriamoci se io voglio censurare il Papa rubandogli il mestiere, perché in genere è solo lui che lo fa (anche questo significa essere intellettuale?).
No, mi riferivo al Ratzinger affermato e convinto teologo progressista che di punto in bianco diventa ultra-tradizionalista (penso che la conoscete la sua storia “intellettuale”)…..e questo spiega forse anche la simpatia che provano per lui personaggi consimili come Giuliano Ferrara.
Solo gli imbecilli non cambiano mai opinione….ma attenzione……chi cambia opinione in buona fede lo fa per “fare sintesi e superamento” dei vecchi schemi, non per approdare ai concetti opposti alle sue antiche convinzioni….specie se il cambiamento di rotta assicura una buona rendita di posizione.
Non si tratta quindi di citare chi ci è antipatico o chi ci è simpatico, ma individuare chi esprime le proprie idee, discutibili o approvabili, in assoluta trasparenza e buona fede….e non mi pare proprio che Ratzinger e Ferrara possano rientrare in questao novero.
Se invece il gioco è quello di fotografare cinicamente ed acriticamente quello che ci passa il “convento Italia”….beh, allora il discorso cambia ed in tal caso, caro Tom, se lancerai un sondaggione sui politici e/o leader, io mi adeguerò votando decisamente per Andreotti e Licio Gelli.
Se tanto mi dà tanto………..
beh … mica male Licio Gelli … oggi però non va più di moda …
grande ceciops! hai troppo ragione. viva il pastore tedesco
Mario confesso la mia ignoranza in merito alle a tuo dire ardite evoluzioni del pensiero ratzingeriano. Del resto la teologia non è per niente il mio forte. Io mi sono letto il celeberrimo discorso di Ratisbona e l’intervento mancato alla Sapienza e ciò mi è bastato a decretarlo un super intellettuale. Però sono pronto a cambiare idea.
x Tommaso
se volessi seguire le mode non sarei di certo qui!
E comunque, a parte gli scherzi, parlando di massoni (VERI e SERI) io avrei preferito Ernesto Nathan…..please, don’t change the chocolate with the shit! :-))))
x Andrea “Plex”
x Tutti
dal sondaggio al quiz: indovinate chi ha scritto queste cose circa trent’anni fa?
“La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo”.
Caro Mario,
il tuo commento è la prova del perchè sei il mio idolo! 😉