Che il laicismo di Boselli & Co non mi costringa a diventar ratzingeriano
lunedì 24 dicembre 2007 | Scritto da Plex - 1.675 letture |
No, non vi preoccupate, si tratta di un titolo volutamente provocatorio, che serve solo ad animare il Labouratorio prenatalizio ed a richiamare l’attenzione su un problema per aprire un dibattito.
Il problema, lungi dal riguardare solo il compagno Boselli (chiamato in causa solo per fare il verso a un fortunato articolo apparso la scorsa settimana su queste colonne), riguarda tutti noi laici-liberali-socialisti, ed in particolar modo coloro, e chi scrive è tra questi, che hanno creduto fin dal principio nel progetto della Rosa nel Pugno e nella sua forte caratterizzazione laica.
Il problema riguarda la scarsezza (quando non assenza) di dibattito nello schieramento laico sul significato politico-culturale delle scelte espresse nelle questioni cosiddette eticamente sensibili (unioni di fatto, omofobia, fecondazione assistita, eutanasia, varie ed eventuali).
Nel PD la discussione su questi temi sembra essere stata inopinatamente accantonata e si accetta acriticamente la posizione della Chiesa cattolica. L’aggravante di questa rinuncia all’analisi è quella di adagiarsi su quelle che sono posizioni ideologiche, propugnate in modo dogmatico e senza il necessario utilizzo di spirito critico, dunque in modo non-laico. Questo atteggiamento, accettabile e forse logico per un’organizzazione religiosa, è del tutto ingiustificato per un movimento politico.
Noi che partiamo da presupposti distanti anni-luce non dobbiamo fare lo stesso errore appiattendoci su posizioni preconcette di opposizione di principio alle idee espresse dalle autorità religiose cattoliche. Ci vuole un’elaborazione culturale preventiva, pena l’essere tacciati di laicismo, che, a mio parere, fa giustamente rima con clericalismo.
In particolare noi socialisti, che più e meglio della Sinistra arcobaleno rifuggiamo ideologie e dogmatismi di ogni genere, abbiamo la possibilità di fare l’opposto, aprendo un dibattito aperto e partecipato sul nocciolo dei problemi senza tabù di nessun tipo. Proprio perché la cultura cattolica non è l’unica che abbia qualcosa da dire sulle grandi sfide della modernità, la cultura laica ha il diritto e il dovere di dire la sua.
Prendiamo la questione delle coppie omosessuali. Questa fa parte del più vasto problema delle coppie di fatto, il riconoscimento giuridico delle quali è osteggiato e inviso allo schieramento “filo-cattolico” ed apertamente richiesto dalle forze della controparte “laica”.
Senza voler entrare nei dettagli, non si tratta qui tanto di un problema di diritti negati, che alla resa dei conti molti cattolici non avrebbero problemi a concedere, quanto piuttosto della richiesta e del rifiuto di un riconoscimento formale e di una legittimazione giuridica per le unioni di fatto omosessuali.
Dunque i diritti di tutte le coppie di fatto sono negati per impedire il riconoscimento formale di alcune di esse, quelle omosessuali.
Allora dobbiamo guardare oltre e chiederci cosa rappresenta e significa questo rifiuto., anche per capire come portare avanti la battaglia per i diritti.
Si fa un gran parlare, da parte cattolica, di un grave pericolo per la famiglia naturale sussistente con l’istituzionalizzazione delle “famiglie” omosessuali.
Qui il problema sottaciuto dai più, e dunque anche da noi, è quello dell’affidamento dei figli. Non si vuole dare pari dignità alle unioni omosessuali perché non si vuole concedere indifferentemente alle unione etero ed omo il compito dell’educazione e della crescita dei bambini. Sono le due cose consequenziali ed è perciò questa una paura giustificata?O, ancora prima, in caso di risposta affermativa alla prima domanda, è questa una prospettiva di cui aver paura?Domande laiche che necessitano risposte laiche.
Non pensiamo che questo sia un problema strettamente legato al discorso dell’adozione, sapendo bene come per un bambino adottato, una coppia gay sia spesso molto meglio non solo di niente, ma anche di diverse coppie-scoppiate eterosessuali.
Il nocciolo del discorso è però che col riconoscimento anche per le coppie omosex del ruolo di famiglia a pieno titolo (e dunque anche nel suo compito precipuo di educazione dei più piccoli) si svincola l’educazione dei figli dalla loro “produzione naturale” tramite il concepimento nell’amore eterosessuale.
Il problema vero allora nasce a mio parere con la possibile “produzione artificiale” di nuovi individui ormai tecnicamente possibile grazie all’ingegneria genetica e ai progressi della scienza nel campo dell’inseminazione artificiale e delle tecniche di fecondazione assistita.
Qui si arriva dunque a interrogarsi sulle modalità con cui l’umanità può finire per perpetuare sé stessa, e non si tratta propriamente di beghe da quattro soldi.
Come si pone la cultura laica di fronte a questi problemi?E’ chiaro ed evidente a tutti che un permissivismo scevro da vincoli in assenza di solide analisi concettuali sulle conseguenze delle varie opzioni è una scelta totalmente folle. Dunque c’è da elaborare un orizzonte culturale alternativo ad ogni integralismo che faccia i conti con questi problemi.
E non si caschi nell’equivoco del ritenere queste domande una mistificazione clerico-reazionaria figlia di pregiudizi omofobi. A questo proposito ed a titolo di esempio si può per concludere raccontare un episodio della popolare serie televisiva americana “queer as folk” incentrata su un gruppo di amici gay, dove il protagonista omosessuale inseminava artificialmente un’amica lesbica, per darle un figlio da crescere con la di lei compagna. Scandalizzarsi mai, ma chi non è perplesso è perduto!
Il PS, per diventare un partito con tutti i crismi, dovrà necessariamente fare un salto di qualità a livello politico.
Ovvero passare dalle critiche, a volte un pò noiose, sulla laicità dello stato a fare una politica più organica e completa, che inizi a comprendere in modo continuativo soprattutto le problematiche del mondo del lavoro.
Con l’emendamento sui Co.Co.Pro. è stato fatto un piccolo passettino in avanti, ma ancora non basta.
Analisi molto interessante nella provocazione.
I miei complimenti.
Sulla questione dell’adozione per le coppie omosessuali bisogna certo ragionare, non è questo commento lo spazio adatto e non sono di sicuro io un esperto. Personalmente la penso così: un bambino ha la necessità nell’educazione di una figura paterna e di una materna, se sbaglio qualche psicologo aut similia mi corregga, per questo diamo prima di tutto i bambini in adozione a coppie eterosessuali (che come dice giustamente Andrea, possono rivelarsi peggiori di molte coppie omosessuali). Prima di tutto, quindi, diamo la possibilità a tutte le coppie eterosessuali di adottare un figlio se non possono averlo, poi se ne rimangono affronteremo il problema delle adozioni per le coppie omosessuali. Non voglio vare un discorso da teo-dem ma è naturale che è meglio che un bambino stia con una coppia omo piuttosto che in Africa a fare il soldato. E chi mi conosce sa che sono un radicale, antilericale e laicista quindi non mi si può accusare di omofobia. Spero, come auspica Fabio, che il PS affronti questo e altri problemi in modo serio senza rimanere sul vago sbandierando la laicità come arma di offesa.
(segue un altro commento sulla laicità in sè)
Per non correre il rischio di essere presi per antireligiosi urlando in continuazione laicità in modo vago sarebbe meglio dire chiaramente cosa significa per noi, Partito Socialista, essere laici e vivere in uno stato laico.
I punti irrinunciabili sono questi a mio parere:
ci si dovrebbe rifare al modello di laicità americana, la laicità francese mi sembra sbagliata, ma non perchè, come dicono alcuni, sia oppressiva e antireligiosa, ma perchè lo stato non può “riconoscere” o meno una religione. In Usa invece, lo stato non riconosce ufficialmente nessun culto e tutte le credenze sono libere.
Legge sulle coppie di fatto+norme anti-discriminazione sessuale
Possibilità di ricorso all’aborto farmacologico e informazione contraccettiva, facilitazione dell’accesso ai metodi contraccettivi e abolizione della ricetta per la pillola del giorno dopo (con distribuzione gratuita e anonim nelle scuole superiori su modello francese).
Libertà di ricerca scientifica (un comitato di bioetica serio non in mano ai clericali), procreazione medicalmente assistita su modello britannico.
Legge sul testamento biologico ed eutanasia sul modello olandese.
Abolizione del Concordato tra Repubblia Italiana e Santa Sede. (o almeno revisione)
Abolizione articolo 7 della Costituzione della Repubblica.
Abolizione dell’IRC (ora di Insegnamento della Religione Cattolica) nella scuola pubblica e introduzione di un’ora alternativa che includa storia delle religioni (eseguita da insegnanti laici nominati e pagati dallo Stato).
Introduzione dell’insegnamento di educazione civica su modello spagnolo.
Rimozione di qualsiasi simbolo religioso da edifici pubblici: scuole, tribunali, ospedali, uffici ecc..
Ritengo che questi siano i punti necessari perchè il nostro stato, adesso clericale, diventi laico.
cosa ne pensate?
Grazie per i complimenti!Ti rispondo solo sui dubbi perchè sul resto sono d’accordissimo.
Nrome anti-discriminazione: attenzione a non scadere nel buonismo, la libertà di espressione prima di tutto. E poi io voglio chiamare Froci i miei amici froci, Negri i miei amici negri e Fottutissimi Visi Pallidi i miei amici fottutissimi visi pallidi. Le disciminazioni insomma vanno specificate bene.
Aborto: rimane una cosa brutta(soprattutto per la donna) e dunque tanta cultura e informazione, non deve essere percepito come un metodo contraccettivo. E voglio una scatola di preservativi nel reddito di cittadinanza!!!
Fabio hai totalmente ragione, anche sulla legge elettorale, critichiamo senza proporre. Però credo sia fisiologico.Veniamo dal quasi nulla e l’operazione che abbiamo in mente ha una portata più ampia delle beghe di questa stagione politica. E se faremo buona politica attireremo consenso, intellettuali, nani e ballerine, e il resto in qualche modo verrà da sè. L’importante è avere chiaro il quadro generale.
E qui scatta la provocazione: si può dire di guardare al socialismo europeo se poi si continuano a fare i “conti della serva”, imbarcando, semplicemente per fare numero, anche quei socialisti di stampo ottocentesco?
A voi il mio saluto la mia stretta di mano…OPS…!Quello era Tanfani… 😀
A voi le dovute considerazioni…
giusto, dobbiamo perdere meno tempo a imbarcare e più tempo a navigare, così imbarchiamo quelli che vorranno salire dopo aver visto quanto siamo belli con le nostre vele liberalsocialiste
Articolo molto interessante! Mette molta carne sul fuoco!
Premetto che non condivido l’affermazione per cui si rischierebbe per passare per laicisti, per il semplice fatto che qualcuno dovrebbe spiegarmi cosa vuol dire laicismo e in cosa si differenzierebbe da una “sana” laicità (su questo consiglio di leggere il bel saggio di Eugenio Lecaldano).
E’ evidente che il problema sia quello del riconoscimento delle coppie omosessuali. A mio parere, al fondo del fondo, c’è la cultura sessuofobica della chiesa cattolica, per la quale l’unica forma di sessualità tollerabile è quella riproduttiva all’interno di una famiglia rigidamente monogamica. Per questo, il PS- come ho detto altre volte- dovrebbe fare una vera e propria battaglia politica e culturale di lotta alla sessuofobia.
Per quanto riguarda la questione dell’adozione dei bambini, non vedo perchè ipotizzare una sorta di diritto di precedenza per le coppie etero. Già oggi una coppia che vuole adottare si sottopone al vaglio di “esperti” vari, ebbene qualsiasi coppia etero o omo che sia, o anche qualunque single, dovrebbe essere attentamente valutato potendo eventualmente risultare idoneo ad adottare.
Per concludere dico che, per quanto mi riguarda, lo Stato deve smetterla di metterci continuamente le mani sui genitali!
L’aver animato un dibattito così vivo va a merito dell’autore.
Io però pur condividendo l’impostazione di base ed il merito politico della riflessione, credo che il buon Andrea potesse tenere più ampio l’orizzonte della stessa.
Cosa intendo? Lo scoprirete presto in un articolo che ho intenzione di scrivere (a 4 mani) per il numero 4 che uscirà dopo la befana, perché il 31 uscirà uno speciale che stiamo finendo di preparare per augurarvi un buon 2008!
io ho usato il termine laicista avallando in un certo senso l’accezione “dispregiativa” con cui i vari membri del partito trasversale dei “pii cattolici” sono soliti attaccare i laici che sembrano contraddire la Chiesa a prescindere dal merito dei problemi. So che l’etimologia del termine non porta connotazioni negative ed è credo, sinonimo di lacio, ma in fin dei conti la lingua è una continua evoluzione e nascono distinzioni semantiche che prima non c’erano. Il fatto è che non mi piacciono molto le parole che finiscono in ismo (sia fatta eccezione per socialismo si intende…)
Socialismo finisce in “ale”
….voglio i diritti per il titolo…ma tanti tanti complimenti per l’articolo…
Grazie Carmine. spero di poterti pagare presto i diritti, magari di persona!
Hai ragione Tom il SocialismoLiberale non è per niente un -ismo…La mia curiosità è notevole per l’articolo a 4 mani come per lo speciale, povero Crucio non gli dai tregua manco a Natale
Di sicuro non sono io il possessore delle altre due mani dell’articolo di fine anno! 😛
No, no, non voglio farlo uscire per fine anno, voglio farlo uscire per il numero 4.
Per il numero speciale di fine anno vi farò omaggio di una lettura. Uno splendido estratto da una lezione di Salvemini ad Harvard. Parole preziose come l’oro.
In “Filosofia e Politica” Bertrand Russell diceva :
“The essence of the Liberal outlook lies not in what opinions are held, but in how they are held: instead of being held dogmatically, they are held tentatively, and with a consciousness that new evidence may at any moment lead to their abandonment.”
un bell’articolo e dibattito interessante.
vorrei aggiungere un elemento:
le persone omosessuali non sono sterili.
la fecondazione artificiale non è dunque l’unico modo per un/una omosessuale di avere figli.
le possibilità sono sostanzialmente due:
1. la mamma o il papà omosessuale ha avuto una realzione eterosessuale in passato e ha già dei figli
2. una donna lesbica va a letto con un uomo, cosa che ancora non le è vietata per fortuna, e rimane incinta e partorisce, e anche questo ancora non le è proibito.
infatti le coppie omosessuali hanno già dei figli, non hanno aspettato il permesso della legge, e quindi abbiamo la fortuna di poter guardare alla loro esperienza invece che ragionare in astratto quando parliamo di questi temi.
Il libro di Daniela Danna “io ho una bella figlia” ne parla, ed è molto interessante.
Sul fatto che è ovvio che un bambino ha bisogno di una figura paterna e di una materna non sono molto d’accordo: dobbiamo avere in mente la realtà, non le immagini del sussidiario delle elementari, del mulino bianco o della sacra famiglia nella capanna di betlemme! (lo dico senza polemica, risento anch’io, come tutti, di questi stereotipi) E allora chiedete ai vostri genitori, zii, nonni… sicuramente c’è qualcuno che è stato allevato da una vecchia zia, da una nonna, dalla madre e da una zia che magari vivevano insieme ecc. Sono persone con squilibri della personalità e dell’identità?
un’altra cosa su cui mi viene da riflettere è che gli eterosessuali sono liberi di procreare irresponsabilmente e nessuno si sognerebbe di impedirglielo per legge… allora forse ci sono delle cose che vanno lasciate alla coscienza, e la garanzia che non ci sia troppa gente che fa cazzate la può dare solo la presenza di condizioni socio-economiche e culturali decenti, che permettano al maggior numero di persone di crescere, svilupparsi e diventare persone adulte, mature, complete.
L’osservazione fondamentale di Alessia mi permette di chiarire un punto centrale: è chiaro che non possiamo in nessun modo prescindere dalla libertà di ciascuno di avere rapporti sessuali per procreare anche se in talune circostanze irresponsabilmente. E’ il libero arbitrio valido in tutti gli ambiti dell’agire umano che nessun cattolico potrà mai abolire. E che i figli vadano cresciuti con l’amore ancor prima che con un padre e una madre mi sembra tanto ovvio quanto mai sufficientemente ripetuto. E allora a maggior ragione io credo che il problema sottaciuto dai più sia la possibilità, ormai neppure tanto remota, che il sesso eterosessuale smetta di essere l’unico mezzo di riproduzione della specie. Laicamente, cosa c’è di più empio della sfida alla natura su questo piano?Allora forse dovremo chiarire nel dibattito pubblico che non vogliamo legittimare le unioni omosessuali per legittimare la produzione di uomini in laboratorio ma per dare riconoscimento di una forma stabile di famiglia che, alla stregua del matrimonio, rende più stabile la società, indipendentemente dalla possibilità di crescere dei figli che io personalmente non riesco a considerare un diritto.
Bravo Andrea 😉
Trovo molto interessante il commento di alessia, anch’io (pur risentendo tantissimo degli stereotipi mulino bianco, sfido chiunque a non averli) credo che non dovrebbe esserci diritto di precedenza per le coppie etero nell’adozione di bambini rispetto a quelle omo; sarebbe un grave atto di discriminazione e sicuramente non favorirebbe l’inserimento in società dei figli delle coppie gay
Grazie!Sono d’accordo con te Francesco, se ammettiamo che una coppia gay possa crescere un bambino, e io penso che lo possa fare benissimo, non ci devono essere precedenze che non siano legate a criteri di stabilità anche economica della coppia